Radio. Gianni Prandi (Radio Bruno) tra pubblicità radiofonica nell’era dei social, eventi, splittaggi DAB e l’operazione con Radio Sabbia

Multiradio, Gianni Prandi

Gianni Prandi (Radio Bruno): Se esiste, come leggo, un codice deontologico tra le radio, noi lo abbiamo rispettato, visto che siamo sempre andati in altre regioni dopo che i colleghi sono arrivati in Emilia Romagna: è sufficiente controllare le date.
Comprare Radio Sabbia? Per ora no, ma tutto può succedere. In futuro si vedrà.
La pubblicità nazionale, per noi pesa meno del 20%. Non credo che il futuro sarà solo della pubblicità’ nazionale per le locali. Però qualche cambiamento serve.
Con il DAB il legislatore non ha fatto un favore all’emittenza locale, non consentendo (di fatto) lo splittaggio. Speriamo che si possa rimediare con le nuove frequenze.
Switch-off FM vs DAB? Non conosco editori che siano disponibili a rinunciare anche solo al 10% del proprio potenziale ascolto.

Il mondo di mezzo

Cosa sta succedendo nel mondo radiofonico di mezzo, quello a metà strada tra il nazionale ed il locale: il pianeta delle superstation, per intenderci.
Un’area popolata da una ventina di soggetti, ma che in realtà vede muoversi un numero limitato di editori che si contano sulle dita di una mano.

Gianni Prandi

Uno di questi è Gianni Prandi, editore di Modena 90, Radio Gamma Emilia, Radio Nettuno Bologna Uno (anche visual), Radio Stella (anche visual), Radio Cuore, Radio Reporter, Radio Reggio e, ovviamente, Radio Bruno (anche visual). Ed è soprattutto quest’ultima, la superstation del gruppo, a vedere un grande sviluppo in FM, proprio la tecnologia analogica che in molte nazioni si cerca di abbandonare.

Tutte le strade portano a Roma…

Ultima mossa il collegamento da parte della superstation Radio Bruno di un impianto operante sulla capitale sui 100,5 MHz.

… e a Riccione

Non basta.
Come ormai noto, il gruppo ha recentemente raggiunto un importante accordo riguardante la concessionaria pubblicitaria (Multiradio), che ha visto l’ingresso di Radio Sabbia nel suo portafoglio.

Radio Sabbia

Di Radio Sabbia la testata FM World ha parlato in una recente intervista con uno dei fondatori della storica stazione romagnola, Claudio Dondi.

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Gianni Prandi (Multiradio)

Il multiverso di Prandi

Per commentare insieme queste iniziative, NL ha contattato l’editore Gianni Prandi, per un’intervista a 360 gradi, che ha avuto luogo martedì 8 aprile 2025 (la datazione è importante, perché le novità si stanno susseguendo di giorno in giorno).

Il (presunto) Codice Deontologico delle radio

(Newslinet) – Cominciamo dall’attualità: l’operazione con Radio Sabbia (di Riccione) potrebbe portare oggi (o più avanti) Radio Bruno a sostituire DeeJay nei grandi eventi della Riviera?
(Gianni Prandi) – Oggi sicuramente no… siamo ad aprile. E poi ho letto che esiste un codice deontologico tra le radio.

Se il codice esiste, lo abbiamo sempre rispettato

Se è così, noi lo abbiamo sempre rispettato, anche sul tema di coprire con il nostro segnale altre regioni: siamo sempre andati “dopo” che i colleghi erano arrivati in Emilia Romagna.

Scripta manent

Basta guardare le date degli atti notarili.

Multiradio

(NL) – Capito. Sta di fatto che siete divenuti la concessionaria di pubblicità di Radio Sabbia: un cambiamento di strategia del vostro gruppo, considerato che, se non sbagliamo, Multiradio ha, sino ad ora, venduto solo mezzi radiofonici di proprietà…
(Gianni Prandi) – Non esattamente: da tempo Multiradio vende spazi pubblicitari per LatteMiele, Radio Sportiva e RC29. Che non sono certo di proprietà.

Tutto quello che può accadere accadrà?

(NL) – Qualcuno ha scritto che si tratta di un primo passo verso l’acquisto dell’emittente di Riccione…
(G.P.) – Tutto può sempre accadere. Posso solo dire che personalmente mi auguro che Claudio Dondi rimanga a Radio Sabbia ancora per molto tempo.

Pubblicità nell’era dei social

(NL) – Parliamo di pubblicità. Quella micro locale (il negozietto, per capirci) è ormai da tempo presidiata da social e motori di ricerca. Chi sono, quindi, oggi, i clienti tipici delle emittenti radiofoniche? C’è spazio per questo tipo di inserzionisti o si parte dal sovralocale?
(G.P.) – Per quanto ci riguarda si parte certamente dalla grande distribuzione, dalle concessionarie di auto, dagli eventi sul territorio.

Areali

Ci sono poi i clienti areali, con punti vendita su più bacini.

Peso specifico della pubblicità locale

(NL) – Quanto pesa su un gruppo come il vostro la pubblicità areale gestita comunque dalle concessionarie nazionali?
(G.P.) – Nel nostro caso la pubblicità areale è raccolta prevalentemente da Multiradio.

Pubblicità nazionale

(NL) – E la pubblicità nazionale?
(G.P.) – La pubblicità nazionale pesa per una percentuale di poco al di sotto del 20%.

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Splittaggi impossibili?

(NL) – Col DAB lo splittaggio è divenuto sostanzialmente impossibile. Al più si possono splittare le regioni o gruppi di province se le frequenze sono diverse. Ciò cambia le regole commerciali?
(G.P.) – Ho già detto più volte anche a NL (è vero: l’ultima volta il 10/01/2025, ndr) che certamente il legislatore non ha fatto un favore all’emittenza locale [con la pianificazione DAB].

Quel che resta della rete 12 in aiuto

Dovremo inventarci qualcosa; oppure sperare che le nuove frequenze a disposizione in futuro (quelle della pianificata ma mai assegnata rete 12 DTT, ndr) possano aiutarci in questo senso.

Concessionarie interne ridondanti?

(NL) – Per qualcuno le radio locali, alla fine, veicoleranno solo pubblicità nazionale ed areale e quindi le concessionarie interne non serviranno più. È possibile?
(G.P.) – Penso e spero di no.

La pubblicità locale continuerà ad avere un peso, anche se con qualche cambiamento

Credo che la pubblicità locale, magari con qualche cambiamento, continuerà ad avere un suo peso.

Così fan tutti

Non si capirebbe perché, altrimenti, anche i player nazionali televisivi (e non solo) stiano puntando a raccogliere la pubblicità locale (il riferimento è alle sperimentazioni addressable tv consentite dalla HbbTV di cui NL ha parlato per primo, ndr).

Podcast non redditizi

(NL) – La vostra offerta on demand (podcast) è quasi inesistente: vi state attrezzando o non ci credete?
(G.P.) – Non credere all’on demand sarebbe un po’ miope; diciamo che non credo si potranno generare fatturati enormi, almeno per un po’ di tempo.

Ma utili per arricchire l’offerta

A livello di offerta all’ascoltatore, invece, credo siano e saranno utili.

Espansione analogica

(NL) – Continuate ad acquistare impianti FM: pensate che l’abbandono sia così lontano o costano ormai così poco che l’ammortamento è possibile a breve?
(G.P.) – Premesso che acquistiamo solo dove non siamo presenti, credo che fino a quando il parco delle nuove automobili con il DAB installato non avrà raggiunto percentuali molto più elevate sarebbe un delitto abbandonare (o che addirittura fosse dismessa per legge) la FM.

Non facciamoci male

Non conosco editori che siano disponibili a rinunciare anche solo ad un 10% del proprio potenziale ascolto. Credo siamo ancora lontani dal 90% di auto nuove in Italia. Vogliamo farci del male da soli?

Reti DAB incomplete

Inoltre, l’emittenza locale non ha ancora completato le reti DAB. Peraltro, in alcune regioni devono ancora essere assegnati gli ultimi diritti d’uso.

More uxorio

Credo che le due piattaforme dovranno convivere ancora per diversi anni. (M.H.B. per NL)

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