Radio. Gruppo iHeartMedia: perdita miliardaria e futuro incerto nel mercato broadcasting. Elezioni americane hanno fruttato meno del previsto

iheartmedia

Il gruppo iHeartMedia Inc., colosso radiofonico (rectius, radio & digital audio) americano, ha annunciato ricavi nel quarto quadrimestre 2024 pari a $ 1,12 miliardi, bucando la stima di $ 1,17.
I ricavi sono aumentati del 4,8% su base annua, trainati da una maggiore pubblicità politica (coincidente con le elezioni statunitensi) comunque inferiore alle previsioni (a causa di un forte drenaggio da parte della web adv), ma nel complesso è stata generata una perdita di $ 1 miliardo (di cui $ 923 milioni di svalutazioni non monetarie).
La gravità della situazione debitoria ha condotto ad un’operazione di scambio del debito nel Q4, estendendo le scadenze di circa $ 4,8 miliardi di debito esistente di tre anni.
E le cose potrebbero andare ancora peggio: per il primo trimestre del 2025, iHeartMedia prevede un calo dei ricavi consolidati.

Sintesi

Il gruppo iHeartMedia ha chiuso il 2024 con un aumento del fatturato del 3% a $ 3,9 miliardi, ma con una perdita netta di 1 miliardo, influenzata da svalutazioni per $ 923 milioni.
La pubblicità politica, infatti, ha sostenuto il Quarto quadrimestre (Q4), ma con ricavi inferiori alle attese a causa di una fortissima concorrenza da parte delle piattaforme OTT che hanno dirottato molti investimenti che si pensava sarebbero stati destinati alla radio.
Il confronto con il 2023, anch’esso in perdita per $ 1,1 miliardi, evidenzia conseguentemente difficoltà finanziarie persistenti che non hanno potuto essere calmierate dall’atteso ma non verificatosi maggior introito pubblicitario in coincidenza con le elezioni che hanno condotto Donald Trump alla presidenza.
Un piano di riduzione dei costi di modernizzazione ha generato risparmi di $ 200 milioni, con effetti attesi nel 2025, a fronte di un debito netto a $ 4,5 miliardi grazie a un’operazione di scambio.
Il Multiplatform Group di iHeartMedia ha registrato un calo del 3%, mentre il Digital Audio Group è cresciuto del 9%, trainato dai podcast.
Intanto il CEO del gruppo, Bob Pittman, cerca di rassicurare il mercato, ribadendo il ruolo centrale della radio e puntando sull’integrazione pubblicitaria nei marketplace digitali, sottolineando come il segmento Audio & Media Services abbia visto un aumento del 44% nel Q4.
Tuttavia, per il 2025, il contesto pubblicitario si preannuncia incerto: dopo un aumento del 5,5% registrato a gennaio, il mese successivo ha segnato un calo del 7%. Anche per questo motivo l’azienda investirà $ 90 milioni in nuove strategie di monetizzazione per tentare di mantenere la leadership nell’audio digitale.

I numeri radiofonici del gruppo iHeartMedia

Con 855 stazioni AM/FM, iHeartMedia (holding di iHeartCommunications, ex Clear Channel Communications), colosso statunitense della radio e del digital audio nato nel 1972 a San Antonio, Texas, è il più grande gruppo radiofonico negli Stati Uniti, con $ 110 milioni di ascoltatori ogni settimana e $ 276 milioni ogni mese.

Perdita di 1 miliardo di dollari nel 2024

Nonostante un promettente quarto trimestre 2024 ed un aumento del fatturato su base annua del 3% a $ 3,9 miliardi il gruppo iHeartMedia ha registrato una perdita netta di 1 miliardo di dollari.

Svalutazioni per $ 923 milioni

Il risultato è stato pesantemente influenzato da oneri per svalutazione non monetari pari a $ 923 milioni, evidenziando le persistenti difficoltà finanziarie del gruppo.

Male 2024 su 2023 per il gruppo iHeartMedia

Né il confronto con il 2023 porta segnali incoraggianti, posto che anche l’esercizio precedente si era chiuso con una perdita netta di $ 1,1 miliardi.

Piano di modernizzazione

Il tentativo di contenere i costi attraverso un piano di modernizzazione ha permesso di avviare risparmi per circa $ 200 milioni, che dovrebbero avere un impatto positivo nel 2025 ma su cui molti analisti manifestano forti perplessità.

Debiti pregressi

A preoccupare, infatti, è il fatto che la società rimane appesantita da un debito netto di $ 4,5 miliardi, sebbene esso sia il più basso nella storia dell’azienda (ma solo grazie ad un’operazione di scambio del debito per $ 4,8 miliardi).

Il ruolo della pubblicità politica e digitale

Come detto, uno degli elementi chiave del 2024 per il gruppo iHeartMedia è stata la pubblicità politica, che ha contribuito alla crescita del quarto trimestre, ma senza raggiungere le aspettative iniziali.

+4,8% nel Q4 2024

Il fatturato complessivo dell’ultimo trimestre dell’anno ha toccato $ 1,1 miliardi, in crescita del 4,8% su base annua, rappresentando il secondo miglior trimestre dalla pandemia del 2020.

Lo scarso gettito della pubblicità politica

Tuttavia, la pubblicità politica su cui iHeartMedia aveva pesantemente puntato nel 2024 ha generato entrate inferiori a quanto stimato (a causa di un forte drenaggio da parte del web), penalizzando il bilancio dell’azienda.

Multiplatform Group

Il Multiplatform Group di iHeartMedia – perimetro che include le 855 stazioni radiofoniche tradizionali (AM/FM) – ha registrato un calo del 3% nel 2024 rispetto all’anno precedente, con una flessione del 5% escludendo la pubblicità politica.

Digital Audio Group

Di converso, il Digital Audio Group del superplayer ha mostrato una crescita del 9%, grazie alla maggiore domanda di pubblicità digitale ed all’espansione del settore podcast, che ha contribuito con un incremento dei ricavi di $ 7,9 milioni, pari al 6% su base annua.

L’evoluzione della strategia aziendale

Il CEO di iHeartMedia, Bob Pittman, continua a difendere la centralità della radiofonia nel modello di business di iHeartMedia, sottolineando “come la radio broadcast mantenga un pubblico stabile rispetto al calo registrato da altri media tradizionali come la TV via cavo e la carta stampata“.

Integrazione pubblicità radio marketplace

A supporto di questa strategia, iHeartMedia sta puntando sull’integrazione della pubblicità radiofonica nei marketplace digitali, “consentendo agli inserzionisti di acquistare spazi attraverso piattaforme come Yahoo DSP e Google DV360, rendendo l’inventario radiofonico accessibile all’acquisto programmatico”.

Audio & Media Services

Parallelamente, la società ha visto una significativa crescita del segmento Audio & Media Services, che include Katz Media Group e RCS, con un aumento del fatturato del 44% nel Q4 2024,raggiungendo i 97 milioni di dollari grazie alla maggiore domanda di pubblicità digitale pre-elettorale”.

Le sfide per il 2025 e il futuro della radiofonia

Nonostante gli sforzi di ristrutturazione e innovazione, le prospettive per iHeartMedia rimangono però incerte. Il CFO Rich Bressler ha sottolineato come il 2025 “si stia aprendo con un clima pubblicitario più complesso del previsto” (sempre per conseguenza dello strapotere dei giganti del web).

Go & stop

Nel merito, mentre il mese di gennaio 2025 aveva mostrato un incoraggiante aumento dei ricavi del 5,5%, quello di febbraio invece ha registrato un calo del 7%.

Calo ad una cifra nel Q1

Le previsioni per il primo trimestre del 2025 indicano pertanto un calo ad una cifra rispetto all’anno precedente (circostanza che, naturalmente, è guardata dal mercato finanziario con particolare preoccupazione).

Progetto 2025

Così, mentre l’azienda stima di investire circa $ 90 milioni per spese in conto capitale (il cd. capex, cioè l’ammontare di flusso di cassa che un’impresa impiega per acquistare, mantenere o sviluppare le proprie immobilizzazioni operative, come edifici, terreni, impianti o attrezzature) nel corso del 2025 (una cifra relativamente modesta su un compendio articolato come quello di iHeartMedia), resta sotto esame la reale efficacia delle nuove strategie di monetizzazione del contenuto radiofonico.

Prospettive

Con l’evoluzione della pubblicità digitale e l’aumento della concorrenza nel settore dell’audio on-demand, iHeartMedia dovrà dimostrare di saper adattare il proprio modello di business per mantenere la propria posizione di leadership nel mercato radiofonico e digitale.

I giganti alle porte

Impresa tutt’altro che semplice considerata l’avanzata inarrestabile dei competitor OTT. (E.G. per NL)

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