TER 2024: il 15/12/2024 scade il termine per l’iscrizione, ma RAI non ci sarà.
In Viale Mazzini si studiano analisi autonome col marketing, ma ci si dichiara “aperti a confronto con altri network”.
A quasi 600 km di distanza, in TER, si lavora invece “per trasformazione da MOC a JIC entro 2024 per nuova indagine 2025, secondo prescrizioni Agcom”.
E anche su altro: “Autopromozione? E’ allo studio una soluzione univoca per tutti per il sostegno dell’indagine”.
Ecco cosa abbiamo scoperto in questi giorni, davanti e – soprattutto – dietro le quinte.
Sintesi
Parte la nuova indagine TER 2024, l’ultima col solo metodo CATI e con la composizione della s.r.l. come MOC.
Ma anche la prima senza RAI, che, per parte propria, studia soluzioni alternative e si dichiara aperta al confronto sul futuro della radiofonia con altri network.
Ma le novità riguarderanno anche la cd. autopromozione, che era finita sotto i riflettori nel primo semestre 2023 e l’integrazione della rilevazione elettronica (come imposto da Agcom).
Iscrizioni a TER 2024
Il 15/12/2024 scadrà il termine per l’iscrizione a TER 2024, l’indagine sull’ascolto radiofonico curata dall’attuale media owner committee Tavolo Editori Radio s.r.l.
Ultima come MOC
TER 2024, molto probabilmente, sarà l’ultima edizione dell’indagine con l’attuale struttura societaria, posto che, nel corso del 2024, la società si trasformerà in un joint industry committee (JIC), conformandosi, sotto questo aspetto, alle prescrizioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (ex Del. 202/23/CONS).
Da MOC a JIC
La Tavolo Editori Radio s.r.l., quindi, non sarà più partecipata solo dagli editori radiofonici (MOC), ma si allargherà alla filiera dell’industria radiofonica (JIC) nella direzione degli utilizzatori finali dei dati, i pubblicitari, attraverso le relative rappresentanze Utenti Pubblicità Associati (UPA) e Aziende della comunicazione unite (UNA).
La due indagini integrate
Pertanto, l’indagine TER 2024 sarà ancora costituita, in linea con quanto sin qui avvenuto, da due indagini, entrambe condotte mediante interviste telefoniche su telefoni fissi e mobili con metodo CATI e basate su campioni nazionali rappresentativi dell’universo di riferimento (individui presenti sul territorio italiano di almeno 14 anni di età).
Indagine Principale
“Al riguardo – spiega il presidente Federico Silvestri – verrà condotta un’Indagine Principale, basata su 120mila interviste nel corso dell’anno 2024, realizzata da GfK Italia e Ipsos, che produrrà, per tutte le emittenti iscritte, i dati degli ascoltatori nel giorno medio, nei 7 giorni, nonché l’ascolto nel quarto d’ora e la durata dell’ascolto”.
Indagine Parallela
“Inoltre – aggiunge Silvestri – vi sarà un’Indagine Parallela, basata su ventimila interviste, nel corso dell’anno 2024, realizzata da Doxa”.
Modellistiche
Una rilevazione “che permetterà di alimentare le modellistiche di creazione della copertura dinamica a quattro settimane.
Integrazione
A livello di singola emittente i dati dell’Indagine Parallela verranno integrati con i dati dell’Indagine Principale in un database denominato nastro di pianificazione”.
Quattro trimestri
“L’indagine Principale – sottolinea il presidente TER – è articolata in quattro trimestri di rilevazione di trentamila interviste ciascuno.
Prima wave principale dal 16 gennaio 2024
Le rilevazioni del primo trimestre avranno inizio il 16 gennaio 2024.
Prima wave parallela dal 7 maggio 2024
L’Indagine Parallela è articolata in due waves di rilevazione di diecimila interviste ciascuna. Le rilevazioni della prima wave dell’Indagine Parallela avranno inizio il 7 maggio 2024”.
E RAI?
Ma TER 2024 avrà comunque una caratteristica inedita: l’assenza di un gruppo radiofonico tra i promotori e fondatori della s.r.l. Tavolo Editori Radio: RAI.
Fuori dal TER
La quale, si ricorderà, attraverso i suoi vertici (l’a.d. RAI Roberto Sergio e il vice direttore di Radio RAI Flavio Mucciante) ha fatto sapere che non si iscriverà all’edizione 2024 ed, anzi, ha comunicato il recesso dalla condizione di socio dall’attuale MOC.
RAI senza indagine?
Cosa farà RAI?
Fonti riservate riferiscono a NL che RAI starebbe valutando con la propria direzione marketing “ipotesi di analisi autonome, anche se ci si augura di trovare una mediazione con le posizioni degli altri network, considerato che è interesse di tutti aggiornare l’indagine come sta avvenendo in tutti i paesi europei” (cfr. articolo NL).
Fotografia parziale
Ma anche che “una ricognizione sull’ascolto veramente rappresentativa del settore non può prescindere da RAI, senza essere a rischio di fotografia parziale…”.
Non condividiamo
L’attuale ipotesi di ricerca, illustrata da Silvestri, verrebbe comunque ritenuta “molto lontana dalla proposta RAI (CATI + meter), mantenendo tutte le criticità della precedente indagine”.
Avanti come pianificato
Per parte propria, il TER prosegue per la sua strada.
Esponenti del Tavolo raggiunti da NL sottolineano come la “partecipazione all’indagine è fondamentale perché è l’unico termometro che gli investitori pubblicitari considerano”.
UPA, UNA e il JIC
Assicurando che si “sta proseguendo con UPA e UNA i lavori per la costituzione del JIC e per l’evoluzione dell’indagine. Con obiettivo, come già detto, di costituire la nuova società nel 2024 e avviare la nuova indagine per il 2025″.
E l’autopromozione?
L’autopromozione, tra i motivi di rottura con RAI ad inizio 2023, non sarebbe più un problema. “Per come si è svolta precedentemente è superata – continua la fonte -. E’ possibile che si individui una formula univoca per tutti per favorire la conoscenza e la partecipazione all’indagine”.
Tutto in uno
Tradotto: non più promozione della singola emittente (confusoria) ma dell’indagine stessa (propositiva). Magari con uno spot uguale per tutte le emittenti.
Meter
Rimane da chiarire l’aspetto della rilevazione elettronica, per la quale, a quanto risulta a NL, appare sempre più probabile l’impiego della soluzione SDK integrata al metodo dichiarativo (CATI, CAWI o diari, anche se quasi certamente si proseguirà col primo) nell’interesse della radiofonia locale, che da un sistema esclusivamente elettronico sarebbe penalizzata).
TER verso CATI-CAWI
Per questo motivo, con ogni probabilità, l’indagine TER innovata – aveva riferito qualche settimana fa una fonte qualificata che lo aveva confidato a NL – “si baserà su un sistema ibrido frutto della combinazione di metodi di rilevazioni dichiarativi (CATI, CAWI, diari).
Più SDK che meter
Ma non con un meter, bensì col sistema SDK (Software Development Kit), già impiegato da Audiweb che contribuisce alla rilevazione Audiweb Daily/Weekly”.
Cosa è il Software Development Kit
Il Software Development Kit di Nielsen (SDK), inserito dagli editori iscritti al sistema in video, pagine e applicazioni, restituisce dati censuari sui volumi della fruizione di tutti i contenuti online distribuiti tramite differenti piattaforme.
Finalità
Il metodo SDK consente di integrare gli strumenti di misurazione nei contenuti digitali indipendentemente dal device utilizzato per la fruizione del contenuto e consente la coerente attribuzione di tutte le audience rilevate, anche quando riferite a contenuti editoriali fruiti in applicazioni mobile di terzi, alla fruizione di video su differenti piattaforme, alla modalità Facebook in-app mobile browsing, a Facebook Instant Article o Google AMP.
Contenuti statici e dinamici
Più in dettaglio, l’SDK può rilevare sia contenuti statici (pagine) che contenuti video live e on-demand ed è disponibile per: browsers, applicazioni iOS ed Android.
Dati censuari
Inoltre, nella raccolta dei dati censuari vengono utilizzati dei filtri in grado di identificare traffico non umano, così da registrare esclusivamente il traffico proveniente da browser e applicazioni, sia esso contenuto testuale o video. (E.G. per NL)