Radio. Informazione locale: cosa si attende l’ascoltatore da una radio? Un dibattito generatosi sui social dopo l’articolo di NL lo affronta

informazione locale

L’articolo di NL della scorsa settimana sull’iniziativa dell’agenzia di stampa per emittenti radiofoniche ART News diretta da Max Poli, che da settembre 2024 produrrà per un numero ristretto di emittenti delle edizioni regionali dei suoi notiziari (per i quali è in corso un bando con scadenza 30/06/2024), ha generato un interessante dibattito sui social a riguardo di cosa ci si attende oggi da una radio locale in termini di informazione.
Parliamo, naturalmente di emittenti non strutturate con una redazione interna in grado di coprire efficacemente l’informazione del proprio territorio e che quindi necessitano di approvvigionamento in outsourcing. Cioè la maggior parte dei casi.

Problemi oggettivi nella gestione dell’informazione locale

“L’iniziativa [di ART News] è buona, però temo dei problemi oggettivi soprattutto sull’informazione locale che arriva dalla provincia: è meno complicato parlare della grande città e lo fanno comunque anche i gr nazionali. Ma credo che l’utente si aspetti anche informazioni su un incidente automobilistico [avvenuto vicino a lui]”, ha osservato un lettore.

Limiti

“Senza una redazione sul posto e con le sole informazioni proventi dalle agenzie, il rischio di essere poco esaustivi è piuttosto elevato, e nel giorno in cui non accade niente di eclatante, anche troppo sintetici.

Approvvigionamento informativo

Chiaramente a Roma dove ha sede l’agenzia sicuramente è più semplice, ma per attingere informazioni realmente locali altrove è necessario essere sul posto, o magari collaborazioni strette con le piccole testate territoriali. In ogni caso è un precedente unico che immagino col tempo verrà affinato e sono certo troverà molte adesioni”, ha proseguito.

Dimensioni attese

Posizione, tuttavia, non condivisa da chi ritiene che l’ascoltatore radiofonico “non si attenda un’informazione così verticale, considerato che ben sa che ormai essa si rintraccia sul web.

Istantaneità dell’informazione radiofonica

Poniamo infatti il caso che la radio dia notizia dell’incidente alle ore 10.00, un’ora dopo l’accaduto: se l’ascoltatore si sintonizza alle 10.05 l’avrà persa e nella migliore delle ipotesi la risentirà all’edizione successiva (se sarà contenuta in essa).

Minimo regionale

L’informazione richiesta da una radio dovrebbe quindi assurgere ad una dimensione territoriale superiore, appunto regionale e quindi coerente col progetto”, ha chiosato l’utente.

Dalla nascita delle radio locali mai uno scoop, un’inchiesta, qualcosa di spicco o scomodo al potere

Considerazioni dubbiose sono state espresse da diversi lettori, secondo i quali spesso i notiziari regionali si riducono alla “lettura dell’Ansa regionale con un jingle prima e dopo. Non si ricorda dalla nascita delle radio locali ad oggi uno scoop, una inchiesta, qualcosa di spicco o scomodo al potere”.

Obbligo di legge

Opinione allargata da un utente al panorama nazionale e con un obbligo normativo apposto all’informazione: “In 50 anni di radio private, salvo casi isolati come Radio 24, Radio Popolare o RTL, quasi nessuna radio ha dimostrato di saper fare informazione.

I GR RAI

Con una miriade di giornalisti disoccupati. Mi augurerei la ritrasmissione dei GR regionali Rai, non fatti come oggi, ma riportati all’origine: più articolati e introducendo una informazione bilanciata mai prerogativa della Rai”.

Opinioni o notizie?

Un altro tema estremamente dibattuto nel lungo confronto è stato quello dell’essenzialità della notizia contrapposta all’opinionismo. “Togli commenti non richiesti, opinioni non desiderate, esperti di questo e di quello. Meno ci metti più sarai credibile. L’informazione è una cosa ben diversa dall’intrattenimento anche se, soprattutto in Italia, si va spesso in direzione opposta“, è stato il parere di un radiofonico.

Difficile distinguere

Tuttavia, “l’informazione neutrale non esiste per definizione: la semplice scelta (di una notizia rispetto ad un’altra), il tono di lettura o un aggettivo in luogo di un altro, la scaletta, si traducono in prese di posizione e quindi opinioni”, ha ribattuto un altro commentatore.

Netta divisione

Utente dichiaratosi “per la netta divisione: informazione d’opinione chiaramente identificabile e notizie secche per limitare (non eliminare) la soggettività del giornalista. Esempi? Radio Radio nell’opinione manifesta e Giornale Radio in quella delle notizie secche”.

Come configurare un notiziario regionale?

Nel dibattito è anche intervenuto il giornalista radiofonico Andrea Lombardo, secondo il quale “oggi, per una agenzia romana, non credo sia complicatissimo fare un notiziario regionale che so, torinese di un paio di minuti (viviamo nell’epoca di maggior informazione in assoluto, giusta o sbagliata che sia).

Non fare di tutte le regioni un fascio

Non necessariamente poi tutte le edizioni orarie del GR di una radio prettamente musicale debbono essere locali. Parlo comunque in generale perché c’è grande differenza tra radio e radio, e soprattutto tra regione e regione.

I casi estremi

Inevitabilmente una radio regionale lombarda soffrirà di più la concorrenza di una nazionale milanese, che storicamente l’ascoltatore lombardo vive come radio “di casa propria”, a maggior ragione per il fatto che spesso chi è in onda ha il difetto di far riferimento a fatti milanesi, come sappiamo.

Lontani e vicini

Diverso discorso per un ascoltatore in Basilicata (ma anche del Veneto) che vive le nazionali come “lontane”. I lunghi talk per i fatti locali [appartengono ormai] solo alle radio parrocchiali. Per le commerciali l’attenzione è breve e credo sia impensabile un talk di una o due ore”.

Informazione locale vista dal web e dalla radio

Su questa linea va annoverato anche chi ha sostenuto la naturale differenziazione dei ruoli nel paniere allargato dei media: “In radio non si può essere in onda continuamente con la stessa notizia sperando di intercettare chi la cerca. Questo è compito del web.

L’esperienza di tutti i giorni

Prova ne è che ciascuno di noi, quando vuol sapere cosa è successo fuori casa, non sintonizza nessuna radio, ma va sul web a cercare la notizia del fatto.

I ruoli

Allo stesso modo, se voglio avere notizia di un accadimento importante di attualità internazionale (es. la morte del presidente dell’Iran), non mi sintonizzo su Radio DeeJay, su Radio 105 o su Virgin, ma accendo la tv su un canale di all news come Sky TG24 o Tgcom 24.

Approfondimento non sempre necessario

Ciò non significa che non gradisca ascoltare dei notiziari riassuntivi mentre sento qualche radio musicale (con o senza conduzione). Ma non mi aspetto certo l’approfondimento lì.

Dove finisce il ruolo di una radio non all news

Il ruolo della radio per i notiziari, se la stazione non è all news, finisce quindi lì.

Utopie e realtà

Perché quindi non riproporre la stessa cosa su scala regionale senza avere l’utopica pretesa di sostituirsi a chi fa informazione h24? L’informazione dovrebbe essere la più asettica possibile (ammesso che sia possibile).

Crolli di attenzione

L’approfondimento può avere spazio sotto forma di commenti di spessore, ma nel 2024 la mezza mattina su una radio locale mi fa venire i brividi, tenuto conto che le statistiche mostrano un crollo di ascolti dopo i 7-9 minuti di parlato”, ha concluso un editore radiofonico. (M.R. per NL)

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