Per la prima volta dal 2014, cioè da quando lo studio Share of Ear di Edison Research monitora il consumo audio, la quota giornaliera totale di tempo trascorsa dagli over 13 su dispositivi digitali negli Stati Uniti ha superato quella dei device tradizionali e più lineari.
Ante Covid-19
Prima del Covid-19, il 55% del tempo d’ascolto audio avveniva attraverso device tradizionali (ricevitori AM, FM, sat SiriusXM, lettori CD, giradischi, canali TV, come Music Choice, ecc.), mentre il 45% su dispositivi digitali (smartphone, pc, smart tv, smart speaker e device connessi in generale).
Sbalzo di otto punti percentuali
Durante il secondo trimestre 2020, cioè in piena pandemia da Coronavirus, negli USA il 53% della quota totale giornaliera del consumo audio è avvenuto invece su dispositivi digitali. “E’ la prima volta che accade. Ma, soprattutto, lo sbalzo nel consumo audio è stato di 8 punti percentuali”, annota il report di Edison Research condotto a metà maggio 2020.
Prevedibile, ma non in questa misura. Ora occorrerà attendere fine emergenza per verificare eventuale stabilizzazione dei nuovi rapporti di forza
“Il superamento del digitale era quasi inevitabile, secondo la tendenza progressiva che abbiamo visto in Share of Ear. Il lockdown ha certamente accelerato il processo ed ora dovremo attendere il ritorno alla normalità per valutare un’eventuale stabilizzazione dei nuovi rapporti di consumo audio”, ha dichiarato la direttrice della ricerca Laura Ivey. (E.G. per NL)