La cura Mathieu Gallet (ricordiamo ai nostri lettori che dallo scorso 14 maggio si è insediato nell’emittente statale come Ceo e presidente) non pare aver portato – per ora – buoni risultati: all’orizzonte si prevedono nuovi tagli pari a 1,5 mln di euro.
France Inter e France Info, le due maggiori emittenti della società francese, continuano a perdere ascoltatori, attestandosi rispettivamente al 9% e al 7,5% di audience cumulata, nel periodo aprile-giugno 2014, come si legge in un articolo di sabato 26 luglio apparso sulle pagine di Italia Oggi. E la tendenza alla caduta verso il basso pare protrarsi da circa un anno, come hanno rilevato le misurazioni di Mediametrie, l’equivalente dell’italiana Audiradio. “Abbiamo due motivi di soddisfazione, Bleu e Culture (che registrano rispettivamente il 7,3% di audience e il 2%, ndr), e tre motivi di inquietudine, Info, Inter e Musique” – ha dichiarato Gallet al quotidiano Le Monde, aggiungendo – “La radio è un media di fedeltà e non è il caso di disperarsi. Ma questi dati tagliano ancora le nostre priorità editoriali. Il che conferma che non ci si può accontentare dello status quo, e che bisogna prendere il toro per le corna”. Certo è che dal suo insediamento, il presidente di Radio France ha stravolto i vertici delle tre emittenti in calo di ascolti, nominando Laurence Bloch alla guida di France Inter, Laurent Guimier a quella di France Info e Marie-Pierre de Surville a capo di France Musique. La ristrutturazione, che inevitabilmente ha portato allo sradicamento di parecchie consuetudini (più di una decina di produttori è stata ringraziata per il lavoro svolto e debitamente congedata), sta impegnando non poco i tre nuovi direttori, coadiuvati da Frédéric Schlesinger, direttore delegato ai programmi e alle radio del gruppo, nella creazione di palinsesti innovativi, che potrebbero partire già dal prossimo settembre. Per rilanciare France Musique la nuova linea adottata punta a “dare una maggiore leggibilità, con meno commenti e più musica”; Info invece ha bisogno di essere reinventata in chiave digitale. A tal proposito il nuovo direttore Guimier ha voluto al suo fianco Antoine Bayet, caporedattore del sito internet di attualità politica Le Lab, licenziando Joël Ronez, ex direttore per i nuovi media. In merito all’emittente France Inter, la situazione appare meno chiara e i vertici non sono ancora riusciti a individuare le cause della disaffezione degli ascoltatori. La nuova direttrice Laurence Bloch ha tuttavia già messo in atto nuove strategie e decisioni nei palinsesti per arginare futuri crolli: anche se i cambiamenti maggiori devono ancora arrivare (è certo infatti che verrà stravolta la fascia oraria 15-19, identificata come il maggiore punto debole), la programmazione ha subito cambi e spostamenti orari tesi all’incremento delle audience. L’animatrice Pascale Clark lascerà il suo spazio mattutino ad Augustin Trapenard, ma sarà in onda la sera; la tarda mattinata è tutta del noto intrattenitore Nagui. Una parte dell’informazione sarà affidata a Nicolas Demorand, mentre il programma Il telefono squilla verrà condotto da Hélène Jouan. Non resta che attendere i dati dei prossimi mesi per verificare se lo stravolgimento dei palinsesti, il cambiamento dei vertici e il piano Gallet daranno a Radio France lo scossone tanto atteso. (V.R. per NL)