Radio. FCC, paradosso del rapporto audio/broadcast: ascolto online cresce di più di quanto diminuisca quello broadcast. Come è possibile?

FCC

FCC (Federal Communications Commission): negli USA l’audio online continua a crescere senza erodere significativamente gli ascolti broadcast. Posto il numero finito degli ascoltatori, come è possibile ciò? Quali dinamiche spiegano questa convivenza tra tradizione e innovazione?

Sintesi

L’ultimo rapporto della FCC, agenzia governativa statunitense con carattere di autorità amministrativa indipendente che supervisiona il variegato comparto delle comunicazioni (per certi versi assimilabile alla nostra Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), del dicembre 2024, mette in luce un fenomeno apparentemente paradossale: la crescita dell’ascolto online non corrisponde ad un calo proporzionale degli ascolti broadcast, pur al cospetto di un numero finito di utenti.
Quali sono le ragioni di questa coesistenza e che ruolo hanno le strategie ibride adottate dalle emittenti per convivere nell’ecosistema allargato della comunicazione?

Il contesto di riferimento

L’industria radiofonica americana si trova in un momento cruciale della sua evoluzione. Da un lato, la diffusione capillare dell’audio digitale – podcast, catch-up, streaming lineare radiofonico e non – rappresenta una sfida significativa. Dall’altro, le emittenti tradizionali sembrano mostrare una capacità di tenuta superiore alle previsioni.

Il rapporto FCC del dicembre 2024

Secondo un recente report della Federal Communications Commission (qui per la consultazione) gli ascolti radiofonici tradizionali si mantengono stabili, nonostante la crescita esponenziale del consumo di audio digitale.

Le domande

Ma cosa significa realmente questa paradossale coesistenza? Perché – assunto un numero finito degli ascoltatori – l’aumento dell‘audience online non si traduce in una riduzione proporzionale di quella dell’ambiente broadcast? Analizziamo il fenomeno per cercare di comprenderne le dinamiche.

Ascolti in crescita su più fronti: un apparente paradosso

Secondo il rapporto FCC, l’industria radiofonica tradizionale continua a servire milioni di ascoltatori ogni giorno, coerentemente col ruolo di mass media, con una riduzione della platea che negli ultimi anni, pur proseguendo, ha avuto un rallentamento. Parallelamente, l’audio digitale cresce a ritmi sostenuti con un aumento del tempo speso su piattaforme come Spotify, Apple Music e YouTube Music. Tuttavia, questa espansione non sembra erodere gli ascolti broadcast: in pratica, gli ascolti dell’audio online crescono più di quanto diminuiscano quelli broadcast. Il che sembrerebbe appunto un paradosso, considerato che la provvista è la medesima.

Fruizione complementare

Un primo elemento per spiegare questa apparente contraddizione sottoposta dalla Agenzia Federale delle Comunicazioni è il concetto di fruizione complementare: gli ascoltatori non abbandonano uno mezzo per l’altro, ma integrano le loro abitudini aumentando il consumo audio. La radio tradizionale continua a rappresentare una scelta primaria durante gli spostamenti in auto, mentre l’audio digitale (nelle sue forme variegate) domina nei momenti stanziali, di personalizzazione e di scelta on-demand.

L’ibridazione tecnologica: una strategia vincente

Un fattore chiave è l’adozione di strategie di ibridazione da parte delle emittenti tradizionali: molti gruppi radiofonici hanno investito nella digitalizzazione, offrendo servizi di streaming online lineare attraverso app dedicate, il presidio delle piattaforme di aggregazione (il centinaio di aggregatori di flussi streaming disponibili) e soluzioni on demand (podcast e catch-up). Un approccio che consente di intercettare una vasta platea a prescindere dal device di fruizione.

Campo largo

A conferma di ciò, i dati della FCC evidenziano come emittenti che hanno abbracciato con determinazione il modello “ibrido” registrino una crescita più marcata rispetto a quelle rimaste legate esclusivamente al broadcast. Questo modello, infatti, non solo amplia la platea, ma riduce il rischio di perdere ascoltatori nel lungo periodo.

Il ruolo del tempo e del luogo di fruizione

Secondo il rapporto della FCC, la radio tradizionale resta insostituibile in specifici contesti, come quello (diffusissimo negli USA) del pendolarismo, con il 90% delle auto degli americani dotato di ricevitori broadcast FM/AM e la maggior parte degli ascoltatori che preferisce sintonizzarsi su stazioni locali durante gli spostamenti.

Informazioni locali ed eventi dal vivo

A catalizzare l’attenzione degli ascoltatori è anche la costante somministrazione di notizie, info meteo ed aggiornamenti sul traffico; servizi che la radio tradizionale fornisce in modo immediato e contestualizzato, insieme alla condizione live del mezzo, punto di riferimento per eventi sportivi, emergenze o dirette di interesse pubblico.

Il regno dell’audio online

Al contrario, l’audio digitale domina in contesti più personali e statici, come l’ascolto a casa o durante l’attività fisica.

Una crescita demografica trasversale

Secondo la relazione della FCC, la radio tradizionale si conferma particolarmente forte tra gli ascoltatori over 50 (il che non è certo una novità), mentre le piattaforme digitali attraggono le generazioni più giovani. Tuttavia, si osserva un fenomeno interessante: l’età media degli ascoltatori di radio online si sta progressivamente alzando, segno che il digitale non è più un fenomeno esclusivamente giovanile.

Diversificazione delle abitudini d’ascolto

Un trend che suggerisce che le abitudini di ascolto si stanno diversificando trasversalmente alle fasce di età, contribuendo alla crescita complessiva degli ascolti. Tre modelli vengono offerti da FCC per spiegare la resilienza della radio tradizionale:

Complementarietà e convergenza

Altro elemento dirimente è che la radio tradizionale e l’audio digitale non si e scludono a vicenda, ma convivono e si arricchiscono reciprocamente: le emittenti che adottano strategie digitali rafforzano il loro brand e fidelizzano un pubblico più ampio.

Lentezza nella transizione tecnologica

Nondimeno, molti ascoltatori non dispongono ancora delle infrastrutture necessarie (come connessioni stabili o dispositivi compatibili) per abbandonare completamente il broadcast, sicché, secondo FCC, un processo di successione integrale è improbabile medio tempore.

Valore culturale della radio

Quel che comunque è evidente dai dati raccolti e dalle elaborazioni degli stessi, la radio mantiene un forte legame emotivo con il pubblico, rappresentando un medium immediato, accessibile e familiare. Un legame è particolarmente evidente nelle comunità locali, dove il mezzo gioca un ruolo cruciale nella condivisione di informazioni e identità culturale.

Considerazioni finali

La resilienza della radio tradizionale nell’era digitale è il risultato di una combinazione di fattori tecnologici, culturali e strategici. L’aumento degli ascolti online, anziché cannibalizzare il broadcast, sembra stimolare un ecosistema audio sempre più diversificato ed integrato.

Non è questione di competizione tra analogico e digitale, ma di capacità di integrazione

Come sottolinea la FCC, “il futuro della radiofonia non dipenderà dalla competizione tra analogico e digitale, ma dalla loro capacità di integrarsi per offrire un’esperienza di ascolto unica e adattabile ai bisogni di un pubblico sempre più eterogeneo”. La sfida per le emittenti è chiara: continuare ad innovare senza perdere di vista le radici che hanno reso la radio uno dei mezzi di comunicazione più longevi ed amati. (E.G. per NL)

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