Continua il viaggio di NL nel mondo della radio e dei giovani.
Ci fermiamo questa volta in Germania, vicino a Düsseldorf.
22 anni, ma Mats Großmann è già un piccolo imprenditore: quando era ragazzo, ha creato thgFM e adesso lavora per uno dei più grandi gruppi radiofonici tedeschi, NRW.
Radio pirata con gli walkie talkie
(Newslinet) – Parlaci del tuo amore per la radio.
(Mats Großmann) – Ho iniziato presto, intorno a 8 o 9 anni. Ho preso i walkie-talkie dei miei genitori e ho costruito una specie di ‘’radio pirata’’ in camera mia nel 2007/2008. I miei programmi erano ricevibili in un raggio di 3-5 km intorno a casa mia.
Musica e un paio di break all’inizio. A quei tempi più o meno tutti i miei amici avevano un walkie talkie e la mia stazione piaceva molto a loro. Non avevamo un iPod o un cellulare con il 3G per ascoltare la musica fuori casa, ma ognuno aveva il suo walkie talkie con sé. In questo modo potevamo comunicare con i nostri amici e ascoltare buona musica nella nostra città. E’ stato un periodo fantastico! Non sono sicuro, ma mi pare fosse il Canale 8…
thgFM
(NL) – E parliamo anche della tua creatura, thgFM, la radio di cui sei stato parte dei fondatori e creatori.
(MG) – Era il 2013, avevo 16 anni quando ho iniziato a pensare a un nuovo progetto e qualcosa di nuovo nella mia scuola, il Theodor-Heuss Gymnasium/Grammar school. Dalle iniziali del nome viene ‘’THG’’.
Avevamo un giornalino scolastico fatto da un piccolo gruppo di studenti, pubblicato 3 volte l’anno, quindi le notizie contenute non erano proprio fresche quando lo compravi e il 75% degli articoli contenuti si occupavano di scuola. Nessuno degli studenti vuole leggere o sentir parlare di cose della scuola una volta che suona la campanella. Tutti volevano altri argomenti e cose più interessanti.
Ecco la mia idea: costruire una nostra radio, trasmessa fuori dalla scuola per un target molto giovane e critico. Ne ho parlato con qualche amico e furono subito entusiasti e positivi all’idea. Ed era importante che non dovessimo preoccuparci troppo dell’attrezzatura tecnica: la nostra scuola aveva già una divisione tecnica con un sacco di attrezzatura disponibile. Penso infatti che il THG continui ad essere una delle scuole tedesche meglio attrezzate ed organizzate con tutto ciò che serve per teatro, concerti, feste, ecc.
Quindi, qualche mese dopo, ho parlato della mia idea con qualche insegnante della scuola e a Falk Itzerodt, il mio insegnante di politica ed economia, piacque molto.
Ci ha promesso tutto il supporto di cui avevamo bisogno; abbiamo sviluppato un piano insieme; quando far partire la radio; come finanziarla e – forse la cosa più importante – come chiamarla.
Ci pensammo a lungo, ma alla fine decidemmo per thgFM: thg come il nome della scuola e FM perché… era una radio.
Trasmessa online, format Hit Radio, musica 24/7 con qualche speakerato tra le tracce più suonate.
Fatta dagli studenti per gli studenti e per la gente interessata in una buona radio.
Qualche settimana dopo, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, decidemmo di fare qualche picco test di diretta su thgFM durante le vacanze estive.
Ricordo ancora come ho fatto partire la prima canzone sul mio Mac Book.
Avevamo solo qualche jingle, ma una buona rotazione delle canzoni e il test sugli ascoltatori ci riportò un gradimento molto buono.
Dopo le vacanze abbiamo iniziato a creare i concept e a produrre gli elementi per la partenza ufficiale di thgFM nell’estate 2014.
Avevamo tutto il supporto per ciò di cui avevamo bisogno, il sostegno della scuola e qualche insegnante dietro.
Abbiamo costruito lo studio nel seminterrato della scuola e fatto un sacco di prove con anche noi in voce ovviamente.
Il primo show è stato nel Giugno 2014: è stato grande; all’inizio abbiamo avuto intorno a 30.000 – 50.000 sessioni uniche mensili nei dintorni della scuola. Poi ho finito scuola nel 2016 e siccome il vecchio team ha poi lasciato, ha preso il controllo una nuova squadra.
Oggi è possibile scegliere thgFM come materia personale nella scuola; quindi dal compimento di 8 anni è possibile fare la lezione di radio invece che biologia in inglese o network technologies.
A partire dal 2018, si producono alcuni show che vengono trasmessi nella programmazione serale delle 45 radio appartenenti a NRW. Su Radio Berg, thgFM ha un’ora di programmazione ogni primo Venerdì del mese dalle 8.05 della sera.
La radio non è (più) per i giovani?
(NL) – Cosa pensi di chi dice che la radio non è per i giovani ed è destinata a morire?
(MG) – Specialmente in Germania ci sia un problema di reputazione per la radio tra i giovani. Molti pensano che sia qualcosa solo per i loro genitori, ma solo perché spesso le radio suonano ‘troppo vecchie’, non suonano le nuove hits e c’è troppo parlato.
E’ un problema di prodotto, di proposta; la radio deve svilupparsi molto per il futuro per non perdere i nuovi target a favore di Spotify e Youtube ecc…
I nati dopo il 2002 vogliono decidere da soli la musica, non vogliono suggerimenti perché sono nati con l’on-demand
(NL) – Il problema forse non sta nel fatto che i giovani non sono interessati alla radio, ma che le emittenti dovrebbero produrre contenuti adeguati per crescere….
(MG) – Tendenzialmente la generazione nata dopo il 2002 vuole decidere da sola, non vuole suggerimenti sulla musica da ascoltare, anche perché non sanno forse che c’era qualcosa di diverso prima di Spotify & Co poiché sono cresciuti con tutto “a richiesta”, nel senso che da sempre hanno avuto la possibilità di fare un’ampia scelta.
Però credo che la radio abbia ancora il suo perché, e infatti a thgFM ci sono molti ragazzi giovani appassionati alla radio, anche nelle zone vicine come il Belgio e l’Olanda con molti dj in onda o dietro le quinte a fare produzione che hanno anche solo 17/18 anni.
Se Spotify facesse contenuto, cosa succederebbe?
(NL) – Perché qualcuno dovrebbe scegliere la radio invece di altre piattaforme di ascolto musicale? Soprattutto per le radio prettamente musicali. E se Spotify facesse anche contenuto?
(MG) – Entrambe le situazioni abbiano ragione di esistere, così come chi sceglie solo musica da Spotify invece che ascoltare la radio; non penso ci sia competizione.
Chi fa radio deve accettare che ci sia anche chi preferisce solo musica in streaming e viceversa.
Certo, chi fa radio deve organizzarsi per essere sempre più competitivi e far riconoscere alle persone il vantaggio di un buon prodotto radiofonico.
Il prodotto radiofonico è fatto da un uomo, non da un algoritmo
La differenza sostanziale sta comunque nel fatto che il prodotto radiofonico è fatto dall’uomo e non da un algoritmo, quindi con amore e passione.
La Radio è un sentimento, non una playlist in modalità shuffle
La radio è un sentimento, non solo una playlist in modalità shuffle.
La radio deve investire in ricerca, avere un buon mix tra musica, informazione e servizio, inoltre differenziarsi, creare diverse stazioni con generi e stili musicali diversi, alcune con più, altre meno, altre senza informazione, meteo. Il traffico poi resterà sempre fondamentale all’interno della programmazione radiofonica.
Ai giovani interessa solo diventare influencer?
(NL) – Si dice che ai giovani interessi solo apparire e diventare influencer, non importa i contenuti, l’importante è restare sotto i riflettori. Quali sono le tue priorità e come ti vedi tra 20 anni?
(MG) – Non è una domanda alla quale è facile rispondere.
Effettivamente sono all’inizio della vita lavorativa e vedermi dietro a un microfono in prima linea per qualche anno sarebbe molto bello. Sviluppare nuove idee per il futuro della radio in 10 anni è altrettanto qualcosa che mi attira molto. Vediamo dove mi porta il vento.
(NL) – Quali sono gli elementi più importanti per fare una stazione di successo oggi?
(MG) – Devi stare sempre con i tuoi ascoltatori e starci allo stesso livello.
Occhi negli occhi
E devi sembrare più naturale possibile, cercare di essere come il loro migliore amico ed agire come tale, avere orecchie aperte per loro, seguire i gusti musicali. Se i tuoi ascoltatori vogliono qualcosa di nuovo, perché non provarci?
Devi stare “nel battito del tempo”, con i tuoi contenuti, la tua musica e le tue personalities in onda, e ogni giorno è una nuova sfida. Inoltre ogni giorno in radio dovrebbe essere pieno di sorprese per gli ascoltatori.
DAB+ e IP
(NL) – Sappiamo che stai seguendo da alcuni mesi alcuni importanti progetti digitali per il gruppo dove lavori (NRW) e che proiettano la radio verso gli scenari futuri, IP e Dab+
(MG) – Il DAB+ è una cosa interessante. Specialmente qui da me nelle regioni della Germania dove gli ascoltatori non avevano molte possibilità di scelta e ricevere di colpo 20 nuove radio e 20 nuovi formati è un’opportunità interessantissima.
E così sarà il mondo delle radio IP non appena sbarcherà nelle auto.
Le radio digitali devono essere meno fredde
Questa nuova varietà, un nuovo mondo pieno di colori, devono essere tarati per avere buoni contenuti. Di sicuro queste radio devono diventare meno fredde e avere lo stesso appeal che ha avuto l’FM e che l’ha fatta diventare familiare.
Non fate solo playlist di 100 titoli anni ’80, ’90….
Eviterei di creare solo dei canali fatti di rotazioni di 100 titoli degli anni 80, 90 e dalle chart, la gente vuole un buon mix e buona qualità e aumentare questa proposta accelererebbe probabilmente il processo di spostamento da Spotify verso la radio.
La gente dal digitale vuole qualcosa di diverso, non ciò che c’è già in FM
La gente si aspetta qualcosa di nuovo dalla radio digitale, non qualcosa che assomigli alla stessa cosa che ha già e che li ha stancati. Le radio devono avere il coraggio di andare su nuove strade. Agli ascoltatori piacerà!
E se piace agli ascoltatori, piacerà anche agli investitori, per i quali esistono già modalità molto interessanti e redditizie alle quali, come dicevate, stiamo lavorando con successo da tempo. (M.P.G. per NL)