Erano i primi anni Settanta, erano gli anni dello s-boom economico (austerity) ed alcuni di quei ragazzi che avevano da poco vissuto l’esperienza del Sessantotto davano inizio all’avventura delle prime radio politiche private, come Radio Alice e Radio Canale 96. Le radio in FM, definite anche “libere” in contrapposizione al monopolio statale, in poco più di un anno dall’esordio avrebbero ottenuto (1976) il placet costituzionale per l’emissione radiofonica. Oggi, nell’anniversario dei trenta anni delle emittenti private, la Minerva Edizioni di Bologna promuove e organizza un grande evento con il quale riconosce il contributo economico, culturale e sociale offerto agli italiani e alla nostra epoca dalla realtà mediatica più diffusa sul territorio nazionale. Per l’occasione, è stata allestita una mostra itinerante che sarà inaugurata ufficialmente a Bologna il prossimo 9 settembre e avrà come tappa finale Roma, nel settembre 2007. In tutto, sono cinquanta le città coinvolte a vario titolo nell’evento, alcune patrocinando l’iniziativa, altre ospitando la mostra itinerante e/o impegnandosi a realizzare convegni, incontri, dibattiti e manifestazioni legate all’evento. La storia delle emittenti private sarà ripercorsa attraverso fotografie, suoni, immagini, musica, jingle, sigle di apertura e di chiusura dei programmi, filmati, oggetti, materiali storici, strumentazioni legate al mondo radiofonico e i racconti dei testimoni. Una sezione della mostra sarà dedicata alla peculiarità delle esperienze radiofoniche della città che ospiterà l’evento, coinvolgendo le radio e i personaggi locali. In contemporanea con l’inaugurazione della mostra, uscirà una monografia a cura di Giovanni Cordoni, Peppino Ortoleva e Nicoletta Verna, che sarà poi distribuita nelle librerie. Il volume celebrativo vuole essere la più completa documentazione ad oggi pubblicata in Italia sull’epopea delle radio libere: con i contributi di importanti ricercatori, personalità del mondo della comunicazione, studiosi italiani e d’oltralpe e la collaborazione di giornalisti che devono molto della propria notorietà alla radio viene ripercorsa la storia di quelli che sarebbero divenuti i grandi network commerciali, delle radio di movimento, delle radio comunitarie e di decine di radio locali. Ne viene fuori un quadro d’insieme internazionale e locale dei processi che portarono alla libertà di antenna e alla nascita delle radio libere e delle prime radio commerciali e sui processi che sono stati innescati dalla libertà di antenna (nella musica e nei generi, nella partecipazione del pubblico e nel sistema normativo). Il volume raccoglie anche immagini di diverse epoche e un ampio reportage fotografico realizzato lo scorso anno dal fotografo professionista Andrea Samaritani. (M.C. per NL)