Nell’incessante competizione tra le case automobilistiche, uno dei terreni sui quali si misurano i costruttori è l’innovazione degli impianti multimediali, che coinvolge l’aspetto del sistema (le interfacce che ne migliorano la fruibilità) e i contenuti (le applicazioni che gestiscono funzioni della vettura ai contenuti multimediali).
Anche la radio attraversa un grande cambiamento, innescato dall’arrivo della radio digitale (sia IP che DAB+): i costruttori, dovendo predisporre gli schermi per consentire la visualizzazione dei contenuti trasmessi con il segnale (“Slide Show”) il logo della radio, la copertina del disco) hanno pensato di estendere questo sistema anche all’FM (anche se la tecnologia non lo consente, in quanto un segnale in modulazione di frequenza può trasportare nella sottoportante solo scarne informazioni di testo). Così hanno valutato di memorizzare nel sistema i marchi delle emittenti, richiamandoli e collegandoli alla stazione sintonizzata, sfruttando il codice PI, ma non solo. Formato da quattro lettere o numeri, il codice identifica in modo univoco il canale, consentendo di mantenere la sintonia in mobilità, agganciando di volta in volta (dopo averne valutato la qualità) il segnale più forte.
Per aggiungere questa funzionalità è necessario però disporre di tutti i marchi delle emittenti, e i costruttori hanno individuato in FMLIST, il database mondiale delle radio che censisce oltre 170.000 impianti, l’organizzazione che avrebbe potuto supportarli. Le case infatti, per condurre i test sui sistemi hanno bisogno di conoscere i codici PI delle emittenti e altre informazioni (dalla posizione del ripetitore alla potenza) e cinque anni fa hanno interpellato FMLIST, chiedendo di poter utilizzare commercialmente i dati pubblicati, un supporto tecnico e un sostegno operativo per la ricerca dei logo.
FMLIST, fondato trent’anni fa da un’associazione di radioamatori tedeschi e presente da vent’anni sul web, ha costituito Radio Data Center per svolgere queste attività di consulenza.
Oggi RDC si presenta alle radio chiedendo un marchio in alta definizione (formato Png di 800 x 800 punti) e una liberatoria che ne consenta l’uso nelle autoradio: l’accordo di licenza, redatto dall’associazione delle emittenti tedesche, tutela la proprietà intellettuale del logo, garantisce che verrà usato solo nelle autoradio, tempestività nel metterlo a disposizione delle case per gli aggiornamenti. Unico impegno per la radio: comunicare eventuali cambiamenti nella grafica.
Negli anni scorsi FMLIST ha svolto questa attività, per i logo, in alcune aree test, importanti per i costruttori (Francia, Germania, Brasile) e dal 2016 ha attivato la ricerca in Italia, dialogando con gli enti esponenziali (come Consultmedia, struttura di competenze a più livelli collegata a questo periodico), con lo scopo di sensibilizzare gli iscritti ad usufruire di questa opportunità gratuita.
Si tratta, infatti, di un’estensione della fruizione della radio, che consente al guidatore di identificare in pochi attimi (senza leggere l’RDS) la radio preferita e di sintonizzarla sfiorando lo schermo (il marchio viene ingrandito ed è quindi consigliabile fornirne uno di formato quadrato, per sfruttare al massimo l’ingrandimento consentito dal sistema).
Questa funzionalità, già tipica delle soluzioni web car (Carplay, IP-Car), verrà applicata anche ai canali DAB+: anche se la radio digitale consente di trasmettere il logo e le copertine dei dischi, riceverli in auto richiede tempo e per visualizzarli immediatamente è necessario averli già memorizzati. Analogamente, anche se l’RDS 2 consentirà funzioni analoghe, per l’immediatezza verrà usato sempre questo sistema, che, tra l’altro, non richiede nessuna modifica tecnica da parte della radio: basta solo verificare i propri dati su FMLIST, per accertarsi che il marchio sia esatto e i dati (codice PI e DAB) corretti.
I primi sistemi ad essere commercializzati dai gruppi Psa (Citroen-Peugeot) e, successivamente, da Volkswagen, hanno presentato dei problemi di gioventù: scarso numero di logo, marchi obsoleti, e, soprattutto, errori di abbinamento che hanno prodotto contestazioni da diversi editori. La realtà radiofonica è complessa e l’uso dei codici non regolato da normative internazionali o nazionali: facile quindi, vista l’esiguità dei codici a disposizione che lo stesso identificativo venga usato da diverse emittenti, per esempio in un paese come il nostro, dove sono 1200). Così, se non vengono applicati dei correttivi, “chi primo arriva ben alloggia”, in quanto il costruttore non ha previsto sistemi per dare spazio a tutti. Problemi che i costruttori che rappresentiamo vogliono evitare e con i quali sono stati predisposti sistemi che sfruttano diverse possibilità offerte dal database di FMLIST (algoritmi che sfruttano simulazioni basate sulle aree di copertura e altre informazioni contenute nell’RDS) in abbinamento ai sistemi di geolocalizzazione della vettura.
Per le radio è un’occasione per avere ulteriore visibilità, considerando che i nuovi sistemi non escludono nessuno: dal grande network alla piccola comunitaria lo spazio a disposizione è identico; inoltre, i costruttori contano su un’alta partecipazione, per proporre ai propri clienti un sistema competo e ricco di contenuti. (E.G. per NL)