Radio. Jürg Bachmann (sindacato emittenti private svizzere): tra un anno cesseranno i contributi per DAB+. E ogni emittente dovrà fare i conti

Jürg Bachmann, ricevitore 5g broadcast

Jürg Bachmann (Associazione delle Radio Private SvizzereComitato direttivo per la migrazione digitale delle radio svizzere): due anni di proroga allo spegnimento FM serviranno alle radio per completare i loro piani senza la pressione delle concessioni in scadenza.
Il sostegno per la trasmissione DAB+ finirà tra un anno: il Consiglio Federale non ha lasciato dubbi. Perciò, ogni radio dovrà chiedersi quanto costa un ascoltatore supplementare FM in relazione a DAB+ e IP. E deciderà valutando i rischi.
Il DAB è stato sviluppato prima che esistesse la possibilità di trasmettere i programmi in streaming.
Ora abbiamo l’IP come tecnologia di diffusione e gli smartphone per ascoltare i programmi radio. E’ tutta un’altra situazione.
Penso che col tempo spariranno sia FM che DAB+.
In fondo, sarà il pubblico radiofonico a decidere e le radio ad eseguire. Proprio per questo è fondamentale sia per le radio private che per quelle pubbliche gestire in futuro una tecnologia broadcast. Altrimenti i programmi radio saranno solo un’offerta ulteriore in un business model completamente diverso.
Per questo è importante parlare del 5G broadcast. Non solo per assicurare le frequenze necessarie, ma anche per avere un accesso garantito nella rete per i propri programmi radio.
Q
uesta rivendicazione mi sembra molto più importante per il futuro delle radio che tutti gli interventi su FM o DAB+. La nostra associazione sta lavorando sulla questione.

Torna Jürg Bachmann

Jürg Bachmann, presidente dell’Associazione delle Radio Private Svizzere e membro del Comitato direttivo per la migrazione digitale delle radio svizzere è ormai una figura nota ai lettori di NL in conseguenza dei suoi numerosi interventi a riguardo degli aspetti connessi allo sviluppo della radiofonia elvetica.

Dopo la decisione del Consiglio

Non potevano quindi esimerci dall’interpellarlo all’indomani della decisione del Consiglio federale di spostare lo switch-off FM/DAB+ di due anni. Decisione che peraltro era stata anticipata a luglio da questo periodico.

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dr. Jürg Bachmann

Compromesso federale saggio

(Newslinet) – Alla fine è andata come previsto: il Consiglio federale ha prorogato di due anni lo spegnimento della FM. Deluso?
(Jürg Bachmann) – No, anzi. Visto che le opinioni nel settore delle radio private andavano sempre più sovente in varie direzioni, il Consiglio Federale ha preso una soluzione saggia e di compromesso. Ne sono contento.

Tempus fugit

Ora, tutte le radio hanno la possibilità di completare i loro piani di spegnimento senza pressioni per le loro concessioni in scadenza.

Due anni che faranno la differenza

(NL) – Questi due anni faranno veramente la differenza?
(Jürg Bachmann) – Sì. Calmano la situazione che si era creata (un po’ nervosa) negli ultimi mesi. Con questi due anni le radio hanno maggior tempo per progettare i loro prossimi passi e anche per mettersi d’accordo tra di loro e con la radio pubblica.

Stop al sostegno statale da fine 2024

(NL) – Cosa succederà con l’ambiente esclusivamente digitale e – soprattutto – senza il supporto economico statale?
(Jürg Bachmann) – Il sussidio per la trasmissione dei programmi in via DAB+ finisce alla fine del 2024. Su questo il Consiglio Federale non ha lasciato dubbi.

Far di conto

Perciò, ogni radio si chiederà ora quanto le costa un ascoltatore supplementare tramite FM in relazione ai costi del DAB+ e di IP. E poi deciderà valutando i propri rischi per la sua stazione.

Quanto è stato sviluppato il DAB l’IP non c’era

(NL) – Domanda difficile: se volessimo suddividere il peso del DAB rispetto al complesso della fruizione radiofonica digitale?
(Jürg Bachmann) – Il DAB è stato sviluppato prima che esistesse la possibilità di trasmettere i programmi radio tramite IP. Era concepita come una tecnologia che offrisse una qualità d’ascolto più elevata e un maggior numero di programmi visto che le capacità su FM sono limitate.

Ragionamenti del tempo

A quei tempi i ragionamenti erano sicuramente giusti. Ora abbiamo l’IP come tecnologia di diffusione e gli smartphone per ascoltare i programmi radio.

Ora è tutto diverso

Questa è tutta un’altra situazione. Perciò è giusto valutare tutte le opportunità attuali e poi decidere.

Il DAB+ farà la fine della FM

Penso che, nel correre del tempo, spariranno sia FM che DAB+. In fondo, sarà il pubblico radiofonico a decidere e le radio ad eseguire. Proprio per questo è fondamentale sia per le radio private che per quelle pubbliche avere anche in futuro una tecnologia broadcast di propria gestione.

Business model

Altrimenti i programmi radio saranno solo un’offerta ulteriore in un business model completamente diverso, quello della comunicazione mobile e delle sue imprese.

5G broadcast

(NL) – A che punto è il 5G broadcast in Svizzera? Se ne parla almeno?
(Jürg Bachmann) – La Svizzera è stata tra le prime nazioni in Europa che si è impegnata per il 5G broadcast (nella foto d’apertura un ricevitore per trasmissione 5G broadcast, ndr).

Accesso garantito

Non solo per assicurare le frequenze necessarie, ma anche per avere un accesso garantito nella rete per i propri programmi radio.

E’ questo il punto

In effetti, questa rivendicazione mi sembra molto più importante per il futuro delle radio che tutti gli interventi su FM o DAB+.

Ci stiamo muovendo

Per questa ragione, la nostra associazione si è messa presto in contatto con l’Ufcom creando gruppi di lavoro anche in vista della conferenza WRC23 di questo novembre, alla quale partecipa anche la radio pubblica SSR. Siamo anche in contatto con varie associazioni radio dei paesi confinanti alla Svizzera.

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Senza alternativa

(NL) – Preoccupato per il futuro esclusivamente digitale della radiofonia?
(Jürg Bachmann) – Non mi sembra che ci sia alternativa.

Imperativo è farsi trovare dagli ascoltatori

Meglio allora occuparsene sin d’ora creando soluzioni e modelli che assicurano alle radio la loro posizione presso gli ascoltatori.

Intercettare gli schermi

Ciò implica che i nostri programmi siano trovati anche in futuro su tutti i ricevitori, specialmente sugli schermi. Così da mantenere i numeri d’ascolto necessari per finanziare i programmi. (M.R. per NL)

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