Si possono ancora fare radio musicali? BBC: sì, ma con cataloghi allargati ed engagement per favorire lo scouting musicale differenziandosi dalle playlist delle piattaforme di streaming on demand.
E’ finita l’era dei cataloghi da 800 hits in rotazione: quello è appannaggio delle piattaforme OTT di streaming audio on demand; la radio deve tornare al suo ruolo di ricerca musicale (non necessariamente attuale) con formati “caldi” e selezioni garantite da brand e conduttori di cui il pubblico “si fida”.
Sintesi
Annunciati i piani della BBC per “nuove, distintive ed estensive” stazioni digitali (DAB+/IP) per BBC Radio 1, BBC Radio 2 e BBC Radio 3. Le stazioni verticali approfondiranno, attraverso cataloghi ampi, “generi e periodi specifici di musica” e lo faranno “con contesto, cura e narrazione”.
BBC all’attacco dei competitor OTT: ampiezza contro le playlist ristrette
Si traduce nella risposta, diversificata, agli OTT dello streaming on demand.
Il piano della BBC per lo scouting musicale…
“Le nostre estensioni per Radio 1, Radio 2 e Radio 3 permetteranno agli ascoltatori di immergersi sia nei generi maggiormente pop e classici e nei periodi di musica che amano di più.
… e l’accompagnamento narrativo
E lo faranno con una user experience più profonda rispetto a quanto fruibile altrove e anche con una conduzione (anzi, una “narrazione”) brillante che accompagnerà selezioni provenienti da un vasto (ed inarrivabile) archivio”, spiega Lorna Clarke, direttore artistico (area musicale) della BBC.
Il cambiamento delle abitudini
Mentre le abitudini del pubblico si trasformano con una crescita significativa della fruizione digitale, BBC Radio lancia quattro “stazioni musicali distintive” su DAB+ e IP, per fornire all’utenza “più scelta qualificata”.
OTT BBC Sounds
Ovviamente le nuove “stazioni estensive” di BBC Radio 1, BBC Radio 2 e BBC Radio 3 saranno disponibili anche sulla piattaforma OTT BBC Sounds proponendosi di “approfondire generi e periodi di musica con contesto, cura e narrazione attraverso lo stile della BBC”.
Scouting e calore sotto la garanzia di brand e talenti
“BBC Radio 1, BBC Radio 2 and BBC Radio effettueranno scouting sull’offerta musicale attuale accompagnata dai contenuti dell’enorme archivio della compagnia che ha immortalato la storia della musica britannica negli ultimi sei decenni.
Cataloghi vasti
Le estensioni offriranno loro una scelta più ampia di generi e periodi musicali, garantiti da brand e conduttori di cui gli utenti si fidano.
Dal 2002 tutto è cambiato
Da quando, nel 2002, la BBC ha aggiornato il suo catalogo radio, il settore audio è cambiato in modo significativo.
L’era dello streaming
Lo streaming musicale è esploso quanto a popolarità, soprattutto tra gli ascoltatori di età inferiore ai 35 anni, che ora trascorrono il 30% del loro tempo ascoltando la radio, rispetto al 50% dello streaming musicale.
Discovery musicale
Ciò nonostante, la radio conta 13,3 milioni di ascoltatori sotto i 35 anni e ogni settimana rimane una delle fruizioni più diffuse di discovery del mondo musicale.
DAB+ piattaforma preferenziale per l’ascolto lineare entro il 2030
Un’offerta significativa di nuove stazioni è presente sul DAB+, dove prevediamo che la maggior parte dell’ascolto radiofonico live si consoliderà entro il 2030.
I cataloghi estesi
Le estensioni musicali proposte saranno user friendly, ma allo stesso tempo curate, con un’offerta integrata dai programmi musicali on-demand disponibili su BBC Sounds, attingendo al nostro immenso materiale d’archivio e con proposte in simulcasting ma anche di esclusivi contenuti live.
Le proposte per le nuove estensioni Radio 1, Radio 2 e Radio 3
Le nuove estensioni delle stazioni principali offriranno agli ascoltatori una user experience profonda e vastissima con concerti, sessioni esclusive che non sono state trasmesse per decenni.
Approfondimenti
E lo faranno fornendo approfondimenti e riflessioni sugli artisti e sui tre decenni che hanno plasmato la musica pop”, conclude Lorna Clarke.
Superpotenza
Insomma, come accaduto con BBC Sounds, divenuta la più grande ed efficace piattaforma OTT di derivazione broadcast europea (o forse del mondo), il colosso radiotelevisivo inglese punta a definire il ruolo radiofonico attraverso i due elementi forti nel confronto con lo streaming musicale on demand.
La miscela vincente
L‘estensione dei contenuti e la conduzione qualificata. (M.R. per NL)