L’automobile è e resterà l’ambiente privilegiato per l’ascolto della radio, ma quest’ultima deve necessariamente evolversi. È questo, in estrema sintesi, il messaggio del presidente della Edison Research Larry Roisin, intervenuto sul tema dell’in-car audio.
Secondo Roisin “le auto cambiano lentamente, poiché solo una parte della produzione automobilistica viene rinnovata annualmente. E anche tra i possessori di auto più recenti, la maggior parte del tempo di ascolto viene ancora trascorso sulla radio AM/FM“.
Questa prospettiva di durevolezza nel tempo delle stazioni tradizionali, potrebbe rincuorare i broadcaster di radio terrestri. La presentazione dell’esponente di Edison Research, tuttavia, continua e prende una piega differente (e, di certo, non inaspettata). Se è vero che il cambiamento è lento, è altrettanto vero che è inesorabile e la direzione è quella dell’offerta di una molteplicità di opzioni: seduti nella propria auto, gli ascoltatori avranno un ventaglio di scelta tra media da ascoltare, che comprende la radio terrestre assieme a quella digitale, alle piatteforme musicali via app, fino ai podcast. Persino l’informazione sul traffico non sarà mai più la stessa dopo l’avvento di Google Maps o Waze, che danno informazioni in tempo reale e costanti sul tragitto strettamente di interesse o su un singolo tratto.
A detta del presidente della Edison Research, però, la nuova costellazione dell’in-car audio non è esclusiva, ma inclusiva: sarebbe già stato dimostrato, infatti, che se gli utenti possono scegliere tra più opzioni, le utilizzeranno tutte.
Chiaramente, come ammette lo stesso Roisin, la radio tradizionale – che fino a poco tempo fa copriva tutto il bacino di ascolti in-car – ha tutto da perdere nella condivisione con gli altri media. Non è affatto morta, potendo contare sulla familiarità dell’utente con le stazioni, i formati, le modalità di preimpostazione dei canali, ma dovrà fare i conti con la possibilità che gli ascoltatori scelgano di pagare un prezzo equivalente al valore aggiunto di avere “stazioni extra” e contenuti in formati e modalità di fruizione differenti.
SiriusXM è stata indicata come “fattore del cambiamento”, fase in cui stiamo entrando solo ora e che – sempre secondo Larry Roisin – vede le radio tenere il passo: “Le società radiofoniche stanno ora dimostrando di comprendere la necessità di offrire tutto ciò che i consumatori potrebbero desiderare in macchina, non solo AM e FM. Infatti aziende come iHeart hanno reso disponibile lo streaming interattivo e investono in podcast”. (P.B. per NL)