Alla fine, come più volte annunciato, previsto, sperato, i Diari sono andati in soffitta. Il CdA di Audiradio dello scorso 16 settembre ha pronunciato l’ultima parola.
“Errori nella metodologia di estrazione del campione utilizzato […] di gravità tale da inficiare l’attendibilità dei dati d’ascolto”, è stata la sentenza del presidente Vincenzo Vitelli, riportata dal quotidiano economico ItaliaOggi. Audiradio, perciò, dopo meno di un anno, appena tre trimestri, dice addio al Panel Diari, su cui aveva investito la bellezza di 4,5 milioni di euro. A dire il vero, come riporta ancora ItaliaOggi, non tutti i suoi membri erano d’accordo sull’accantonamento: per alcuni, come il Sole 24 Ore, Rai, L’Espresso e Mondadori, si sarebbe potuto ricorrere ad aggiustamenti, senza soluzioni così drastiche. Per altri soci (Rds, Rtl 102.5 e il gruppo Finelco), invece, il ritorno al vecchio metodo rappresenta una vittoria. Un’altra spaccatura tra le emittenti c’è stata riguardo di quali dati fornire ora al mercato. Mentre per le emittenti locali – più soggette alle fluttuazioni dell’audience – verranno immediatamente resi noti i dati riferiti al giorno medio riportati dalle interviste telefoniche Cati, per le nazionali il discorso sarà diverso: i dati non verranno pubblicati e, presumibilmente, fino alla metà del 2011, il mercato non riceverà nuovi input. Dovrà, in sostanza, basarsi sulle rilevazioni del 2009. “Piuttosto che i dati distorti – dice Giovanna Maggioni, dg di Upa, uno dei soci del consorzio – meglio usare i dati corretti di audience rilevati nel 2009. Poi le posizioni in classifica delle varie emittenti radiofoniche sono piuttosto consolidate già da un po’ di tempo, quindi lo stop ai dati per quasi un anno non lo vedo drammatico per nessuno”. Dello stesso avviso è Alberto Hazan, presidente di Finelco, che dice: “Lo stop ai Diari era una soluzione inevitabile, mentre l’indagine Cati si potrebbe pubblicare, perché l’abbiamo anche pagata. Però i dati Cati non cambiano molto gli assetti, quindi…”. Al di là del problema della pubblicazione dei dati, su una cosa il CdA di Audiradio è stato unanime: la decisione di far partire azioni di responsabilità (alcune emittenti si sono riservate la decisione di far partire anche eventuali azioni legali di risarcimento danni) nei confronti di Doxa e Unicab, i due istituti di ricerca cui era stata commissionata la creazione e la messa in pratica delle nuove metodologie. La decisione, dice il presidente Vitelli, “è già stata notificata”. (G.M. per NL)