Il Coronavirus spacca in due la radiofonia italiana. E probabilmente la stessa cosa succederà presto in Germania e Francia, dove il contagio si trova esattamente al livello di 8 giorni fa in Italia e, purtroppo, seguirà con ogni evidenza la stessa progressione con gli stessi comportamenti isterici (i tedeschi da ieri hanno preso d’assalto i supermercati).
L’italia radiofonica spaccata in due
Secondo l’unico meter radiofonico disponibile, l’aggregatore di flussi streaming FM World (che come tutti i servizi di streaming sta registrando una crescita a doppia cifra percentuale ogni 4 giorni), la radiofonia italiana si sta dividendo in due.
Da una parte schizzano ai massimi livelli le radio all news come Radio 24 e la digital start-up Giornale Radio (che da qualche giorno ha nel suo brand bouquet anche l’instant radio GR Coronavirus), dall’altra le radio “antinfodemia”, cioè quelle stazioni dove si cerca rifugio contro il bombardamento da news.
Gli indecisi fermi a metà del guado
In definitiva, dall’esame dei dati – come del resto si era intuito da subito esaminando l’identico comportamento dei telespettatori – sembra che gli stessi utenti passino compulsivamente dall’all-news al contenuto non impegnativo (intrattenimento di qualità e formati musicali).
Disastri annunciati
I formati ibridi non paiono invece essere premiati, anche se molte stazioni hanno deciso di adattare la programmazione aumentando la frequenza dell’informazione o, peggio, affidando ai conduttori non specialisti della stessa la gestione degli aggiornamenti, spesso – come avevamo previsto due giorni prima – con disastrosi risultati, come si è purtroppo visto a Roma con l’infelice uscita di uno speaker di Radio Globo sugli infermieri. (M.L. per NL)