Possibile svolta "in casa" per la controversa successione nelle quote di RCS detenute in Finelco (44,45%), la holding milanese che controlla le emittenti nazionali Radio 105, RMC e Virgin Radio.
Dopo il disimpegno (più o meno per lo stesso motivo: l’impossibilità di acquisire a breve il controllo della società) dei vari interlocutori succedutisi nelle trattative con RCS (fondi Clessidra e Palladio, RDS, L’Espresso, gruppi radiofonici spagnoli e britannici), secondo indiscrezioni dell’ultima ora, grazie alla mediazione di Mario Miscali, 61 anni, docente universitario in materie giuridiche e professionista (Studio Carnelutti) vicino al settore finanziario (è autore di diversi saggi sulla finanza) e bancario (è presidente del collegio sindacale della Fondazione Cariplo ed ha fatto parte dell’Associazione Bancaria Italiana), nonché socio (ovviamente con una piccolissima quota) attraverso la famiglia della stessa Finelco, sarebbe stata definita una cordata di investitori interessati a rilevare le quote del socio uscente, pare per 60 mln di euro (una cifra su cui RCS non dovrebbe avere nulla da obiettare, stante la valutazione di 100 mln di euro dell’intero asset, come stimato – con criteri non condivisi da altri advisor – da PWC). Capofila del pool, sempre secondo i rumors, sarebbe un noto imprenditore del settore dei contenuti tv. L’ipotesi ha ovviamente l’assenso del socio di maggioranza di Finelco (di cui Miscali è stato anche presidente), Alberto Hazan, che rimarrebbe saldamente alla guida del suo gruppo con il pieno consenso dei successori di RCS. Ricordiamo che Finelco è il primo gruppo radiofonico italiano privato per fatturato (70 mln di euro) e il secondo in assoluto (dopo RAI). L’operazione in corso fa il paio con l’altro deal al centro dell’attenzione del mercato, quello relativo alla cessione di R 101 di Mondadori. (M.L. per NL)