Edison Research: Apple CarPlay e Android Auto fanno raddoppiare l’ascolto in streaming della radio e del 75% quello dei podcast.
L’analisi conferma la tesi che lo sviluppo dell’ascolto IP è legato al concetto di usabilità (user friendly). Cioè quella che l‘ISO (International Organization for Standardization) definisce “una combinazione di efficacia, efficienza e soddisfazione”; parametri con i quali determinati utenti raggiungono specifici obiettivi in precisi contesti. In pratica, l’usabilità definisce “il grado di facilità e soddisfazione con cui si compie l’interazione tra l’uomo e uno strumento”.
Audio in-car
Il panorama audio in-car – come evidente a chiunque – oggi offre molte opzioni che vanno oltre l’autoradio (FM/DAB+ e negli stati uniti AM, HD Radio e sat): smart speaker, smartphone collegabili via bluetooth o aux cord e, ovviamente, i sistemi nativi Apple CarPlay e Android Auto, di cui praticamente tutte le nuove automobili sono dotate.
Edison Research
Ed è proprio su quest’ultimi che la società americana Edison Research, specializzata nella ricerca audio da quasi 30 anni (leader nell’analisi sui podcast nel mondo), si è concentrata, analizzandone l’impatto.
Il diario Share of Ear
La fonte, ça va sans dire, è l’indagine Share of Ear di Edison Research, che si basa su un diario di ascolto di un giorno e misura la quantità di tempo che il campione di utenti di età superiore a 13 anni spende fruendo contenuti audio.
Le domande
Quanto audio consuma l’americano medio in una giornata tipo? Come divide il suo tempo tra le piattaforme di ascolto disponibili: radio AM/FM, contenuti lineari e on demand in streaming, musica di proprietà (CD, chiavette), radio satellitare (SiriusXM), podcast, ecc.?
Come e dove
Quali dispositivi utilizzano gli utenti per ascoltare l’audio e dove ascoltano? Le abitudini di ascolto dei millennial sono diverse da quelle del pubblico più anziano?
10 anni d’analisi
Share of Ear risponde a queste (e ad altre) domande con una banca dati che quest’anno festeggia i dieci anni (l’indagine è attiva dal 2014).
Il metodo
Tra le domande poste ad Edison Research ve ne sono alcune che riguardano i sistemi di infotainment audio delle loro vetture. Ed è da queste che emergono alcuni dati interessanti.
Tempo di ascolto per piattaforma di distribuzione
La grafica in apertura confronta il tempo audio giornaliero in auto per coloro che non hanno Apple CarPlay o Android Audio nel loro veicolo principale, rispetto a quelli che hanno uno dei due sistemi.
Chi non ha Apple CarPlay e Android Auto
La barra superiore del grafico mostra che gli ascoltatori che non hanno Apple CarPlay o Android Auto, trascorrono la maggior parte del loro “tempo audio giornaliero in auto” ascoltando la radio per il 67% in AM/FM e per il 9% in streaming.
Radio sat, podcast e altre fonti
Il 12% dei privi di Apple CarPlay e Android Auto ascolta i contenuti SiriusXM, il 4% i podcast e l’8% altre fonti audio, come i CD.
Chi ha Apple CarPlay e Android Auto
La barra inferiore del grafico d’apertura mostra invece che coloro che hanno un automobile dotata di Apple CarPlay o Android Auto trascorrono il doppio del tempo in streaming.
Dal 9 al 18% in streaming
Nel merito, i possessori di veicoli coi due sistemi, ascoltano la radio in streaming per il 18% del tempo audio giornaliero in auto, rispetto al 9% di coloro che non hanno Apple CarPlay o Android Auto.
Su anche i podcast con Apple CarPlay e Android Auto
Anche l’ascolto dei podcast aumenta rispetto a coloro che non hanno Apple Car Play e Android Auto, passando al 7% rispetto al 4%.
-30% di ascolto via etere tra chi ha i due sistemi
Viceversa, gli intervistati che hanno sistemi Apple CarPlay o Android Auto diminuiscono sensibilmente l’ascolto AM/FM, che crolla di 30 punti percentuali (dal 67% al 46%).
Fonti avantaggiate a scapito del broadcast
In realtà, a ben guardare, i due sistemi avvantaggiano tutte le fonti audio diverse da AM/FM, sottraendo tempo ad essa per alimentare le altre.
Conclusioni
Dai dati di Shear of Ear si ha quindi la conferma della tesi da sempre sostenuta da NL: l’affermazione dell’ascolto IP è solo una questione di praticità.
User friendly
L’analisi conferma la tesi che lo sviluppo dell’ascolto IP è legato al concetto di user friendly. Cioè quella che l‘ISO (International Organization for Standardization) definisce, come la combinazione di efficacia, efficienza e soddisfazione, cioè i parametri con i quali determinati utenti raggiungono specifici obiettivi in precisi contesti.
Facilità e soddisfazione
In pratica, definisce il grado di facilità e soddisfazione con cui si compie l’interazione tra l’uomo e uno strumento.
Semplice e prossimo
Più la fruizione IP sarà semplice, più essa aumenterà, perché, a parità di condizioni di utilizzo, lo streaming presenta vantaggi di qualità e continuità del servizio. (M.R. per NL)