Dopo la pubblicazione dell’ultimo recap sulla vicenda TER, in cui osservavamo come l’intricatissima questione delle indagini di ascolto radiofonico, con ogni probabilità, sarebbe finita davanti all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in un’audizione complessiva della industria radiofonica, si sono rincorsi nuovi rumors, di cui abbiamo voluto chiedere conferma.
Accordo su indagini di ascolto difficile da soli
Nel recente pezzo, rimarcavamo come fosse difficile, se non impossibile, che i grandi editori potessero trovare un accordo da soli.
RAI: o newco o da soli
E da sola aveva ipotizzato di proseguire Radio RAI, che ha apertamente dichiarato di non volerne più sapere del Tavolo Editori Radio s.r.l.: “O una newco o da soli”.
Silenzio dagli altri editori, mentre UPA si rimette ad Agcom
Dall’altra parte, nessun socio del TER ha rilasciato dichiarazioni sulla scomoda questione (anche se espressamente interpellato), mentre, per parte propria, UPA (Utenti Pubblicità Associati) non desidera far l’ago della bilancia nella controversia. “Ci rimettiamo alle decisioni di Agcom”, ha affermato UPA, tramite il suo presidente, Lorenzo Sassoli de Bianchi.
Piano d’intervento
La situazione attuale, come noto, vede il TER obbligato entro questa settimana a dare conto ad Agcom, così come previsto dalla delibera 202/23/CONS, del piano d’intervento per procedere a trasformare la società di rilevazione passando dal modello MOC a JIC ed adottando un metodo ibrido di rilevazione (rilevazione dichiarativa + elettronica) entro 6 mesi.
Società di monitoraggio dell’ascolto sotto monitoraggio
Non solo, TER s.r.l., nei sei mesi che condurranno all’adozione delle misure imposte da Agcom, dovrà relazionare costantemente l’Autorità stessa sul progresso delle operazioni di adeguamento, che saranno seguite passo passo.
Silvestri tace
Sul punto abbiamo chiesto al presidente del TER Federico Silvestri anticipazioni o commenti. Ma, anche in questo caso, nessun riscontro è pervenuto. Peccato, perché il risultato in termini di comunicazione verso l’esterno appare desolante.
Esiste la possibilità di ricucire i rapporti?
Ci sarebbe piaciuto un contraddittorio sulla possibilità di ricucire i rapporti tra RAI e TER. Ma, stante, il completo silenzio del TER, dobbiamo limitarci al riscontro di RAI.
Noi, fuori
“RAI non ha più rappresentanti in cda e comitato tecnico TER e non partecipa più alle assemblee”, ci ha fatto sapere l’a.d. di RAI Roberto Sergio.
Emittenti RAI fuori da indagine TER 2024
Aggiungendo: “RAI vuole uscire dalla compagine societaria e non iscriverà le sue radio per il 2024.
Stessa cosa per Player Editori Radio (la società che gestisce l’aggregatore di flussi streaming delle radio nazionali e di alcune delle locali iscritte al TER, ndr).
Ostacoli posti da presidenza TER alimentano chiusura dialogo
“Ogni ostacolo posto in essere da presidenza TER verso RAI alimenta sempre più l’impossibilità di un dialogo sul tema della rilevazioni d’ascolto della radiofonia”, continua l’amministratore delegato di RAI.
Riconciliazione?
Che alla nostra definitiva domanda risponde: “Nessuna riconciliazione attraverso TER sarà possibile”. (E.G. per NL)