14 marzo 2020: il giorno del picco dell’ascolto radiofonico in streaming. Mediamente ascolti x10 rispetto al sabato medio di qualche mese fa. Questo è quanto ci segnalano diverse emittenti radiofoniche, che da ieri stanno registrando aumenti enormi della fruizione dei contenuti via IP.
Spotify? che noia
Come abbiamo scritto più volte, la forzata chiusura in casa della popolazione italiana, sta spingendo la gente a riscoprire la radio. Spotify dopo un po’ annoia, perché propone quello che già ci si aspetta, non c’è l’entusiasmo di scoprire quello che non si conosce. Manca la sorpresa. Eppoi, diciamolo chiaramente: quei brani che sfumano fino alla fine danno l’idea del CD in riproduzione continua. La Radio è un’altra cosa.
Tv: ok. Ma poi bisogna staccare
Diverso per la tv: ascolti record e fruizione costante, soprattutto per lo streaming video on demand (Netflix e Prime svettano). Ma troppo impegnativa, perché non permette di fare altre cose allo stesso tempo. E quindi la Radio torna a soccorrere nello stacco tv.
14 marzo: il giorno dello streaming?
Newslinet, insieme a MeWay, ha promosso il servizio gratuito come betatest di StatCast che elabora in tempo reale le fruizioni in streaming. La giornata del 14 marzo ha generalmente registrato numeri enormi (ricordiamo che superata una certa soglia l’emittente diventa appetibile per i centri media del digital audio, la pubblicità IP) e sta dimostrando l’importanza di avere i riscontri degli ascolti in tempo reale.
FM World conferma: numeri record
Anche il principale aggregatori di flussi streaming radiofonici italiano, FM World conferma il trend crescente in corso da giorni. “Tra l’altro a breve pubblicheremo i risultati di un esperimento che abbiamo fatto a riguardo del rapporto “intuitività del brand rispetto al contenuto/posizionamento nella app“, spiegano da 22HBG, la società che lo gestisce.
Skill “furbe”
E a proposito della necessità di molte emittenti di rivedere il proprio nome in quanto non rappresentativo del format, circostanza che limita la possibilità di intercettare nuova utenza, si sta registrando un notevole riscontro per quelle emittenti che si sono dotate di skill “furbe” per gli smart speaker Amazon Echo (ma la stessa cosa vale per Google). “Tutte le stazioni dovrebbero sviluppare skill ed action ulteriori che prescindano dal nome. Diversamente è difficile che possano sperare di sviluppare incrementi senza azioni promozionali intense in ambito SEO“, commenta Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia che su questo nuovo servizio sta lavorando da circa un mese con 22HBG.
Inviateci il report della giornata del 14 marzo
Invitiamo le emittenti ad inviarci a [email protected] i loro report sull’ascolto del 14 marzo per verificare la diffusione del fenomeno riscontrato (con la precisazione che non pubblicheremo i nomi delle emittenti, anche se richiesto, in quanto la nostra statistica non dovrà essere una forma di promozione). (E.L. per NL)