Zambarelli (Giornale Radio): abbiamo fatto elaborare il nuovo logo alla IA fornendogli tutti gli obiettivi di comunicazione relativi al cambiamento di format avvenuto progressivamente dal 2020 ad oggi.
Il vecchio logo andrà in pensione il 26 giugno, proprio con la partenza del nuovo programma Dal Lavoro alle Pensioni con Pasquale Tridico.
La decisione di RAI di uscire dal TER? Avrà inevitabilmente importanti effetti sull’intero settore.
Il nodo della rappresentatività delle locali, tra i tanti da sciogliere per un’indagine moderna e bilanciata.
Gli argomenti
Torniamo a parlare di intelligenza artificiale applicata all’ambiente mediatico, dell’indagine sull’ascolto radiofonico (TER), dei tanti nodi da sciogliere (come quello della rappresentanza mediata del comparto locale, al centro di continue lamentele che giungono a questo periodico) e degli scenari futuri connessi alla decisione di RAI di uscirvi dal gennaio 2024, con Domenico Zambarelli, editore della all news multipiattaforma Giornale Radio.
L’intervista a Zambarelli
(Newslinet) – Avete realizzato il nuovo logo di Giornale Radio, perché a distanza di soli tre anni? (Domenico Zambarelli) – Giornale Radio nasce 3 anni fa come digital radio con contenuti rivolti esclusivamente alla diffusione di notiziari a flusso continuo.
Il microfono al centro
Il marchio era stato studiato e realizzato mettendo un classico microfono da notiziario a simboleggiare la lettura delle notizie dei nostri giornali radio.
Scenario mutato dagli esordi
Oggi lo scenario è differente, non esiste più un format chiuso alle sole notizie e nemmeno la sovrapposizione di Radio RAI, che non denomina più i notiziari con il nostro marchio, ma con Gr 1 Radio Rai.
Abbiamo testato la IA come creativo grafico
(NL) – Perché elaborare il nuovo marchio attraverso l’intelligenza artificiale?
(D.Z.) – Ci avevano proposto un’applicazione di IA dedicata a questo ed abbiamo voluto testarla. Il sistema ci ha restituito una serie di proposte, che sono state successivamente affinate, invitando la IA ad intervenire su linee, colori, contesti, sfondi, ecc. Il processo ed il risultato mi hanno soddisfatto.
IA perfetta per il marketing….
(NL) – Fate o farete altro impiego della IA per la produzione di contenuti?
(Domenico Zambarelli) – Abbiamo iniziato a sperimentare l’utilizzo dell’IA in ambito marketing. Lo strumento, se guidato con le indicazioni precise (non legge ancora, fortunatamente, la nostra mente), diventa uno strumento di aiuto e di guida a realizzare sviluppi grafici e simulazioni interessanti per la comunicazione visual.
…. anche se in prospettiva vorremmo allargarne l’impiego
Il nostro impiego prevede al momento il marketing; vedremo in futuro per aprire a mercati esteri l’utilizzo per creare una versione inglese di Giornale Radio.
Format Giornale Radio depositato
(NL) – Come è cambiata Giornale Radio dagli esordi di 3 anni fa ad oggi?
(D.Z.) – Il prodotto è maturato in un format, tra l’altro registrato e depositato.
Il modello originale tutelato
Si tratta di un formato tutelato che esalta la libertà di informare attraverso la narrazione dei fatti del giorno e del momento, con autorevoli giornalisti e altrettanti ospiti di eccellenza. Tanto da arrivare ogni giorno ad avere oltre 40 ospiti esclusivi.
Mandiamo in pensione il vecchio marchio in occasione della partenza del programma Dal Lavoro alle Pensioni con Tridico
Lasciamo pertanto anche simbolicamente il vecchio format e passiamo al nuovo con un marchio realizzato con il supporto della IA.
Lunedì 24 giugno
In concomitanza, partirà da lunedì 26 “Dal Lavoro alle Pensioni”, un nuovo appuntamento condotto in studio in esclusiva da Pasquale Tridico.
Il confronto/scontro tra RAI e TER
(NL) – Qualche considerazione sul duro confronto/scontro in essere tra RAI e TER…
(D.Z.) – L’uscita di RAI dal TER potrebbe migliorare il campo di applicazione di nuovi sistemi di rilevazione e magari anche l’applicazione della IA per perfezionare l’elaborazione dei dati.
Critiche, ma costruttive
Ritengo importante sottolineare in modo critico, ma costruttivo, che qualsiasi struttura che governi la realizzazione delle indagini possa essere gestita non solo da pochi editori, oramai consolidati in posizioni e con una forma mentis figlia del passato, ma anche da nuovi soggetti che operano anche solo sul DAB.
Un’indagine aperta a tutti i protagonisti
(NL) – Il TER si trasformerà presto da MOC (acronimo di Media Owners Committee) a JIC (Joint Industry Committee). Era ora, no?
(D.Z.) – La governance di chi amministra uno strumento di ricerca è essenziale. E’ quindi importante che si formi un comitato tecnico con potere decisionale formato anche dai centri media, dalle aziende che investono, da organi di controllo istituzionali e da esperti di marketing e comunicazione che confluiscano dall’Università.
Una nuova indagine? Sì, ma ad alcune condizioni
Non so se TER rimarrà l’unica indagine (ma considerato che RAI ha annunciato l’uscita, presumo che promuoverà un’altra indagine a cui magari aderiranno altri player). Se così non fosse, una nuova indagine dovrebbe essere inserita nei motori di analisi (esempio Mediasoft) in uso ai pianificatori.
Obbligo di elaborazione
Senza un obbligo in tal senso, chiunque voglia impegnarsi con nuove strutture di raccolta dati sull’ascolto della Radio dovrà avere la certezza, attraverso Agcom e Agcm, che i dati vengano poi distribuiti sul mercato con gli stessi strumenti a cui TER oggi accede.
Crespi a Giornale Radio
Nel nostro team editoriale è entrato recentemente Luigi Crespi, che negli anni 80 è stato il primo attore a creare e distribuire la prima indagine sull’ascolto radiofonico italiano, denominata ISAR.
Rappresentanze poco rappresentative
(NL) – Le radio sono attualmente rappresentate nel TER da alcune associazioni di categoria. NL riceve continue manifestazioni di insoddisfazione a riguardo…
(D.Z.) – Trovo che sia una sperequazione che le nazionali si rappresentino da sé e che le locali debbano essere necessariamente mediate. Dovrebbe essere data la possibilità a tutti coloro che lo richiedono di esprimere il proprio punto di vista in un comitato.
Contributi
Noi, per esempio, garantiremmo lo stesso impegno con cui abbiamo realizzato una Radio Libera per contribuire a far evolvere l’indagine. (M.R. per NL)