La notizia era nell’aria da mesi e NL infatti l’aveva anticipata: Google sta abbandonando il segmento della fruizione radiofonica attraverso l’assistente dei device Nest Hub e Nest Mini.
Le routine di Google Home o le action di Assistant non reagiscono più alle invocazioni di ascoltare determinate stazioni radiofoniche, sia coi servizi di Pandora che dell’aggregatore Tune-In, oltre ovviamente alle invocazioni specifiche delle emittenti.
Scusa, non ho capito
Il motivo del ritiro nei fatti dal mercato della fruizione della radio in streaming sui propri smart speaker da parte di Google non è chiaro, ma sembra che non riguardi solo i contenuti radiofonici.
Routine
Leggendo sui forum, già alla fine dell’anno scorso si rilevavano problemi su altre routine di genere completamente differenti, che comprendevano anche YouTube Music (ma solo sui dispositivi Smart Clock) e con Spotify.
No more action
Quello che al momento appare un orientamento consolidato è che Google non accetta più l’iscrizione di nuove action di stazioni radiofoniche.
Mercato di Amazon
Secondo alcuni, segno evidente di un disimpegno in un’area di mercato ormai altamente presidiata da Amazon coi dispositivi governati dall’assistente Alexa.
Assistant altalenante
In realtà, esaminando il grafico di Statista, (quota di mercato globale di smart speaker dal 3° trimestre 2016 al 1° trimestre 2022, per operatore) dall’esordio nel 2016 degli smart speaker, si nota come la presenza di Amazon si sia fortemente diluita a causa della presenza di altri operatori.
Amazon dominatore relativo
Anche se la sua quota è sempre maggiore rispetto ai competitor. Lo stesso grafico mostra invece un andamento altalenante nel tempo di Google. (M.R. per NL)