Futuri Media è una società USA leader mondiale nella tecnologia SaaS (software as a service), progettata per incrementare la crescita dell’audience e dei ricavi approfondendo la fiducia, l’affinità e la fedeltà dei consumatori verso i marchi e i team che li rappresentano.
Lanciata nel 2009 con la piattaforma Listener Driven Radio (LDR) (piattaforma di engagement dell’audience), Futuri Media detiene ora 11 brevetti pubblicati o in corso di registrazione in 151 paesi ed è stata nominata nell’elenco delle 5000 società private con la più rapida crescita in America per cinque consecutivi anni.
Questo periodico è stato invitato al workshop del 28/03/2019 a Milano, presso la sede di Funky Junk Italy, società indipendente che fa parte del gruppo Funky Junk (Londra, Parigi e Vigo, Spagna), noto per il livello qualitativo delle apparecchiature che commercializza, sia nuove che usate.
In quella occasione abbiamo posto alcune domande sul futuro della radiofonia a Sophie Fry, Senior Vice President di Futuri Media (prima foto) ed a Mary Ann Seidler, general manager of international partnerships della società (ultima foto).
(NL) – Come è lo stato di salute della Radio negli USA alla luce dell’avvento della concorrenza dei servizi di streaming on demand come Spotify e Pandora?
(Sophie Fry) – Abbastanza buono, considerando la massiccia crescita nel consumo di audio in formato digitale. Le emittenti radiofoniche che trasmettono in streaming e che hanno programmi interattivi e rendono i loro contenuti sempre disponibili on-demand ogni volta che un ascoltatore desidera, stanno riscontrando una crescita di ascolti e di ricavi. La chiave del successo è assicurarsi di avere gli strumenti giusti e le giuste strategie per sfruttare queste opportunità.
(NL) – Smart speaker, smartphone, smart tv pesano sempre di più nella fruizione della Radio ed esigono modalità di gestione ben differenti dai tradizionali vettori FM e AM?
(SF) – Bella domanda! La gestione e la distribuzione di contenuti digitali potrebbe essere diversa dai metodi tradizionali, ma non deve essere affatto complicata. La parte difficile è creare ottimi contenuti e tutti sappiamo che questo è ciò che la radio fa già molto bene. Ma perché renderlo disponibile per ascoltarlo una volta sola, quando viene trasmesso in diretta? Noi suggeriamo di esaminare tutti i contenuti creati da una emittente radiofonica, ora per ora, e di chiedersi se li si sta sfruttando al meglio per il sito proprio Web, per gli smart speaker e via dicendo. Una volta che sai dove vuoi andare, hai solo bisogno di un modo veloce e semplice per farlo su quelle piattaforme. Ecco perché ogni singolo sistema di Futuri Media è stato progettato pensando alle esigenze delle emittenti radiofoniche. Creiamo prodotti che sono molto facili da utilizzare per le stazioni in modo che possano concentrarsi sulla creazione di contenuti fantastici.
(NL) – Come Futuri Media avete elaborato soluzioni per gestire queste piattaforme: quali i riscontri?
(SF) – Abbiamo creato Futuri Media semplicemente ponendoci una domanda: “E se la radio fosse stata creata dopo (e non prima di) Internet?” Ci sono emittenti radiofoniche che dicono “Ok, anche se le persone i negli ultimi anni hanno cambiato il loro modo di usufruire i contenuti multimediali, noi continueremo a fare le cose allo stesso modo e limitandoci a produrre solo alcuni programmi digitali”. No, questa non è la ricetta per il successo!. È importante ripensare da zero al modo in cui si fanno le cose, considerando come la tecnologia di oggi consente alle persone di usufruire i contenuti multimediali. I feedback che abbiamo ricevuto dal settore sono stati sorprendenti. Ora disponiamo di un team di circa 100 persone e la metà di essi provengono dagli uffici di programmazione e gestione radiofonica, mentre l’altra metà ha una background tecnologico. Non siamo una società che crea tecnologia da vendere a diversi settori industriali e cerca di convincere le emittenti radiofoniche che è la giusta tecnologia per loro – pensiamo ai bisogni e alle opportunità per la radio sin dal primo giorno. Abbiamo un team dedicato al Partner Success che lavora con le radio per aiutarle ad ottenere il miglior risultato possibile utilizzando le innovazioni di Futuri Media per far crescere il gli ascolti ed i ricavi. E ora lavoriamo con oltre 1.400 stazioni in 20 paesi in tutto il mondo – e tante altre in arrivo!
(NL) – Secondo alcuni analisti, entro 15-20 anni le trasmissioni FM/AM ed in genere via etere saranno completamente abbandonate a favore della fruizione di contenuti radiofonici via IP (fisso o mobile). E’ condivisibile questa opinione?
(SF) – Le auto interconnesse per la Radio sono un’opportunità od un pericolo? Con esse il dominio incontrastato delle quattro ruote è infatti potenzialmente messo in discussione dai servizi di streaming on demand…. Sono un’opportunità per le emittenti che prendono lo streaming, i contenuti on-demand e innovazioni come Alexa Skills e gli smart speaker sul serio. Sì, le connected cars nella loro dashboard offrono ai consumatori molte più opzioni di intrattenimento che mai. Non è più solo “la radio”, il lettore CD o riproduttore di cassette; si tratta di tutto ciò che è possibile accedere con una connessione internet. Ma come sappiamo, la radio crea grandi contenuti e, a condizione che sia facile per gli ascoltatori accedere a tali contenuti nella loro auto connessa alla rete – sia che sia il tuo live stream, ma anche i contenuti on-demand, come per esempio i morning show – c’è un’opportunità per interagire con gli ascoltatori nelle auto ancora più intensamente rispetto al passato. D’altra parte, un flusso steraming è un trasmettitore online…
(NL) – L’Italia per Futuri Media è un mercato interessante?
(Mary Ann Seidler) – L’Italia è un mercato molto interessante per Futuri Media. È qui che è nata la radio! È la casa di Marconi. È dove è iniziata quella che lì chiamate la Radiovisione (visual radio, ndr). L’Italia è sempre stata aperta alle nuove tecnologie. Amiamo la vibrante comunità radiofonica italiana con una quantità incredibile di persone talentuose e innovative nel settore. (E.G. per NL)