Ofcom ha detto no allo spin-off oldies della BBC su DAB+ ed allo sviluppo di Radio 5 Sports Extra.
Il regolatore pubblico delle tlc inglesi ha dato il via libera solo a tre nuovi canali tematici già presenti su BBC Sounds: Radio 1 Dance, Radio 1 Anthems e Radio 3 Unwind.
Preoccupazioni da parte dei privati per il rischio di sovrapposizione e squilibrio concorrenziale nel mercato radiofonico.
E ci chiediamo: l’esame di merito dei format da parte della P.A. (già diffuso in altri paesi europei) si sta radicando anche in Italia?
Sintesi
Ofcom, il regolatore delle tlc in Gran Bretagna, con propria articolata valutazione e allegato pubblicato separatamente, ha respinto la richiesta della BBC di avviare uno spin-off oldies di Radio 2 (anni ’60-’70-’80) su DAB+ e di estendere la programmazione di Radio 5 Sports Extra.
Ok, invece, a tre nuovi progetti DAB+: Radio 1 Dance, Radio 1 Anthems e Radio 3 Unwind, già disponibili online sulla piattaforma proprietaria BBC Sounds.
L’ente regolatore britannico ha bocciato il canale oldies di Radio 2 temendo una sovrapposizione con Boom Radio, emittente commerciale già attiva sullo stesso target.
Analoga preoccupazione è stata espressa da Ofcom per l’espansione di Radio 5 Sports Extra, ritenuta priva di impatto concreto sui giovani e sulle classi meno abbienti. L’autorità di controllo ha, peraltro, sottolineato l’assenza di un impegno verso sport meno rappresentati.
Le decisioni non sono ancora definitive: c’è tempo fino al 14 maggio per commenti e modifiche, prima della pronuncia finale entro il 4 luglio 2025.
BBC si è detta soddisfatta per l’approvazione dei progetti Dance, Anthems e Unwind, ma delusa per lo stop agli altri layout, che avrebbero ampliato l’offerta per tipologie di utenti oggi poco servite.
Per contro, le radio commerciali, rappresentate da Radiocentre, hanno accolto positivamente il diniego, definendolo “necessario per evitare squilibri nel mercato”.
La decisione apre riflessioni anche nel nostro paese, dove il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nell’ultimo periodo, ha iniziato a valutare con particolare attenzione i palinsesti dei broadcaster digitali per evitare sovrapposizioni.
Sebbene non ancora ai livelli britannici, anche da noi si intravede una tendenza verso controlli più stringenti sui contenuti e sulle denominazioni editoriali.
Ofcom: la radio ancora regina dell’audio, ma la sua popolarità sta diminuendo
L’abstract di Ofcom sulle richieste della BBC di ampliamento dell’offerta radiofonica è netto e a tratti allarmante: “La radio rimane la forma di contenuto audio più popolare, sebbene la sua popolarità stia gradualmente diminuendo. Lo streaming audio è sempre più diffuso, soprattutto tra il pubblico più giovane.
Se è vero che i servizi audio della BBC spaziano dalla radio analogica a quella digitale e al servizio online BBC Sounds, negli ultimi anni, la portata della radio è diminuita a causa del crescente spostamento dell’ascolto online e dello sviluppo da parte dei provider commerciali di nuove offerte mirate, che hanno riscosso un notevole successo presso il pubblico.
BBC ha ancora una posizione chiave nel mercato radiofonico del Regno Unito
Tuttavia, nonostante questo declino, BBC Radio continua a occupare una posizione chiave nel mercato radiofonico del Regno Unito.
Nel nostro monitoraggio del mercato audio, abbiamo notato come le modifiche ai servizi radiofonici della BBC potrebbero avere un impatto maggiore sui provider radiofonici commerciali nazionali, rispetto a quelle derivanti da modifiche limitate a BBC Sounds.
Bene modifiche per innovare…
Accogliamo quindi con favore l’obiettivo della BBC di entrare in contatto con un pubblico che deve raggiungere con maggiore impegno e sosteniamo i suoi sforzi di innovazione – continua la relazione Ofcom -. BBC (come altre emittenti di servizio pubblico) sta riscontrando difficoltà a raggiungere un pubblico più giovane, il che rappresenta un rischio a lungo termine per la sostenibilità delle emittenti di servizio pubblico. L’ente radiodiffusivo ha inoltre riscontrato maggiori difficoltà a entrare in contatto con il pubblico delle fasce socio-economiche meno abbienti.
…ma quelle presentate non sono state convincenti (per Ofcom)
Nondimeno, nel tentativo di raggiungere questo pubblico tramite la radio, dove BBC rimane forte, non ha effettuato valutazioni convincenti e ben documentate del valore pubblico dell’intera gamma delle sue proposte.
Alcune di queste potrebbero anche avere un impatto maggiore sulla concorrenza rispetto a quanto avrebbe potuto avere se la BBC avesse esplorato modi più innovativi per entrare in contatto con questi ascoltatori.
La bocciatura delle proposte di BBC Radio
Il regolatore inglese Ofcom ha bocciato, dandone notizia online il 10 aprile scorso, la richiesta dell’ente radiofonico pubblico, British Broadcasting Corporation, per uno spin-off oldies 60-70-80 su DAB+ di BBC Radio 2 e per una estensione della programmazione di BBC Radio 5 Sports Extra.
L’Autorità ha invece espresso parere favorevole a nuovi progetti DAB+ per una stazione dance, una dedicata alle decadi 00-10-20 del nuovo millennio ed una di musica classica (tutte emittenti già presenti online sulla piattaforma BBC Sounds).
L’idea di ampliamento dei formati radiofonici del servizio pubblico
L’idea della BBC a monte della richiesta era di lanciare quattro nuove stazioni DAB+ estensive della programmazione di Radio 2, incentrate rispettivamente su:
1) musica dance elettronica (Dance);
2) oldies anni 60, 70 e 80 (al momento non denominata);
3) selezioni di musica e spettacoli tra il 2000 ed il 2020 (Anthems);
4) musica classica, con stimolazione alla meditazione ed al benessere (Unwind), oltre a prolungare le ore di trasmissione di Radio 5 Sports Extra.
Ofcom: no ai ritorni di fiamma di BBC su format da cui si era volontariamente allontanata e che ora sono presidiati da altri player
Mentre Ofcom ha ritenuto che i formati sottesi alle brand extensions di Radio 1 (Dance e Anthems) e di Radio 3 (Unwind) non costituissero una alterazione pericolosa dell’equilibrio concorrenziale, per lo spin-off oldies di Radio 2, l’ente ha valutato il rischio di una sovrapposizione col layout della stazione commerciale Boom Radio (intuitivamente una stazione per boomers), con effetti negativi sugli investimenti pubblicitari, in particolare quelle che “servono il pubblico da cui la BBC si è allontanata”. In definitiva: no ai ripensamenti ed ai ritorni di fiamma su format abbandonati ed oggi presidiati da altri player.
No anche all’estensione della programmazione per Radio 5 Sports Extra: il progetto di BBC non ha convinto Ofcom
Quanto alla estensione delle ore di trasmissione di Radio 5 Sports Extra, Ofcom ha espresso parere sfavorevole in quanto BBC non avrebbe presentato elementi sufficienti che “i cambiamenti avrebbero particolarmente attratto il suo target di pubblico più giovane e della classe meno abbiente, né si era impegnato a dare un’esposizione significativa agli sport che attualmente ricevono una minore copertura radiofonica”. Oltretutto, secondo Ofcom, la modifica proposta impatterebbe negativamente sulla concorrente commerciale TalkSport.
Tempo fino al 14 maggio per correggere il tiro prima delle decisioni definitive (entro il 4 luglio)
Va precisato che il diniego non è definitivo, in quanto Ofcom ha invitato la BBC e le emittenti private coinvolte a fornire, nell’ambito di una consultazione pubblica, riscontri sulle proprie conclusioni provvisorie entro il 14 maggio 2025, riservandosi di pubblicare le decisioni definitive entro il 4 luglio 2025.
BBC: le brand extensions bocciate avrebbero fornito contenuti attrattivi per il pubblico inglese
“Siamo lieti che Ofcom approverà Radio 1 Anthems, Radio 1 Dance e Radio 3 Unwind per la veicolazione sulla piattaforma DAB+ – ha dichiarato un portavoce del servizio pubblico inglese -. Tali brand extensions, infatti, sono risultate molto gradite sul brand bouquet BBC Sounds. Per contro, ci spiace di non poter espandere le ore di trasmissione di Radio 5 Sports Extra (che avrebbero favorito la scoperta dell’offerta podcast) e di allargare l’offerta di Radio 2. La brand extension di questa ultima avrebbe fornito al pubblico una visione singolare ed autentica della BBC sulla musica, le storie e le esibizioni di archivio degli anni ’50, ’60 e ’70.
Proposte fondate e concertate
Le proposte di allargamento per Radio 2 e Radio 5 Sports Extra, sono, a nostro avviso, distintive e finalizzate a raggiungere quel pubblico che attualmente non è pienamente soddisfatto dall’offerta della BBC. Abbiamo riqualificato in modo significativo le domande a seguito di un’ampia consultazione con l’industria radiofonica, così da completare l’offerta in tutto il mercato a beneficio degli ascoltatori”.
Le radio private: bene decisione Ofcom, perché ci sarebbe stata sovrapposizione con offerte esistenti…
Sul fronte opposto, Matt Payton, CEO di Radiocentre, l’ente portatore di interessi diffusi della radio commerciale inglese, che già aveva contestato la messa in esercizio delle versioni IP delle stazioni ora proposte per il DAB senza un Public Interest Test (procedura che impone a BBC di verificare preliminarmente il rispetto del valore aggiunto dell’offerta proposta), ha dichiarato: “Condividiamo la decisione di Ofcom di bloccare il lancio di un nuovo servizio spin-off di Radio 2.
Operazioni rischiose per l’equilibrio generale
Si tratta, infatti, di una conclusione sensata, dato il suo potenziale impatto sui servizi privati concorrenti. L’accoglimento delle richieste della BBC avrebbe palesemente messo a rischio il futuro di alcune radio commerciali esistenti, in un periodo di notevole incertezza economica.
… ma non ci è chiaro perché abbia accolto le altre, che pure costituiscono un’imitazione di stazioni private esistenti
Per contro, non ci è del tutto chiaro il motivo per cui Ofcom non abbia applicato la stessa logica per il lancio degli altri servizi proposti dalla BBC, che pure sono un’imitazione di stazioni radio commerciali esistenti. In sede di risposta alla consultazione di Ofcom avremo modo di definire queste nostre preoccupazioni”, ha puntualizzato Payton.
TalkSport: nessuna giustificazione per la richiesta di BBC per estendere il tempo di trasmissione di Radio 5 Sports Extra
Tesi ribadita anche dall’emittente privata TalkSport: “Ofcom ha riconosciuto che non vi è alcuna giustificazione per la BBC per espandere i suoi servizi in aree già ben servite dal settore radio commerciale e che tale sovrapposizione potrebbe avere un impatto negativo significativo sulla capacità delle stazioni radio commerciali di operare. Dato il modello di scala e di finanziamento del servizio pubblico, è fondamentale che il potenziale impatto negativo delle attività della BBC sui concorrenti sia correttamente riconosciuto.
No a sovrapposizione
TalkSport investe con l’obiettivo di fornire una programmazione sportiva di alta qualità per il pubblico di tutto il Regno Unito e questa decisione garantisce che potremo continuare ad offrire i contenuti di approfondimento live che il nostro pubblico apprezza”, ha concluso il player commerciale UK.
Valutazione format: attività non del tutto inedita anche nel nostro ordinamento
La decisione di Ofcom ci ha portato a chiederci se essa sia una valutazione di merito delle decisioni editoriali delle emittenti radiotelevisive (se non addirittura una ingerenza) sconosciuta nel nostro ordinamento o se abbia qualche similitudine, ancorché non immediatamente percepibile.
Valutazione di merito (anche se meno approfondita) sui palinsesti anche in Italia
“In realtà, da qualche tempo, stiamo assistendo ad un esame in tal senso anche da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy in occasione della presentazione di domande per fornitori di contenuti radiotelevisivi in tecnica digitale (FSMR e FSMA) o per la voltura di quelle esistenti”, commenta Gloria Siri, giurista di Consultmedia, principale struttura italiana di competenze a più livelli in ambito mediatico.
Palinsesto “tipo” dettagliato
“Abbiamo osservato, nell’ultimo periodo, un aumento di interlocutorie ministeriali riguardanti soprattutto la struttura del palinsesto ‘tipo’. In maniera sempre più puntuale, il Ministero richiede, infatti, che questo sia ben dettagliato e vario nell’arco delle 24 ore, anche nella fascia notturna, laddove la programmazione sia costituita prevalentemente da repliche.
Esame del palinsesto solo per nativi digitali (per ora)
Si tratta di un approccio per ora limitato all’ambiente digitale (sia radio che tv) – che si concreta nell’analisi del palinsesto -, in quanto non ci risulta (per ora) un approccio simile per la voltura di concessioni per la radiodiffusione sonora (che, come noto, sono un numero finito e quindi non prevedono il rilascio titoli ex novo), che segue quello dell’esame di merito delle denominazioni, per evitare sovrapposizioni.
Tendenze in nuce
Infatti, fino a qualche anno fa era frequente il caso di (numerose) emittenti locali aventi la medesima denominazione, anche se non riconducibili allo stesso soggetto. Nel tempo, pertanto, il Ministero ha mutato l’orientamento di indifferenza verso le denominazioni, negando l’utilizzo dello stesso identificativo (così come è vietata la cd doppia denominazione in schermo per le tv). Non si è ancora ai livelli della valutazione di Ofcom o di altri enti regolatori (come quello francese o americano), ma la tendenza ci pare quella“, conclude la giurista. (G.M. per NL)