Radio. Indagine ascolto TER: il presidente Rossignoli presenta a NL l’indagine 2020. “Nel 2021 ci saranno elementi innovativi. Fare sistema per far crescere il mezzo radio”

indagine TER, Piano LCN

Dell’indagine TER questo periodico si occupa costantemente, dando conto anche delle vivaci discussioni in merito alla ricerca radiofonica in oggetto.
Questa volta, per ascoltare una voce ufficiale che spieghi meglio l’attuale situazione dell’indagine (sono in corso le iscrizioni per il 2020) e illustri le intenzioni future sulla sua possibile ‘evoluzione’, abbiamo direttamente interpellato il suo attuale presidente, Marco Rossignoli, cui abbiamo sottoposto alcune nostre domande.
Di seguito le risposte, che, pur molto misurate ed essenziali, danno l’idea che qualcosa si possa muovere, almeno per l’indagine TER 2021. Naturalmente, da parte nostra, continueremo a seguire con attenzione questo importante argomento.

Come sarà l’indagine 2020

(Newslinet) – In questo periodo è possibile per le Radio italiane iscriversi all’indagine TER 2020. Vogliamo riepilogare le caratteristiche di questa indagine e specificare se ci sono differenze – e quali – rispetto all’analoga indagine TER 2019? Quali sono gli istituti di ricerca coinvolti?
(Marco Rossignoli) – Radio TER 2020 è costituita da due indagini, realizzate con interviste telefoniche, su telefoni fissi e mobili, con metodo CATI e basate su campioni nazionali rappresentativi dell’universo di riferimento (persone presenti in Italia di almeno 14 anni). In particolare verrà condotta un’Indagine Principale basata su 120.000 interviste nel corso dell’anno, realizzata da GfK Italia e Ipsos che produrrà per tutte le emittenti iscritte i dati degli ascoltatori nel giorno medio, nei 7 giorni, nonché l’ascolto nel quarto d’ora e la durata dell’ascolto.

Inoltre vi sarà un’Indagine Parallela con 20.000 interviste nel corso dell’anno, realizzata da Doxa che permetterà di alimentare le modellistiche di creazione della copertura dinamica a 4 settimane.
I dati delle due indagini confluiranno poi in un database unico denominato Nastro di Pianificazione.
L’attività di controllo sulla corretta esecuzione dell’indagine verrà effettuato da TER con il supporto di PricewaterhouseCoopers Advisory Spa.

Tutte le componenti ‘contano’

(NL) – Qual è il clima attuale all’interno del Cda di TER? L’indagine nasce qualche anno fa dopo una lunghissima serie di contrasti fra le emittenti che avevano portato alla sospensione di Audiradio. Anche con TER però voci di discussioni piuttosto ‘vivaci’ – diciamo così – non sono mancate. C’è effettiva comunanza di vedute all’interno della società e si riuscirà a mantenerla in futuro?
(M.R.) – TER è stata costituita con grande convinzione dagli editori radiofonici nazionali e locali e ha criteri di governance in base ai quali tutte le componenti sociali hanno rilevanza nelle scelte strategiche che vengono assunte.

Nel 2021 possibili cambiamenti

(NL) – Il direttore di RadioRai Roberto Sergio ha criticato in modo molto forte la conferma sostanziale dell’impianto di indagine 2019 anche per il 2020, mettendo in evidenza i limiti della metodologia CATI, basata sulle interviste telefoniche, anche se la sua posizione sarebbe isolata. Possibile che non si riesca ad andare oltre la ricerca CATI, che fra l’altro comporterebbe una quantità enorme di telefonate (perché spesso quelle ‘utili’ sono poche rispetto al totale)?
(M.R.) – È in corso un dibattito all’interno di TER per individuare elementi innovativi per l’indagine del 2021.
Le critiche di Roberto Sergio, Direttore di Radio Rai, sono state formulate con evidente spirito costruttivo, cioè con l’obiettivo, condiviso da tutti i soci di TER di puntare sempre alla realizzazione della migliore ricerca possibile.

Nell’ambito del dibattito ci sono, ovviamente, anche punti di vista diversi come quello espresso dai Consiglieri Rai, ma è evidente che il CdA della società, con l’importante ausilio anche del Comitato Tecnico, farà la sintesi di tutte le proposte che verranno formulate.

Rilevare ogni aspetto evolutivo

(NL) – Non c’è il rischio di ‘fotografare’ un mondo radiofonico ormai superato, quando c’è un grandissimo fermento verso la cosiddetta nuova Radio 4.0?
(M.R.) – Già da alcuni anni Radio TER ha introdotto la rilevazione dell’ascolto suddivisa per Device al fine di fornire dati che tengano conto dell’evoluzione tecnologica in atto.
Ovviamente occorre avere la capacità di rilevare ogni nuovo aspetto evolutivo che emerga.
Il tema è uno dei principali punti all’ordine del giorno nell’ambito del confronto per l’indagine 2021.

Prospettive anche per le Radio locali

(NL) – Infine una domanda più ‘personale’. Qual è il primo bilancio di questa esperienza di presidente di un’indagine che riguarda tutte le Radio italiane, considerata la sua provenienza dal mondo delle Radio locali, un cui rappresentante per la prima volta ha avuto l’occasione di assumere un ruolo così importante?
(M.R.) – TER è stata costituita sulla base di scelte condivise tra gli editori nazionali e gli editori locali.
C’è la consapevolezza da parte di tutti che occorra fare sistema per far crescere il mezzo radio nel suo complesso e per avere quindi la capacità di competere nei nuovi scenari tecnologici multimediali e globali.
Come Presidente di TER sto operando con tale finalità.
In questo modo l’emittenza radiofonica locale avrà serie prospettive di sviluppo. (M.R. per NL)

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