Il 20 ottobre prossimo l’associazione di radio locali REA sarà sentita dall’Autorità sulla riorganizzazione del sistema di rilevazione degli indici di ascolto delle emittenti radiofoniche locali e nazionali.
Sul tema, l’ente ha già fatto presente il pensiero della stragrande maggioranza delle locali: “non permettere che si ripetano i danni provocati da Audiradio in 23 anni di incontrollata e incontrastata gestione”. "L’addebito che la REA ha sempre attributo ad Audiradio è stato “il conflitto d’interessi” il quale ha generato disastrose conseguenze come la concorrenza sleale delle Reti nazionali verso le locali, metodologia ibrida, partecipazioni societarie circoscritte, amministrazione impenetrabile, distorsione del mercato", fa sapere il sindacato in una nota trasmessaci oggi. “Tutto ciò non deve più accadere!” è ciò che il Presidente della REA, Antonio Diomede, andrà a dire all’Autorità "con proposte concrete per nuove indagini radio a partire dal 2012, ma con un preciso avvertimento: “attenti a non sbagliare”. “Questa volta chi sbaglia paga e il conto sarà salato” ha affermato Diomede, “alla prima mossa sbagliata si va in Tribunale penale e civile per il risarcimento dei danni. Le radio locali sono stanche di pagare, pagare, pagare ed essere beffeggiate”. "Le indagini – continua il comunicato della REA – dovranno rispettare un metodo scientifico, operativo e di elaborazione dati di indiscutibile trasparenza delle quali l’Autorità dovrà esserne il garante. In tal senso, la REA, ha inviato all’Autorità una nota in cui propone: 1) che l’attività di rilevazione delle indagini sia svolta direttamente dall’Autorità tramite un soggetto non in “conflitto d’interessi” con l’attività radiotelevisiva e della pubblcità; 2) che la metodologia sia affidata ad un Ente pubblico (ad esempio ISTAT o Cattedra Universitaria) di indiscutibile livello scientifico; 3) che vi sia assoluta estraneità delle associazioni di categoria nella gestione delle indagini; 4) che sia attuata la mappatura delle aree di servizio ai fini di un’indagine rispettosa delle coperture effettive dei partecipanti; 5) che si provveda all’eliminazione delle omonimie dei marchi; 6) che siano adottati precisi criteri per la impostazione dell’intervista; 7) che vi siano modalità trasparenti per la pubblicazione dei dati; 7) che si prevedano iscrizioni “aperte” a tutte le tipologie di emittenti; 8) che siano definiti criteri per il finanziamento delle indagini e termini e modalità di pagamento. Sugli sviluppi dell’importante tema le emittenti saranno costantemente informate e, se sarà il caso, saranno chiamate alla mobilitazione per il diritto a indagini di ascolto veritiere, non falsificate, non mistificate, effettuate nella propria area di servizio, quale reale importante opportunità per una sana competizione nel mercato della pubblicità territoriale e nazionale", conclude la REA. (E.G. per NL)