Come ampiamente spiegato nei precedenti articoli, gli editori radiofonici pubblici e privati, nazionali (soprattutto) e locali, hanno creato una società (Tavolo Editori Radio) che ha come obiettivo la rilevazione degli ascolti dopo la chiusura di Audiradio, cui è succeduto l’istituto Eurisko con la sua indagine Radio Monitor, fino ad ora unico strumento disponibile per il monitoraggio.
Fanno parte della società, che ha riunito ieri a Milano il suo primo cda eleggendo presidente il direttore di Radio Rai Nicola Sinisi, la Rai, i sindacati Confindustria RTV e Aeranti-Corallo (che rappresentano le emittenti locali) e le società editrici di network nazionali Radio Kiss Kiss, Elemedia (Dee Jay, Radio Capital e m2o), Il Sole 24 Ore (Radio 24), Rti (R101), Radio Italia, Rtl 102,5, Finelco (Radio 105, RMC e Virgin Radio) e RDS. L’obiettivo è prima indagine nel 2017. La prima riunione del consiglio di amministrazione di Tavolo Editori Radio (Ter) ha insediato un comitato tecnico di 16 componenti che dovrà, tra l’altro, operativamente studiare il bando di gara per la scelta della o delle società di comparto che si occuperanno della rilevazione degli ascolti. In Italia il 66% degli abitanti (contro l’84% della media europea) ascoltano la radio, che crea un mercato pubblicitario di circa 360 milioni di euro. Gli editori stanno strutturando questa società per monitorare i canali classici di ascolto (Autoradio e apparecchi radiofonici in genere) ma anche attraverso i nuovi strumenti come smartphone, tv digitale e satellitare, internet, podcast e cuffie dotate di radio. "Fino a oggi le radio erano clienti di un istituto di ricerca, adesso è la radiofonia – afferma Sinisi in una conferenza presso la sede Rai di Milano – che diventa proprietaria di ricerche che possono essere svolte da uno o più soggetti". Al momento Upa (l’associazione degli investitori pubblicitari) non partecipa al progetto, "ma mi auguro che si possa trovare un accordo, anche per fidanzarsi bisogna essere in due" conclude Sinisi. "Abbiamo parlato con Upa" senza per ora trovare una intesa, "quindi abbiamo deciso di procedere comunque lasciando ovviamente l’opportunità di confrontarci in futuro", aggiunge Mario Volanti di Radio Italia. Tavolo Editori Radio è una Srl con 110 mila euro di capitale sociale fornito al 70% da emittenti nazionali e al 30% dalle associazione delle radio locali. Tutte le decisioni strategiche devono essere prese con maggioranze qualificate molto elevate (80% dei presenti ai cda e alla assemblee), ma "finora sono sempre state prese all’unanimità e l’obiettivo è di proseguire così " ha concluso Sinisi. (E.G. per NL)