Tim Levell, program director per Times Radio: The Times, primo quotidiano a creare una sua stazione radio nel Regno Unito.
La mancanza di FM non ci preoccupa: è in declino mentre il segmento in maggior crescita e’ l’ascolto via smart speaker e in ogni caso noi guardiamo al futuro.
Occorrono “radio personalities”: ad esempio da noi c’e” John Pienaar, uno dei principali ex presentatori politici di BBC.
Modello di business? Avere notizie e programmi di qualita’ che incoraggino ad abbonarsi all’ecosistema “The Times”. Con me uno staff di 60 persone.
Niente Shock jocks: noi non siamo provocatori, preferiamo uno stile intelligente, costruttivo, informale e moderno.
Times Radio
Il 29 giugno 2020 è nata una nuova emittente radiofonica nel Regno Unito. Non si tratta dell’ennesima stazione musicale: forte di marchio molto importante, rispettato e affermato quale The Times, ha iniziato a trasmettere Times Radio voce dell’omonimo quotidiano.
Murdoch
La proprietà è di Rupert Murdoch tramite News UK, proprio come il quotidiano fondato ormai 237 anni fa.
Calo di vendite
Ci sembra particolarmente importante che l’editoria italiana, afflitta da un calo di vendite costante, dia un’occhiata alla programmazione, al posizionamento e allo stile della stazione, nonché al fatto stesso che una stazione del genere esista.
L’intervista
Abbiamo quindi richiesto un’intervista a Tim Levell, il program director: la conversazione ha avuto luogo il 19 gennaio 2023.
(NB: la conversazione originale e’ disponibile a questo indirizzo; The original conversation is available here).
L’intervista
(Newslinet) – Cominciamo con due parole su di te.
(Tim Levell) – Io? Ok: ho una carriera un po’ insolita come giornalista perché ho lavorato nel giornalismo e nei notiziari per molti anni, ma ho anche lavorato nella televisione per bambini.
La storia della tv per bambini
Forse saprai che in Gran Bretagna la televisione per bambini, in particolare sulla BBC, ha una storia, una storia orgogliosa, ed è in qualche modo ben finanziata. C’è, c’era un programma di notizie per bambini in Gran Bretagna chiamato Newsround su BBC One, il nostro principale canale televisivo.
Notizie per i bambini
(NL) – Un canale di notizie per bambini?
(TL) – Sì. E parlavamo di tutto. Ad esempio, se ci fosse stato un attentato dinamitardo – diciamo – a Parigi lo avremmo coperto e cercato di spiegarlo in modo da non spaventare i bambini.
Il panda e la pop star
Ma poi avremmo anche raccontato la storia di un panda che partorisce o di una pop star che lascia una band. Non erano solo storie per bambini, insomma.
BBC
Ho poi lavorato al notiziario BBC Breakfast, al sito web BBC News e anche a Sky News, il primo canale di notizie in onda nel Regno Unito. E subito prima di Times Radio ho lavorato a BBC 5 live, un canale di notizie e sport.
La stazione
(NL) – Qual è il concept della stazione?
(TL) – Questa è la prima stazione radio di notizie creata da un giornale in questo paese: un giornale non ha mai posseduto una stazione radio prima.
Ed è stato The Times a farlo!
L’idea è di rimanere pertinenti e raggiungere quante più persone possibile. Inoltre, allontanarsi dalla sola carta stampata ed espandersi in altre forme di media e non solo nel sito Web, cosa che tutti stanno facendo. Ok, molti hanno podcast, ma quanti gestiscono una stazione 24 ore su 24? Non molti direi. E facciamo parte di una grande organizzazione, News UK di proprietà di Ruper Murdoch, come forse saprai…
News UK
(NL) – Ovviamente. Era anche proprietario di Sky Television in Italia, per esempio.
(TL) – Così nel 2016 News UK ha acquistato un gruppo radiofonico chiamato Wireless Group. Loro gestiscono una serie di stazioni radio come Talksports e Virgin radio.
Non tutti riescono
Vale la pena dire che l’emittente televisiva Channel 4 circa 15 anni fa voleva allestire una propria emittente radiofonica. Hanno assunto persone, ma poi hanno annullato il progetto poiché non avevano esperienza radiofonica interna. Ma grazie a questa acquisizione al Times ce l’abbiamo fatta.
Stesso edificio
E ora sono qui che ti parlo dall’undicesimo piano, con i redattori del quotidiano Times e gli studi radiofonici al quattordicesimo piano. Stesso edificio.
La Radio che promuove il quotidiano
Il modello di business è avere notizie e programmi di qualità che incoraggino gli ascoltatori a diventare abbonati digitali a The Times. Il budget per la radio è pagato dal Times e la radio funge da finestra sul respiro e sulla qualità del quotidiano Times.
Un investimento strategico
Cerchiamo di aumentare la portata e l’attrattiva del giornale in un momento in cui la tiratura cartacea sta diminuendo.
Anziani e giovani
E inoltre solo le persone più anziane tendono a comprare i giornali: i più giovani sono piuttosto nel digitale, e sono aperti agli abbonamenti digitali.
Promozione incrociata
Quindi, su Times Radio abbiamo giornalisti, editorialisti del Times come presentatori e/o ospiti, e diciamo sempre qualcosa del tipo “Se vuoi saperne di più, puoi leggerlo su The Times o trovarlo sul nostro sito web: ed ecco come sottoscrivere un abbonamento”.
L’ecosistema di The Times
Sono sicuro, Marco, che c’è una parola che conosci: “ecosistema”. Mi piace pensare che esiste un ecosistema del Times: se ti piace The Times, puoi consumarlo come giornale, come podcast e ora come radio. L’idea è che un marchio di notizie con molte piattaforme le renda tutte più avvincenti.
L’organizzazione
(NL) – Quanto è grande la vostra organizzazione?
(TL) – Il Times essenzialmente commissiona a Wireless la realizzazione di Times Radio. Io gestisco Times Radio come direttore dei programmi. Ho incontri regolari con i direttori del Times e del Sunday Times. Ho circa 20 redattori.
Uno staff di 60 persone
Ho anche alcuni produttori freelance. In totale probabilmente circa 50 produttori a tempo pieno. Forse 60. E facciamo 24 ore di programmi, 7 giorni alla settimana. Come siamo strutturati? Cominciamo con in onda.
In diretta
Times Radio è una stazione radio di notizie in diretta: ma non siamo un canale di notizie a rotazione, dove i notiziari vengono continuamente ripetuti.
Shock Jocks
E non abbiamo nessuno di quelli che potresti chiamare shock jocks. Non so se esistono in Italia o in Francia…
(NL) – Spiega per cortesia il concetto.
(TL) – Shock Jocks, come Shock DJ. Wikipedia spiega il concetto in questo modo: Shock Jock è un’emittente radiofonica o un DJ che intrattiene gli ascoltatori e attira l’attenzione usando l’umorismo e/o l’esagerazione melodrammatica che può offendere una parte del pubblico che ascolta.
La mia radio è differente
(NL) – Grazie, vai avanti
(TL) – Ma noi non siamo un tipo di radio controversa. Non siamo così, non siamo provocatori. La gente non grida qui. Invece, il nostro obiettivo è avere presentatori simpatici, calorosi e amichevoli che sappiano di notizie e poi parlino, discutano argomenti di attualità in modo ponderato e aperto. Non si tratta di creare divisioni, come è successo con la Brexit. Gran parte dei mezzi d’informazione erano polemici, divisivi.
Costruttivo e intelligente
Ma a molte persone quello stile non è piaciuto, volevano capire i problemi in modo ponderato, costruttivo, informale e moderno. E, lasciami aggiungere, è anche importante che i presentatori siano delle personalità.
Drive time
Uno dei nostri presentatori è John Pienaar, un tempo uno dei principali presentatori politici della BBC. Le persone sanno chi è, quindi pensano “accendiamo la radio e ascoltiamo quello che ha da dire”.
Mariella
Lo stesso per Mariella Frostrup. L’idea è di avere conduttori caldi e amichevoli che siano intelligenti. Intelligenti ma anche spiritosi e che possano parlare delle notizie in modo simpatico.
Segmenti di tre ore
La maggior parte dei conduttori sono in onda per tre ore. C’è un team che lavora su ogni segmento di tre ore, di solito un team di quattro persone. Cercano gli argomenti, trovano gli ospiti, preparano gli script.
Coinvolgimento
Ma i presentatori sono coinvolti in prima persona in questo processo: arrivano circa cinque ore prima della messa in onda per discutere gli argomenti e mettersi in nel loo
Conversazione, non confronto
Uno dei nostri slogan è “conversazione, non confronto” (conversation, not confrontation). E alle persone piace molto.
Intelligenza e apertura
(NL) L’idea di creare la stazione in questo stile viene dal lato giornalistico dell’azienda, o piuttosto dal lato multimediale di News UK?
(TL) – Il Times è il giornale più famoso del Regno Unito, è il riferimento a cui va la gente. E hanno anche una visione costruttiva nel loro modo di raccontare il mondo: questo stile lo abbiamo dunque preso da The Times. Poi è stato anche il mio collega Stig Abell che ha contribuito a creare l’ethos della stazione.
Punti di vista
Al Times piace avere una gamma di punti di vista, vogliamo sentire cosa pensano le persone intelligenti del mondo. Sì, ci sono altre stazioni dedicate alle news: alcune sono più dirette, altre più conflittuali, ma nessun’altra stazione è uguale alla nostra.
Concorrenza
(NL) – Parlaci quindi della vostra concorrenza.
(TL) – La principale è BBC Radio 4 ma li non sono solo notizie. Fanno comedy e talk. Poi BBC Radio 5 Live e LBC, stazioni che posso chiamare “news and phone-ins”, e infine Talk che è della nostra stessa compagnia. Quindi, ci sono cinque stazioni di notizie nel Regno Unito.
World Service
(NL) – E anche il BBC World Service!
(TL) – Sì, certo. Ma i loro ascoltatori sono per lo più all’estero e i nostri sono per lo più nel Regno Unito. Noi siamo sempre in diretta, ma altre stazioni – ad esempio BBC Radio 4 – sono in diretta solo la mattina o la sera, quindi potrebbero non essere in onda a coprire le notizie mentre accadono come facciamo noi.
Pubblico
(NL) – Qualche informazione sul vostro pubblico.
(TL) – Abbiamo circa 600.000 ascoltatori/settimana, è il dato ufficiale. Il nostro mese più importante è stato quando è iniziata la guerra in Ucraina: le persone venivano da noi per sapere cosa stava succedendo. E stiamo ancora crescendo.
Altoparlanti intelligenti: 20% dell’audience
(NL) – Ultima domanda. Times radio e’ solo su DAB e online. È uno svantaggio competitivo rispetto ad altre stazioni di notizie, tutte anche in FM?
(TL) – Bella domanda. Ci sono quattro modi in cui puoi ascoltarci: su DAB, sull’app Times Radio, sul sito web e sugli smart speakers. Questo segmento, lo smart speaker, sta crescendo molto velocemente: circa il 20% dei nostri ascoltatori è ora su smart Speaker
FM in declino
Vero, l’FM sarebbe utile, ma ormai è un formato in declino. Sempre più stazioni si stanno spostando solo sul digitale e noi puntiamo al futuro. (M.H.B. per NL)