Radio. Indagini d’ascolto, lettera TER ad emittenti iscritte: stop autopromozione dal 18 giugno per sei mesi. Intervista a Federico Silvestri

EIAR, La Voce del padrone, lettera TER

Come anticipato da NL, Tavolo Editori Radio s.r.l. la società partecipata (direttamente o indirettamente) dagli editori radiofonici, ha deciso di vietare l’attività di autopromozione delle emittenti per sei mesi (cioè fino al termine dell’indagine in corso), anticipando, in caso di mancata ottemperanza, l’esercizio della facoltà di porre in essere attività correttive o sanzionatorie. Ne abbiamo parlato in una lunga intervista col presidente del TER, Federico Silvestri, che si è cortesemente messo a nostra disposizione in tempo pressoché reale.

Intensificazione delle polemiche

Prima, però, di dare la parola a Silvestri, vediamo il contenuto di una decisione destinata, inevitabilmente, ad alzare le polemiche, estremamente dure, in essere da tempo con soci di spicco, come RAI e sulla cui opportunità in molti dubitano.

Gli effetti del telemarketing sulle rilevazioni statistiche

Le motivazioni addotte dal TER, nella lettera che NL ha potuto visionare, si fondano sul fatto che l’indagine, basata sulla metodologia CATI e svolta mediante cicli di interviste telefoniche realizzate dagli istituti incaricati (dal Tavolo Editori Radio), subisce, ovviamente, gli effetti del devastante fenomeno del telemarketing a cui tutti siamo esposti, con conseguente intensificazione della resistenza da parte degli intervistati a partecipare.

Confusione

Accade infatti, sempre più frequentemente, che alcuni soggetti contattati per partecipare alla rilevazione ne equivochino le finalità, esprimendo il rifiuto alla richiesta di intervista.

Sensibilizzazione

Per cercare di limitare questo devastante fenomeno, un numero sempre crescente di emittenti ha deciso di sensibilizzare il proprio pubblico a rispondere alle richieste di interviste che dovessero pervenire.

Pubblicità autopromozionale

Tale azione si è esternata nella diffusione di comunicati o di interventi nel corso dei programmi, che nella propria lettera TER definisce “pubblicità autopromozionale” (in quanto, naturalmente, le stazioni sollecitano a rispondere confermando che l’ascolto è da riferire ad esse).

Necessità di monitoraggio preventivo

Ma, dove è il problema, posto che TER, nella propria lettera, riconosce espressamente che si tratta di azioni diffuse e consapevoli di cui comprende le “positive finalità”?

Le ragioni addotte dal TER

Secondo il Tavolo Editori Radio, tali strategie dovrebbero essere monitorate, valutate e, se del caso, correttamente indirizzate nel contesto organico dell’indagine. Un’analisi preventiva, pertanto, par di capire, degli intendimenti autopromozionali degli iscritti al TER.

Approfondimento

Il tema, all’ordine del giorno del consiglio di amministrazione di TER del 30 maggio, ha condotto alla deliberazione di un approfondimento sulla portata del fenomeno e del relativo impatto sulla rilevazione.

Analisi condivisa

Nell’ambito di tale analisi, spiega il TER, potranno essere interessati tutti i controllori della rilevazione, per validarne correttezza e coerenza metodologica e statistica.

Stop dal 18 giugno

In considerazione di ciò, il Consiglio del TER ha assunto la decisione di ordinare la  sospensione, con decorrenza dal 18 giugno e fino al termine dell’indagine in corso, di ogni forma di “pubblicità autopromozionale”.

Il divieto

Le emittenti iscritte all’indagine sono state pertanto invitate ad astenersi dal diffondere radiocomunicati o interventi live volti a menzionare l’interazione o la partecipazione del pubblico alla rilevazione in corso.

Pronto TER?

Per cercare di comprendere meglio il senso della lettera, in particolare se, come affermato da qualcuno, tale pratica fosse la causa del rilevante aumento dell’ascolto radiofonico reso noto da TER a riguardo dell’ultimo periodo della rilevazione (circostanza che sarebbe decisamente imbarazzante), abbiamo contattato il presidente Federico Silvestri, al quale abbiamo posto le seguenti domande.

Qui TER

(NL) – Quali potrebbero essere gli effetti alteranti dell’autopromozione?
(Federico Silvestri) – Allo stato direi nessuno. Perché non c’è nessun criterio oggettivo che ci porta a ritenere che ci sia stata alcun tipo di influenza sull’attuale indagine.

Un fenomeno che va mappato

E’ sicuramente un fenomeno che va mappato e monitorato. Non credo che nessuno abbia una conoscenza o dei dati oggettivi che ci portino a valutare addirittura gli eventuali effetti che si sarebbero dispiegati. Quindi è qualcosa da studiare. Ammesso che sia effettivamente un fenomeno.

Non abbiamo bloccato la promozione: vogliamo solo analizzarla

(NL) – E perché lo bloccate allora?
(F.S.) – Non l’abbiamo bloccato: abbiamo chiesto alle emittenti di sospendere questa pratica. È il primo motivo per cui abbiamo preso questa decisione.  Si tratta di un fenomeno, come dire, tutto indotto. Quindi non è una scelta istituzionale. E’ semplicemente qualcosa che è nato, magari in sordina, da parte di alcuni e che poi man mano ha coinvolto numerosissimi soggetti.

Fenomeno rilevante

Quindi, quando un fenomeno diventa così rilevante, è giusto che chi produce l’indagine abbia anche la mission di monitorarne gli effetti e sospenda questa pratica per valutare, analizzare e approfondire e, se del caso, indirizzarla. Credo che sia un momento di analisi doveroso che TER ha scelto di fare.

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Federico Silvestri, presidente TER

Non paventiamo sanzioni….

(NL) – Però paventate dei correttivi o delle sanzioni per chi dovesse violare questo ordine…
(F.S.) – Non paventiamo le sanzioni per chi non ottempera all’invito di TER: ricordiamo che, ai sensi del modulo di adesione all’indagine, abbiamo il compito di vigilare sulla stessa, che a questo fine ha anche un potere, come dire, di richiamo nei confronti di quei soggetti che fossero inadempienti rispetto alla previsione, o che compiano degli atti tali per i quali si ritenga che ci possa essere un intervento alternativo dell’indagine. Quindi ci siamo limitati a ricordare quali sono i termini contrattuali che le parti hanno sottoscritto…

Rumors sulla volontà di limitare la rilevazione solo alle aree di presenza FM

(NL) – In questi giorni stanno circolando dei rumors sulla volontà del TER di limitare la rilevazione ai soli bacini in cui gli iscritti sono presenti in FM. In altri termini, la diffusione digitale terrestre non sovrapposta a quella FM non sarebbe rilevabile. Smentisce o conferma?
(F.S.) – Confermo che la mission di TER è quella di monitorare l’evoluzione del mercato ed osservare l’indagine, anche in termini evolutivi. E prendere migliori decisioni che possano essere il match più funzionale tra l’attuale impianto di indagine ed il tessuto della radiofonia italiana. Siamo sempre attivi a fare tutte le considerazioni e tutte le analisi del caso per fare in modo che ci sia questa aderenza tra l’attuale impianto e l’evolversi del mezzo. Quindi sicuramente anche in questo momento stiamo continuando a fare questo lavoro.

Non smentisco. Non confermo

(NL) – Quindi diciamo che non smentisce…
(F.S.) – Ma nemmeno confermo, perché, finché le analisi non giungono a compimento, sarebbe prematuro anticipare qualsiasi decisione. Esse vengono prese quando tutti i fattori sono valutabili; quindi credo che questo confermi che TER prenderà la migliore decisione per fare in modo che l’impianto di indagine sia il più rispondente a quelle emittenti che hanno la conformazione e i titoli per accedere all’iscrizione.

Iscrizione nativi digitali DAB: stiamo valutando

(NL) – Deduciamo quindi che, anche per l’anno prossimo, non sarà possibile iscriversi per i nativi digitali DAB che non hanno una diffusione FM?
(F.S.) – Ripeto, stiamo ultimando una serie di analisi e di valutazioni, quindi questo lo sapremo quando apriremo la campagna di adesione all’indagine 2024. (M.R. per NL)

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