Ancora fibrillazione in Audiradio: nessun accordo all’orizzonte e il tempo purtroppo non è un paziente spettatore. E così il vuoto è stato colmato da Eurisko Media Monitor, il quale non ha esitato a completare le indagini sugli ascolti della radio 2010.
La finalità e la diversa concezione di audience, però, generano inevitabilmente un confronto impari tra i rispettivi dati rilevati. D’altronde, il comparto radiofonico ha bisogno di un’attività di indagine soprattutto nell’agitato panorama corrente, eterno indeciso sui metodi di rilevazione. Nel merito, lo specchio di Eurisko riflette un ridimensionamento dei canali Rai, un differente andamento di Radio Deejay, che dimezza i suoi ascolti (6,2 nell’indagine Audiradio non pubblicata), scendendo a 3,7 milioni, e una controversa posizione di Radio 105. Quest’ultima, infatti, mentre con Audiradio ha il doppio degli ascolti di Radio 101, con Eurisko è superata dall’emittente di Mondadori. Su un format del tutto opposto troviamo Radio Maria che se con Audiradio svettava a 1,6 milioni di ascoltatori, con Eurisko ne racimola appena 500.000. Non vanno meglio Radio Capital, che subisce una perdita di quasi un milione di teste e m2o, la cui audience risulta ridotta della metà, al contrario di Rds che dai 4,6 milioni di ascoltatori di Audiradio sale a 5,4 nel rilievo di Eurisko. Gli unici dati “condivisi” da entrambe le società di rilevazione sono quelli di Rtl 102,5, che registra in entrambe le indagini circa 5 milioni e mezzo di ascoltatori e due e delle tre emittenti del gruppo Finelco di Alberto Hazan (foto). RMC e Virgin Radio, infatti, agli occhi di Eurisko mantengono rispettivamente 1,8 e 1,5 milioni di ascoltatori, quindi in linea con gli accertamenti Audiradio. L’indagine figlia di Eurisko, basata sul dato del giorno medio rilevato con lo strumento del "meter", è portatrice di ulteriori opinioni contrastanti, date le discrepanze evidenti dei dati elaborati, con l’effetto che le diatribe che contrappongono gli editori anziché ridursi tendono ad accentuarsi. Nulla quaestio sull’operatività di Eurisko, che ha preliminarmente soddisfatto la fame di dati ufficiali, ma è quasi obbligatoria la riflessione sull’efficacia dello strumento del meter e soprattutto sui tempi di adeguamento della governance di Audiradio. L’ultimatum dato dall’Agcom alla società Audiradio scade il prossimo 8 maggio, ma ancora nessuna posizione sembra cedere ai moniti. Oltretutto, gli animi sono ancora più caldi in virtù della “prova generale” dei meter (usati da Eurisko) perché ritenuti poco promettenti e rassicuranti in vista del progetto Audiradio del 2012. Gli organi di gestione peccano di funzionalità e razionalità, ma le pretese confidano nella consapevolezza della pericolosità di tale aggrovigliata situazione, il cui districarsi dipende ormai solo dal rispetto responsabile dei limiti posti dall’autorità di garanzia per una miracolosa rinascita di un’indagine d’ascolto condivisa. (C.S. per NL)