Boom Radio è una nuova grande stazione UK DAB+ (a Londra, Bristol, Birmingham e Glasgow) e su IP che debutterà a febbraio 2021. Ed è rivolta esclusivamente agli over 60 (target 56-74, cioè i cd- “boomer”).
Over 60. Cioè un pubblico considerato molto interessante per gli investitori pubblicitari, in quanto dotato di una maggiore stabilità economica. Anche e soprattutto in questa fase pandemica.
Il 2020 ha insegnato che la Radio ha ancora un ruolo da svolgere
“Se il 2020 ci ha insegnato qualcosa nel mondo dei media, è che la radio ha ancora un ruolo fondamentale da svolgere nel connettere le persone“, spiega Phil Riley, co-fondatore di Boom Radio, veterano della radiofonia UK (in 40 anni di carriera ha lanciato Magic, Heart e LBC).
“La nostra ricerca preventiva ha evidenziato che la radio è ancora il mezzo più popolare per la generazione dei boomer; anche se la maggioranza ritiene che l’industria sia più orientata verso i giovani. Boom Radio vuole colmare questa lacuna, fornendo ai boomer una stazione unica, orientata esclusivamente a soddisfare le loro esigenze.
Boomer over 60 ultimo grande pubblico non servito
“Riteniamo che i boomer siano l’ultimo grande pubblico non servito nelle radio commerciali e la nostra ricerca indica la reale esigenza del mercato di una stazione a servizio completo. Cioè che serva più di un semplice juke-box per i vecchi“.
Vogliamo prendere il posto della BBC
“La BBC ha spostato i suoi contenuti per adattarli alle generazioni più giovani, da tempo trascurato“, spiega il cofounder di Boom Radio David Lloyd, sottolineando lo spazio liberato sul mercato radiofonico per gli over 60.
“Boom Radio fornirà un mix di musica in target, presentato da personalità desiderose di riconnettersi con la generazione di ascoltatori che hanno iniziato a servire trenta o addirittura quarant’anni fa”.
La genesi dell’idea di Boom Radio
“Come molti boomer, all’età di 61 anni, mi stavo dirigendo verso un mix pre-stanchezza, fatto di piccoli lavori e hobby. Aiutare un paio di amici a gestire un’attività di spot televisivi a Brum; presiedere la giuria di concorsi radiofonici; occuparmi di beneficienza”, interviene Phil Riley.
“Poi, durante l’estate, il mio storico partner ed amico David Lloyd ha lanciato un’idea: manca una stazione radio commerciale rivolta a noi. Alla generazione dei baby boomer. Ero incuriosito e ho fatto quello che faccio sempre quando qualcuno mi suggerisce un’attività: ho elaborato un modello finanziario molto rapido.
E sì: a prima vista sembrava che potesse funzionare
Quindi David e io abbiamo deciso di fare un vero sforzo per riflettere sull’idea: quali erano le insidie; cosa poteva andare storto; cosa avremmo dovuto fare per andare in onda; con chi avremmo dovuto parlare per gestire la stazione e quanto dovessimo raccogliere e spendere affinché funzionasse. Dopo molte chiamate Zoom e fogli di calcolo, avevamo un piano ragionevolmente solido.
Finanziamenti
Poi è iniziato il duro lavoro – perché ogni azienda ha bisogno di soldi – e questa aveva bisogno di molto di più di quanti io e David ne avessimo. Quindi abbiamo passato un bel po’ di tempo a parlare con vecchi amici ed ex colleghi per farci aiutare con gli investimenti.
Quasi tutti ci volevano aiutare. Quindi non solo avevamo i soldi, ma anche il sostegno di un gruppo di persone con un’esperienza mediatica uguale, se non maggiore, della nostra. Il che ci ha dato la certezza di esserci imbattuti in una buona idea.
Boom Smart Working
Una delle cose entusiasmanti di Boom Radio è il modo in cui utilizziamo la tecnologia moderna per renderlo un business virtuale. Niente studi e uffici costosi: tutti lavorano da casa utilizzando le proprie strutture, al proprio ritmo, ma con un obiettivo comune, per far funzionare la stazione nel modo più fluido ed efficiente possibile. E siamo tutti boomer; quindi la nostra visione è davvero condivisa (anche se sempre più sfocata). Stiamo tutti prendendo confidenza con Zoom e Slack e cercando di non finire a lavorare 17 ore al giorno, perché siamo tutti così entusiasti”, conclude Riley.
2CH over 60: switch-off AM vs DAB+/IP con preservazione del 50% dell’audience
Anche a Sidney, in Australia, la stazione oldies over 60 2CH ha dismesso le emissioni in AM passando al DAB+, conservando il… 50% dell’utenza storica. Craig Hutchison, a.d. di 2CH ha considerato l’audience post switch-off superiore alle previsioni.
Gli over 60 sempre più avvezzi alle nuove piattaforme
“Oltre 100.000 ascoltatori di 2CH sono passati senza traumi alle piattaforme digitali DAB+ e online tramite la nostra app. È una testimonianza della forza del formato musicale della stazione e del nostro talento”. Lo stesso Hutchison si è detto fiducioso su un recupero pressoché totale dell’audience nel medio periodo, proprio grazie al progressivo, inarrestabile, avvicinamento degli over 60 alle piattaforme digitali. (M.L. per NL)