Radio. La raccolta pubblicitaria italiana vale 400 milioni di euro. La fetta piu’ grossa e’ divisa tra RTL 102.5, Radio Mediaset, GEDI e RDS

raccolta pubblicitaria

Vi avevamo parlato in precedenza dei dati raccolti dall’Osservatorio FCP-Assoradio (FCP-Federazione Concessionarie Pubblicità) sulla raccolta pubblicitaria realizzata dagli operatori radiofonici nazionali nel mese di giugno 2018.
Nel merito, il fatturato pubblicitario aveva registrato un interessante +6,9% rispetto al corrispettivo periodo del 2017, cui però aveva fatto seguito un mese di luglio meno felice, con un arretramento dell’1,9%.
Considerando i principali gruppi del settore e stando ai dati dell’indagine TER (Tavolo Editori Radio) sul primo semestre 2018, emerge anzitutto come Radio Mediaset – forte dei suoi marchi R101, Radio 105, Virgin Radio, Radio Subasio ed ora anche RMC Radio MonteCarlo – raggiunga addirittura il 17,6% del totale degli ascolti sul quarto d’ora medio. Inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano Italia Oggi, il comparto radiofonico del Biscione dovrebbe chiudere l’esercizio con un fatturato di circa 60 milioni di euro, registrando così una crescita vicino al 10% rispetto al bilancio 2017.

Leader del settore è, come noto, la concorrente RTL 102.5, la quale ha chiuso il bilancio 2017 con l’importante cifra di 70,45 milioni di euro (in cui, tuttavia, diversamente da Radio Mediaset, rientrano anche gli introiti derivanti dal settore discografico). Azzardando una previsione dei dati 2018, Lorenzo Suraci, patron della radio dei Very Normal People, prevede ricavi esclusivamente radiofonici per 54 milioni di euro (cui saranno da sommare quelli del comparto discografico).
Passando, poi, a quanto realizzato dalle radio del gruppo Gedi – Deejay, Capital ed m2o – il 2017 è stato chiuso con ricavi per 59 milioni di euro, nei quali però sono ricompresi anche i proventi della raccolta pubblicitaria di Radio Italia, introitati attraverso la concessionaria captive A. Manzoni & C. Guardando in prospettiva, si ipotizza – dato il buon andamento del gruppo nel primo semestre 2018 – che la chiusura annua possa ammontare a circa 62 milioni di euro.

Continuando tra le emittenti private, RDS – che è appena sbarcata in Lombardia con la terza rete (dopo RDS e Discoradio) Dimensione Suono Soft – ha chiuso il bilancio consolidato del 2017 con 55 milioni di euro e nel corso di quest’anno sembrerebbe che i ricavi siano in crescita.
Rai Radio, invece, archivia il 2017 con 37 milioni di euro di ricavi: cifra ben al di sotto di quanto realizzato dalle rivali sopra citate, ma motivata dal fatto che l’offerta pubblica è finanziata prevalentemente dal canone e non dall’advertising.
In un mercato radiofonico dominato da pochi Big, il valore dell’intero comparto ammonta a più di 400 milioni di euro di raccolta pubblicitaria e – stando all’ottimismo di chi è attore in questo mercato – la cifra sembrerebbe destinata ad aumentare. Anche perché è decisamente distante dalle medie europee, fortemente più elevate. (P.G. per NL)

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