10 milioni per riportare a galla L’Unità: è stata formalizzata la scorsa settimana l’offerta di acquisto formulata dall’editore, d’intesa con il Pd, al fine di consentire la ripresa delle pubblicazioni entro fine anno.
Fondato 90 anni fa da Antonio Gramsci e costretto a fine luglio a lasciare le edicole, lo storico quotidiano di stampo comunista si prepara a tornare sugli scaffali: l’editore di riviste come Stop, Vero, Rakam e Miracoli diventerà infatti socio di maggioranza della nuova società editrice de L’Unità, nella quale entrerà anche la fondazione di recente costituita dal Pd, con una quota del 5%. "Il percorso che porterà al salvataggio dell’Unità non è ancora chiuso, ma sono stati fatti tanti passi avanti, sono fiducioso", ha commentato Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd, che ha seguito in prima persona l’intera trattativa. Nelle prossime settimane andranno definiti il piano editoriale e le relative ricadute occupazionali: la vertenza infatti coinvolge 90 persone, tra cui 66 giornalisti e 17 poligrafici. Nei giorni scorsi, Veneziani ha annunciato l’intenzione di fare del quotidiano "un giornale popolare", non escludendo un organico "più snello". Questioni cruciali per i lavoratori dell’Unità che, pur accogliendo a braccia aperte la svolta, hanno chiesto "un serio e solido progetto di rilancio, un piano editoriale che, tutelando il profilo politico di sinistra del giornale e il suo ancoraggio culturale, sia in grado di costruire il futuro dell’Unità e di garantirne il ruolo centrale nel panorama editoriale". Preoccupazioni e timori sottolineati anche dal segretario della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) Franco Siddi: "Finalmente qualcosa si muove e si riparla di ripresa. Tuttavia qualsiasi giudizio non può che restare sospeso fino a che non si conoscerà il piano editoriale, non sarà chiara la missione di un giornale che deve essere in linea con la sua storia e protagonista nel presente e soprattutto se sarà recuperato l’organico della redazione. Il sacrificio sociale degli istituti di categoria è noto a tutti: ci aspettiamo che faccia la sua parte chi è chiamato a ridare un’organizzazione aziendale, per l’oggi e per la prospettiva". Intanto la concessionaria Guido Veneziani, guidata da Andrea Pelti, si appresta al debutto del nuovo circuito Top Network, con il quale raccoglierà la pubblicità delle principali radio areali, regione per regione. In base ai contratti già firmati e in corso di definizione con gli editori radiofonici, il circuito Top Network “avrà circa due milioni di ascoltatori nel giorno medio, con un obiettivo di salire a 3 mln, coprendo un po’ tutta la penisola. Abbiamo fatto accordi con radio areali tra le migliori in ogni singola regione. Alcune escono dall’esperienza con Visibilia, che sta abbandonando il comparto radio, altre da quella con Prs. Da circa due mesi incontriamo gli editori radiofonici, e dai colloqui è emersa la loro esigenza di trovare nuove strutture, una casa solida, più certezze sul fronte della raccolta. Soprattutto dopo i dissesti della Radio e Reti di Enzo Campione”. Il gruppo Guido Veneziani ha poi fatto sapere che offrirà sinergie alle emittenti di Top Network: “certo forniremo alle radio del network delle parti di palinsesto comuni, dedicate alla cucina, alla salute, al gossip e alle news. E poi ci sarà la possibilità di organizzare eventi insieme con i giornali del nostro gruppo”. (V.R. per NL)