Se Facebook implementa una nuova funzione audio, è possibile che la radio possa trarne vantaggio. Il Social punta allo streaming, ma potrebbe aver aperto una nuova strada per i broadcaster.
La conferenza F8 2021
Nel tardo pomeriggio italiano del 19 aprile, ha avuto luogo F8, l’annuale conferenza che Facebook tiene per gli sviluppatori e gli imprenditori che sviluppano prodotti legati al Social. Quest’anno, come detto in precedenza, il fulcro della conferenza e delle novità presentate da Mark Zuckerberg è stato il comparto Audio.
Tutto sulla stessa app
L’interazione di Facebook con le app legate allo streaming audio è cosa già consolidata da tempo. La novità che arriverà per l’estate è lo sviluppo di funzioni equivalenti a quelle sopracitate, ma totalmente interne all’app.
Cosa cambia?
La scommessa del social californiano consiste nel portare l’utente ad ascoltare i podcast direttamente dall’app o dal sito di Facebook, tramite una funzione collegata a Spotify, che conferma la collaborazione tra Menlo Park e gli svedesi.
Il meccanismo dei consigliati
Una delle funzioni più importanti e utili di Spotify è sicuramente il meccanismo dei consigliati, che permette all’utente di scoprire prodotti in linea con i propri interessi. Il tutto ovviamente basato sugli algoritmi dell’app. Questo meccanismo, si legge in una dichiarazione di Fidji Simo – responsabile dell’app di Facebook – darà modo agli iscritti di scoprire nuovi podcast senza uscire dall’app, mentre permetterà ai creatori di raggiungere facilmente nuovi ascoltatori.
Un meccanismo già visto
La semplificazione nella ricerca e scoperta di contenuti sembra avere solo aspetti positivi, ma, come succede già con Spotify, il rischio è che il sistema dei consigliati si trasformi in un meccanismo che privilegia solo alcuni tipi di creatori, andando a sfavorire i podcaster meno noti. Gli utenti stessi potrebbero non godere fino in fondo di questa funzione, in quanto potrebbe non rappresentare in maniera accurata i loro interessi e, di conseguenza, potrebbe non offrire del tutto l’esperienza promessa.
Uno stato di fatto
Le altre novità, tra cui la tanto attesa Live Audio Rooms, funzione simile a Clubhouse, portano sempre più alla luce le grandi potenzialità che l’Audio possiede e quanto aziende estranee a questo mondo stiano sempre più prendendo coscienza di questo stato di fatto. I broadcaster dovranno essere in grado di sfruttare queste nuove funzioni.
Una situazione rovesciata
Se nel mondo del web assistiamo a sempre più floride collaborazioni tra chi crea un prodotto e chi lo distribuisce, come nel caso di Facebook e Spotify appunto, la radio sta vivendo un fenomeno opposto. Le interazioni tra broadcaster e l’automotive si rendono difficili a causa di incompatibilità reciproche. Le funzionalità implementate sui sistemi audio delle auto non vengono supportate dalle stazioni radio e, viceversa, queste creano servizi che le soluzioni audio delle auto non utilizzano.
Un’ancora di salvezza
Per ora sono ovviamente solo supposizioni, ma le funzioni prossimamente disponibili per gli utenti del Social non sembrano totalmente incompatibili con il mondo radiofonico. Le novità prossimamente introdotte da Facebook sembrano dunque arrivare in soccorso di un settore che sta subendo il sempre più dilagante successo dei podcast.
Live Audio Rooms
Certo, una delle nuove funzioni sarà incentrata proprio sui podcast, ma Live Audio Rooms permetterà agli utenti di unirsi a stanze in cui l’unica interazione possibile sarà l’audio. In che modo poi utenti e creatori interagiranno non è ancora chiaro, ma si può affermare che uno spiraglio ormai è aperto.
Il ragionevole dubbio
Live Audio Rooms potrebbe dunque essere un’occasione sfruttabile dal mondo della radio. I problemi sempre più crescenti per i broadcaster spingono a cercare nuove soluzioni per far fronte all’avanzata dello streaming e gli sviluppi dei social verso l’audio sembrano indicare che proprio dal mondo del web arriverà la soluzione al problema che il web stesso ha creato. (A.M. per NL)