"Non si possono confrontare i goal di un incontro di calcio con le mete di una partita di rugby". La metafora sportiva viene rilanciata dal direttore di Radio2 Rai, Flavio Mucciante a commento dell’indagine Eurisko Radio Monitor, presentata ieri a Milano.
Numeri e posizioni che – secondo Mucciante – non sono sovrapponibili a quelli dell’ultima indagine Audiradio del 2009, in quanto sono stati modificati alcuni parametri della ricerca ma che certamente suscitano riflessioni. "Preoccupante – secondo il
direttore di Radio2 – il dato di Eurisko, che rileva come l’ascolto radiofonico in Italia sia diminuito del 10 per cento, in netto contrasto con quanto affermato nell’ultimo rapporto del Censis sul consumo dei media nel nostro Paese". Si era gridato allo scandalo per i risultati del panel diari di Audiradio – ricorda Mucciante – e ora, nella rilevazione dei sette giorni, a fronte di un calo del 6 per cento del numero di ascoltatori, "si assiste ad incrementi per alcuni network commerciali che vanno dal 70 al 100 per cento". "Radio2, la più moderna radio della Rai – dice Mucciante – ha oggi un preciso progetto, che incrocia servizio pubblico e appeal per investitori pubblicitari, grazie ad un’offerta multipiattaforma e a palinsesti on demand. Il nostro pubblico – sostiene – ha apprezzato la linea editoriale alternativa di Radio2 , che punta su musica d’autore e artisti emergenti, svincolata da logiche esclusivamente commerciali, accanto a contenuti forti come lo speciale no stop di oggi dedicato al terremoto o il Caterraduno di fine giugno a Senigallia". E gli esperimenti di multimedialitá, che hanno portato in tv numerosi programmi di Radio2: Caterpillar, 610, Raitunes, Un giorno da pecora, ecc. Un progetto che trova riscontro nella "fotografia" proveniente dal web con precisa indicazione di target, dove Radio2 é leader nel podcast con oltre 3 milioni di download al mese, in linea con i grandi broadcaster internazionali come la Bbc o le radio francesi. Non va, poi, dimenticato, sottolinea Mucciante, che "si stanno commentando i dati di un’indagine privata", come ricorda la stessa Eurisko, che – a parere del direttore di Radio2- "si è inserita in un vuoto del mercato con un ‘ iniziativa imprenditoriale, che sconta inevitabilmente una fretta eccessiva, sia nei criteri di rilevazione sia in quelli di elaborazione dei dati, sulla spinta di un’esigenza pressante della pianificazione pubblicitaria". La palla passa ora all’Agcom: "dovrà armonizzare al più presto le proposte di tutti gli operatori del settore per un’indagine condivisa – conclude Mucciante – in grado di fotografare la rapida evoluzione del mercato radiofonico, nel segno della multimedialità". (E.G. per NL)