Radio. Jacobs: dobbiamo prendere atto della screenification, in particolare sulle auto. Ma gli schermi crescono su qualsiasi device

screenification

Con screenification si definisce la tendenza degli schermi a diventare sempre più grandi: da quelli dei televisori agli smartphone, dai PC ai tablet, fino, addirittura agli smart speaker. Ma, soprattutto, sul dashboard delle auto, dove siamo arrivati al record di uno schermo da 56 pollici sulla plancia di una Mercedes. Schermi che offrono ai media una grande opportunità.

Sintesi

Screenification: Mercedes EQS con un dashboard addirittura da 56 pollici; Cadillac Celestiq, con un cruscotto da 55″; Lincoln Nautilus, dotata di una plancia da 48″; Lucid Air, vettura che uno schermo da 34″; BMW i7, da montante a montante 31,3″; Chevy Silverado EV e Tesla Model S & Model X con schermi da 17″; Porsche Taycan, “solo” 16,8″ di spazio display.
Queste sono le dimensioni raggiunte dagli schermi delle vetture in tutto il mondo, per dare un’idea della screenification, cioè la tendenza ad aumentare la dimensione degli schermi di device connessi.
Display che, poi, vanno riempiti. E la radio può avere un ruolo in ciò.
Anzi, secondo il futurologo della radio Fred Jacobs, deve averlo per sopravvivere.

Sempre più touch

Gli schermi, grandi, eleganti e touch sui cruscotti delle auto sono destinati a dominare la car media user experience, mentre manopole e pulsanti tenderanno a scomparire nell’arco di qualche anno.

Da montante a montante

I produttori di automobili stanno abbracciando l’uso di schermi estesi, da montante a montante, come nel caso di Mercedes-Benz MBUX Hyperscreen (foto d’apertura), oppure del display panoramico immersivo della Lincoln Nautilus (immagine più sotto) e il “piccolo” (in rapporto agli altri) cruscotto digitale combinato della Kia EV9 (qui sotto).

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Kia EV9

Screenification

La tendenza a quella che è già stata nominata screenification è evidente. Ma come si integrerà la radio trasmessa in questo ecosistema sempre più allargato quanto a display?

Il punto non è broadcast sì o no

A prescindere dall’integrazione o meno di elementi broadcast (autoradio FM/AM/DAB+/HD Radio/Sat), visto il precedente di Citroen (gruppo Stellantis) e Dacia (gruppo Renault) – che su alcuni modelli elettrici europei hanno totalmente eliminato l’autoradio di serie, dando la possibilità di ascoltare la radio solo in streaming –, di cui ci siamo già occupati, il livello di competizione audiovisivo in auto è senza precedenti.

Technology pusher

Le grandi aziende tecnologiche come Apple, Meta, Amazon e Google, a differenza dei broadcaster, hanno acquisito in brevissimo tempo una notevole capacità di condizionamento nei confronti dell’automotive a riguardo della gestione di contenuti audio/video in movimento. Spingendo, ovviamente, verso la fruizione in streaming.

Situazione di fatto

Ovviamente si tratta di un dato di fatto da cui partire, analizzando le implicazioni per l’industria radiofonica, iniziando proprio dalla screenification.

L’occhio vuole la sua parte

I grandi schermi impongono che la radio appaia bene, tanto quanto suona (bene)”, ha dichiarato al periodico Radio World sul punto David Layer, vicepresidente del reparto di ingegneria avanzata della National Association of Broadcasters. “L’auto è una piattaforma autonoma, un ambiente indipendente con user experience che vanno oltre l’audio. Dobbiamo prenderne atto“, ha precisato il manager.

Monetizzazione

Display di maggiori dimensioni significano più funzioni ed opportunità di monetizzazione. I dinosauri ancorati al “sonoro che stimola con l’assenza del video” sono già estinti: secondo Fred Jacobs, presidente della società di consulenza strategica americana Jacobs Media,le case automobilistiche stanno favorendo user experience sonore con un suono migliore, una risoluzione più alta ed un’illuminazione contestualizzata (come la Date Night di Mercedes-Benz, che intimizza l’ambiente associandolo a musica romantica)”.

Screenification a tutto schermo

La stessa tendenza si sta verificando con i televisori: da piccoli a grandi, sempre più grandi, enormi (ma anche gli schermi degli smartphone, dei pc e pure degli smart speaker aumentano le dimensioni, ndr).

I.A.

E, ovviamente, l’intelligenza artificiale avrà un ruolo centrale nel prevedere e rispondere alle abitudini e tendenze dell’utente automobilista”, ha osservato Jacobs.

Radio assediata

“Il dominio della radio come fonte di intrattenimento sul cruscotto dell’auto continuerà a essere sotto pressione”, ha sottolineato l’analista, “anche se per ora la radio lineare rimane la scelta audio principale.

Lincoln Nautilus modello

Secondo David Layer “Con schermi di maggiore dimensioni avremo user experience personalizzate per i passeggeri, basate sui display più vicini o di fronte. Il display esteso da parte a parte sul cruscotto della Lincoln Nautilus del 2024 offre un buon esempio di ciò che ci attende”.

DTS AutoStage in the 2024 Lincoln Nautilus 1 - Radio. Jacobs: dobbiamo prendere atto della screenification, in particolare sulle auto. Ma gli schermi crescono su qualsiasi device
Lincoln Nautilus

Guida automatica

“Dobbiamo pensare a user experience rivolte non solo ai conducenti ma studiate a zone di intrattenimento in tutto il veicolo. La distrazione del conducente non è un problema se non è lui a guidare”, è invece il parere di Layer facendo riferimento alla guida automatica.

Opportunità per la radiofonia dalla screenification

Secondo Steve Koenig, vicepresidente dell’Area Ricerca della Consumer Technology Association, ” la screenification sulle nuove auto rappresenta un’opportunità per la radio. La radio deve essere presente e facilmente scoperta, il che significa dotarsi di idonei metadati.

Facile da trovare e raggiungere

La radio deve essere più facile da trovare e raggiungere: è questa la principale sfida per i broadcaster”, ha concluso Koenig.

Consumo mediatico sulle quattro ruote

“La screenification è solo uno degli aspetti di come sta cambiando il consumo mediatico sulle quattro ruote. Tecnologie come la connettività 5G, una maggiore potenza di calcolo a bordo e l’intelligenza artificiale devono ancora mostrare appieno il loro impatto”, ha sottolineato invece Jeff Jury, senior vice president and general manager for connected cars a Xperi, società tecnologica multinazionale americana con sede a San Jose, in California, che sviluppa software per l’elettronica di consumo e le auto connesse, nonché piattaforme multimediali per servizi video su banda larga.

Comandi vocali presto prioritari in auto

Riprendendo un tema recentemente affrontato da NL, Jury ha avvertito: “Aspettatevi che la voce diventi l’interfaccia standard per i sistemi automobilistici. Assistenti AI, servizi connessi, interni personalizzabili e, possibilmente, funzionalità di guida autonoma continueranno a rimodellare la user experience”.

La radiovisione in auto

“La screenification consente alla radio di ridefinirsi partendo da un’esperienza solo audio per arrivare ad una anche visiva. Questa dinamica crea nuove opportunità per il branding delle stazioni e consente elementi visivi come i metadati per la musica (copertine dei dischi, info di supporto, ecc.), che allinea la radio con l’aspetto e la sensazione dei servizi di streaming audio,”  ha enfatizzato l’esponente di Xperi.

Opportunità adv

“Inoltre, la maggiore portata dei display può portare in una dimensione visiva completamente nuova la pubblicità radiofonica, aumentando le entrate pubblicitarie per i broadcaster.

Sinergie

Negli Stati Uniti, le piattaforme tecnologiche radio ibride come DTS AutoStage di Xperi e 360L di SiriusXM stanno aiutando le emittenti radiofoniche a integrare il loro mezzo in questo ambiente in evoluzione”, ha chiarito Jury.

DTS AutoStage

“DTS AutoStage, piattaforma lanciata nel 2020, fornisce immagini integrate degli artisti, copertine degli album, testi delle canzoni, eventi, biografie degli artisti, podcast e cataloghi di recupero. Di recente ha aggiunto personalizzazione e raccomandazioni per mantenere il pubblico coinvolto con il contenuto radiofonico.

Nuovo entertainment

Dal punto di vista dei produttori di automobili, man mano che ci spostiamo verso livelli crescenti di automazione, gli editori avranno maggiori opportunità di fare di più in termini di intrattenimento e l’informazione nel veicolo”, ha detto Jeff Jury, vicepresidente senior e direttore generale per le auto connesse a Xperi.

Cosa vogliono i giovani

“I giovani vogliono che l’auto sia sempre più una proiezione dello smartphone e loro sono il target dell’automotive, che si adegua”, ha chiosato Jury. (M.R. per NL)

 

 

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