Era il 2007 quando la Francia, in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei, annunciava con determinazione l’adozione dello standard digitale per le proprie emittenti radiofoniche.
La decisione era andata di pari passo con qualche naso storto da parte di operatori del settore ma avrebbe dovuto, nei piani di David Kessler, l’incaricato della presidenza della Repubblica, portare allo switch over (con le emittenti impegnate a trasmettere sia in digitale che in analogico) nel 2012, a braccetto con le tv, il cui segnale analogico scomparirà per sempre alla fine di quest’anno. Questo, per lo meno, è ciò che alcuni mesi fa era trapelato e che un articolo del Corriere della Sera, a firma di Edoardo Segantini, aveva riportato in territorio italiano. Già lo scorso settembre, però, un post del blog Radio Passioni aveva smentito l’eventualità, riportando le parole del grande esperto radiofonico, Albino Pedroia, docente dell’Università Sorbona di Parigi, secondo cui in Francia sarebbe stato in corso uno studio e si sarebbe dovuta attendere la pubblicazione di questo prima di poter ipotizzare date, scadenze e calendari. Lo scorso febbraio i dati dello studio non erano ancora stati resi noti, ma Kessler aveva dichiarato entusiasticamente che un gruppo di radio “associative” aveva fatto partire dei test a Nantes per lo standard DAB+. Sempre Radio Passioni, in un post di Andrea Lawendel di pochi giorni fa, riporta un articolo della stampa francese, secondo cui alla metà di maggio verrà presentata a Lione la sperimentazione della radio digitale, teoricamente in standard DAB+. Questa avverrà da maggio fino alla fine dell’anno e si baserà su due impianti trasmissivi che manderanno on air un totale di 16 canali commerciali aderenti al progetto RNT. A fornire le infrastrutture, sempre secondo il post di Lawendel, dovrebbe essere il gruppo VDL, che già opera nelle vicine Germania e Belgio. (L.B. per NL)