Radio. Indagini ascolto, meter: aumento ascolto in cuffia si inserisce tra limiti di adozione della metodologia. Nielsen: abbiamo soluzione

cuffia

Nell’ambito del dibattito in essere da anni, acuitosi quest’estate con un provvedimento di Agcom nei confronti del Tavolo Editori Radio s.r.l., l’attuale MOC (media owner committee, cioè rilevatore costituito dai rilevati stessi), che cura l’unica indagine d’ascolto ufficiale per la radio in Italia –, uno degli ostacoli all’adozione di un meter per le rilevazioni dell’audience (in abbinamento con le rilevazioni telefoniche col metodo CATI) è considerato dalla scelta del meter da integrare in considerazione della necessità di non trascurare l’ascolto in cuffia.

Componente importante

Cioè una componente molto importante se si considera che la fruizione attraverso il principale device dopo i ricevitori via etere (FM, AM, DAB+), lo smartphone, avviene attraverso auricolari. In cuffia, in breve.

La cuffia di Miller

Il tema è stato incidentalmente toccato da Jon Miller, vicepresidente Audience Insights di Nielsen, in un’intervista al periodico RadioWorld.

Lo streaming pesa ormai per il 20% dell’ascolto complessivo radiofonico nei principali mercati USA

Nell’annotare un prevedibile sensibile aumento dell’ascolto radiofonico in streaming, che secondo lo studio Share of Ear di Edison, pesa per il 20% del tempo totale di fruizione radio tra le persone di età compresa tra 25 e 54 anni, Miller ha incidentalmente spiegato che nei primi 50 mercati più grandi degli Stati Uniti, Nielsen utilizza “la tecnologia di codifica PPM (Portable People Meter) per acquisire passivamente ciò a cui sono esposti i partecipanti al panel”.

PPM

Il Portable People Meter (PPM), noto anche come Nielsen Meter, è stato sviluppato da Arbitron (ora Nielsen Audio) per misurare quante persone di un panel ascoltassero singole stazioni radio e televisive (comprese quelle via cavo) senza necessità di sottoporle ad interviste (metodo CATI) o far loro compilare un diario quotidiani (metodo Diari).

Indossato

Il PPM è indossato come un cercapersone e rileva toni audio “nascosti” all’interno del flusso audio di una stazione, marcandolo ogni volta che trova (e così elaborando la corrispondenza tra specifico tono con univoca stazione).

La composizione

Il sistema è composto da un codificatore che inserisce i toni in modo subliminale nella catena distribuzione via etere di una stazione o di una rete di trasmissione tramite mascheramento psicoacustico.

Altri componenti

Il device è completato da un monitor che controlla che l’encoder funzioni correttamente; da un misuratore portatile indossabile portato da ogni rilevatore; da una stazione base per ogni PPM, per ricaricare la batteria e da un caricabatterie portatile per le vacanze e altri viaggi lontano dalla base di casa.

Originalmente

Il concetto originale del PPM richiedeva che la stazione base fosse collegata a una linea telefonica per trasmettere i dati di ascolto dei panelisti dal PPM al punto di raccolta.

Upgrade

Il PPM 360, introdotto nel 2010, utilizza invece la tecnologia del telefono cellulare per raggiungere questo obiettivo senza la necessità di un servizio telefonico cablato.

Sensore di movimento

I dispositivi PPM hanno anche un sensore di movimento per rilevare quando vengono indossati da una persona in forma non stanziale.

Sleeping

Per conseguenza, quando i panelisti non si muovono, dopo un periodo di 30 minuti di inattività, i device entrano in modalità sleep a basso consumo per preservare la durata della batteria.

Risultati con altri metodi di rilevazione

Sebbene il PPM fornisca dati empirici e verificabili sulla misurazione del pubblico, i risultati sono talvolta in contrasto con quelli generati con il metodo dei diari (che prevede che i panelisti annotino ogni cambiamento del quadrante radio).

Risultati

Alcune stazioni, in particolare, hanno visto il numero di ascoltatori crollare nelle città in cui Arbitron aveva adottato il PPM, pare a causa del fatto che il tono incorporato nella trasmissione per l’identificazione della stazione si perdeva in alcuni stili musicali, non venendo così captato e falsando l’audience.

eCBET

Per ovviare a ciò, Nielsen aveva introdotto l’upgrade eCBET nel 2016, pubblicizzandolo come un miglioramento del processo di codifica dei toni.

Suono alterato

Tuttavia, secondo alcuni ingegneri del suono di emittenti che l’avevano adottato, tale modifica avrebbe alterato il layout sonoro, rendendolo artefatto e così disincentivando l’ascolto.

Ascolto in cuffia

Ciò premesso, relativamente al problema dell’ascolto in cuffia, presumibilmente non rilevabile dal sistema PPM, Miller ha spiegato che a partire dalla fine del 2020 Nielsen ha introdotto un aggiornamento che tiene conto di questa lacuna nella misurazione.

Headphone adjustment

L’headphone adjustment (questa la contromisura, ndr) è un modello statistico sviluppato da Nielsen e basato su un’ampia ricerca di follow-up con ex partecipanti al panel analizzati con meter PPM, sulla frequenza con cui utilizzano auricolari o cuffie per ascoltare i flussi delle stazioni radiotelevisive. 

AQH corretto

In sostanza, l’adjustment, aumenta l’AQH per tutti i flussi digitali delle emittenti. Il valore è stato aggiornato nel 2021 e Nielsen prevede di aggiornarlo nuovamente entro la fine dell’anno (2023) o all’inizio del prossimo”, ha annotato Miller.

+4%. Solo? Mah…

Ma quanto pesa l’ascolto in cuffia? Miller spiega “Dopo l’upgrade, l’aumento dell’AQH radiofonico (il quarto d’ora medio, ndr) complessivo nei mercati sottoposti ad analisi è stato del 4% quando abbiamo introdotto per la prima volta la regolazione delle cuffie nell’ottobre 2020″, conclude Miller.

Approccio discutibile al problema…

Un aumento che lascia perplessi (secondo gli editori sarebbe molto superiore), ma soprattutto un approccio che non pare essere una soluzione, ma un mero tentativo empirico di valutare la portata del problema.

.. che non accorcia la strada da percorrere

La strada da percorrere, quindi, appare ancora molto lunga. (E.G. per NL)

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