Il 2 febbraio scorso è stato l’ennesimo anniversario della fondazione di Radio Onde Furlane, avvenuta nel 1980, e dunque la bellezza di 39 anni fa. Si tratta di un’emittente comunitaria particolarissima, che si è schierata fin dall’inizio dalla parte del Friuli (area che questo periodico segue con attenzione), dei friulani e soprattutto della lingua friulana (guai a chiamarla dialetto, ovviamente), che da queste parti chiamano anche marilenghe, la ‘lingua madre’ dunque, una definizione che parla da sé.
La Radio trasmette appunto principalmente in lingua friulana e si occupa altresì di cultura friulana, oltre che di informazione, musica ed intrattenimento, ma sempre con un’impostazione che sarebbe davvero riduttivo chiamare ‘locale’ e che è semmai una continua ricerca delle proprie radici e della propria identità culturale e sociale, anche se completamente aperta al mondo e ai tempi che stiamo vivendo (con uso intenso dei social e di tutte le piattaforme, per esempio).
Direttore responsabile è Mauro Missana, curatore anche della programmazione; Carlo Puppo è il presidente di Informazione Friulana, la cooperativa cui fa riferimento l’emittente (la sua attività, fra l’altro, non è certo limitata alla Radio); Paolo Cantarutti è il vicepresidente. Visto che ci siamo, aggiungiamo che membri del ‘Consei di aministrazion’, oltre ai citati Puppo, Missana e Cantarutti, sono anche Giorgio Cavallo e Alessandro Ciriani, mentre la sede è in via Volturno 29 a Udine. Le frequenze sono: gli storici 90,000 MHz per la maggior parte del Friuli e 90,200 MHz per la Carnia.
L’ennesimo compleanno di Radio Onde Furlane è stato festeggiato, nella tradizione dell’emittente, sabato 2 febbraio con un momento di riflessione e approfondimento tematico, ovvero con una puntata speciale di ‘Dret & Ledrôs’ (ore 9.30), la rubrica settimanale di approfondimento condotta dallo stesso direttore Missana e da lui curata con Enrico Turloni. Con l’intervento di diversi ospiti si è parlato di informazione e comunicazione in Friuli e in lingua friulana e di relazioni tra il Friuli e il resto del mondo attraverso i media, la produzione artistica e culturale, le rivendicazioni e l’esercizio dell’autogoverno e dei diritti linguistici.
Temi decisamente impegnativi, come si vede, ma che a Radio Onde Furlane sono ‘pane quotidiano’ fin dall’inizio della sua attività, 39 anni fa, e che sono più che mai al centro delle sue trasmissioni. Nel corso del 2019 il palinsesto sarà anche arricchito e aggiornato con nuovi spazi informativi e di intrattenimento e le prime novità stanno partendo proprio in queste settimane.
In specifico, Onde Furlane ha già rinnovato l’appuntamento quotidiano (ore 9) con la rassegna stampa ‘In dì di vuê’, con una sezione internazionale riproposta poi in replica anche alle 12.30. Un nuovo programma in onda è poi ‘Micro Radio/Rainbow Radio’, un documentario radiofonico in dieci puntate dedicato al sistema di protezione dei richiedenti asilo (tema quanto mai scomodo, di questi tempi) in Friuli, a Cividale e a Tolmezzo, realizzato della Web Radio francese Radio Activité (si diceva dell’apertura culturale dell’emittente di Udine, che è l’esatto contrario del ‘localismo’ inteso in senso ristretto); questa trasmissione, peraltro, fa parte di un più ampio progetto europeo, realizzato dall’emittente parigina con la collaborazione di diverse entità locali (fra queste Onde Furlane) in cui profughi e rifugiati utilizzano direttamente il mezzo radiofonico per raccontare le proprie esperienze.
C’è poi ‘Latino America’, diari di viaggio in pillole a cura di Mattia Capuana, protagonista di un itinerario intercontinentale che va dalla bassa friulana alla Patagonia. E ancora, ‘Lunari’, di Paolo Cantarutti, programma dedicato alle tradizioni popolari, e ‘Il teatro invisibile’, rubrica di Max Deliso dedicata all’audiovisivo, tra cinema e televisione.
Il Friuli, unito in un’unica regione con la Venezia Giulia triestina (cosa che non tutti considerano ‘giusta e opportuna’), è una terra fiera delle proprie tradizioni (si pensi al fenomeno dei Fogolârs, associazioni diffuse in tutto il mondo che mantengono e sviluppano la lingua e la cultura originaria tra i friulani immigrati) e anche multilingue, dove però, per ragioni storiche e politiche, la diversità linguistica è stata spesso considerata più un problema che una ricchezza e una risorsa. In questo senso Onde Furlane non poteva non avere un ruolo attivo, per capirci, nella Giornata europea delle lingue, ovvero il 26 settembre, una ricorrenza istituita nel 2001 per iniziativa del Consiglio d’Europa e tesa a incoraggiare le persone di tutte le età ad imparare e ad usare più lingue, per costruire una società più coesa, più rispettosa e più umana e che proprio per questo tuteli e valorizzi anche le minoranze linguistiche.
Per il particolare valore delle sue trasmissioni e della sua impostazione (forse unica in Italia) Radio Onde Furlane si è anche classificata al quarto posto nella graduatoria dei contributi pubblici alle Radio comunitarie nel 2016 (l’ultima disponibile oggi).
Ci sarebbe poi da raccontare bene la ormai lunga storia di Radio Onde Furlane, ricca di fatti, personaggi, iniziative (premi, eventi, libri, dischi, film) e anche di liti interne, discussioni e impostazioni non certo univoche (anche nel tempo), solo che qui l’esistenza anche di diverse ‘anime interne’ è più un valore e una ricchezza che non una pecca e una contraddizione. Ma per rievocarla come si conviene ci vorrebbe molto di più di un articolo di questo periodico e infatti hanno già provveduto alla bisogna un paio di tesi di laurea e un libro di ricerca storica, “Un Friûl difarent – I 90 MHz di Onde Furlane”, scritto qualche tempo fa da Max Mauro, collaboratore dell’emittente, dopo anni di riflessioni.
Diciamo solo che i fondatori (e il direttore di tutta la prima fase Federico Rossi) si fecero forti anche e soprattutto delle rivendicazioni autonomiste a diversi livelli, dell’idea della ‘nazione friulana’ e dell’autodeterminazione, temi cui si sono aggiunti negli anni, contaminando e trasformando l’impostazione originaria, valori come la pace, l’ambiente, la solidarietà, l’apertura all’Europa e al mondo, la creatività e le nuove tecnologie.
Infine, la perdurante presenza nell’etere di Radio Onde Furlane permette di mantenere una voce locale importante in una Fm come quella di Udine che purtroppo, ormai, non è certo ricca di stazioni friulane (molte invece le emittenti venete). Fra le antenne di Udine, si segnalano infatti solo la nota Radio Spazio 103, legata al mondo cattolico, e, da circa un anno, anche Radio Gioconda, che ha fatto capolino anche nelle rilevazioni TER.
Di cosa si tratta? Di una Radio nuova con una lunga storia alle spalle, che passa in particolare per l’associazione a LatteMiele, per poi ripartire in autonomia dal 2018, con un nome che evoca gioia, piacere, italianità (la musica trasmessa è essenzialmente ‘di casa nostra’). La diffusione è comunque regionale, grazie ai 98.5 MHz per Udine, ai 98.3 per Pordenone, ai 105.9 per Gorizia e ai 107.3 per Trieste, senza dimenticare neppure Tolmezzo e Gemona. (M.R. per NL)