Le consistenti quote di minoranza (44,45%) di RCS nel gruppo Finelco (Radio 105, Virgin Radio e RMC) sembrano la Bella di Torriglia, che tutto vogliono ma nessuno piglia.
Dopo i fondi Clessidra e Palladio e i vari player spagnoli (Kiss Fm e Atresmedia) e britannici (Global UK), si chiama infatti fuori anche il gruppo L’Espresso (che con Elemedia edita Radio Dee Jay, Capital ed m2o). Il polo radiofonico di Carlo De Benedetti (maggior azionista e presidente), dopo un periodo di contatti e valutazioni, ha deciso di non procedere sulla strada di una eventuale acquisizione. A rimanere in pista rimarrebbe ora il proprietario di RDS Eduardo Montefusco (foto), che già aveva avuto un approccio col deal con l’ingresso nella data room l’anno scorso, che avrebbe ottenuto da RCS una esclusiva per la trattativa. Nel merito della vicenda, secondo alcune indiscrezioni raccolte la settimana scorsa da Il Sole 24 Ore, l’advisor PricewaterhouseCoopers, incaricato da RCS Media Group di stimare il valore di Finelco (per l’Antitrust secondo operatore nazionale dopo la RAI quanto a raccolta pubblicitaria), avrebbe reso una perizia che, valutata in termini di equity la società una sessantina di milioni di euro e aggiunti circa 40 milioni di debito, porterebbero l’enterprise value della holding a circa 100 milioni di euro. Una stima ben inferiore alle valutazioni di mercato delle tre reti Finelco (stimate oltre il doppio), se si si pensa, per avere un metro di confronto, che la sola R 101 di Mondadori, in trattativa per la cessione a RTL 102,5 sarebbe valutata 35 mln di euro, cioè più o meno il valore di acquisto al netto dei corposissimi investimenti effettuati per ampliarne la diffusione e le performance editoriali), quindi a prezzo di saldo. Secondo il quotidiano economico, la perizia sarebbe "uno snodo cruciale per il riassetto azionario delle radio e la probabile vendita. Infatti nel 2007 i due soci di Finelco, cioe’ Rcs e la famiglia Hazan, hanno sottoscritto complessi accordi con opzioni put and call: secondo i quali Rcs ha la possibilità di comprare la quota della famiglia Hazan e quest’ultima, a propria volta, può decidere di cedere la sua quota in Finelco al gruppo editoriale di via Solferino". Previsioni contrattuali che hanno determinato l’empasse attuale, conseguente all’allontanamento prima del Fondo d’investimento Clessidra che, dopo aver esperito una due diligence, si era chiamato fuori dal deal per una non dichiarata impossibilità di giungere al controllo della società, stante la volontà dei soci di maggioranza, la famiglia Hazan (e in particolare il fondatore Alberto), di cedere le quote, poi il disimpegno del private equity Palladio e infine del gruppo L’Espresso. Tra gli interessati all’operazione, oltre a RDS, era stato fatto anche il nome della famiglia Rovati (settore, farmaceutico). Gli scenari che si prospettano sono quindi tre: la collocazione delle quote di RCS Media Group a prezzo "da vero affare" ad un soggetto non interessato a conseguire il controllo di Finelco a breve; la definizione preventiva di un accordo tra il socio di maggioranza e il socio subentrante; il congelamento della cessione delle quote di Via Solferino in attesa di diverse condizioni. (M.L. per NL)