Nel pomeriggio del 7 novembre il sito internet della stazione Radio Punto Zero di Trieste è stato hackerato da un gruppo riconducibile a dei fondamentalisti islamici.
Il portale online dell’emittente locale è stato attaccato e oscurato, sostituendone i contenuti con messaggi in arabo e in inglese che esaltavano l’organizzazione terroristica islamica, mentre una voce araba lanciava comunicati contro gli Stati Uniti e Israele e altri alleati dimostratisi infedeli alle posizioni degli estremisti religiosi. Il claim "I love you Isis", unitamente ad altri messaggi inneggianti all’amore per l’organizzazione terroristica erano accompagnati da foto di guerre e distruzione. Radio Punto Zero ha immediatamente disposto la chiusura del sito della Radio Punto Zero, che ha prontamente denunciato l’accaduto alla Polizia delle Comunicazioni. L’attacco lascia stupiti anche e soprattutto in considerazione della natura prettamente commerciale dell’emittente, certamente non una di quelle schierate politicamente o dedite ad una programmazione informativa che vada oltre al modello classico delle radio musicali. "In passato non abbiamo avuto minacce di questo tipo. Forse ci hanno preso di mira perché il nostro sito ha il server ad Amsterdam ed è gestito da statunitensi", ha commentato un esponente della stazione. Lunedì pomeriggio ci sarà un incontro con la Digos per seguire la vicenda. Il direttore della radio, Filippo Busolini si è così espresso: "Non credo si tratti di uno scherzo", anzi, l’azione è opera "di persone esperte, gente che fa politica del terrore e non di sprovveduti". "L’episodio desta preoccupazione", ha commentato il procuratore capo di Trieste, Carlo Mastelloni. "È il primo episodio di questo tipo nel territorio del Friuli Venezia Giulia ma non escludo ci siano stati precedenti nel resto del territorio italiano". "Spero non sia confermata l’ipotesi che l’attacco informatico avvenuto oggi al sito di una radio di Trieste sia opera dell’Isis", ha detto Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia. "In ogni caso non accettiamo intimidazioni o minacce". Per Serracchiani "è fondamentale si sappia che la nostra comunità regionale rigetterà con assoluta fermezza qualsiasi tentativo di infiltrazione a qualsiasi livello venga condotta". (E.G. per NL)