Marco Ranieri (Rubidia): la televisione non viene più fruita come nel passato: gli editori sentono l’esigenza di distribuire i propri contenuti anche on-demand.
E’ possibile monetizzare e vendere la pubblicità in forme diverse; come, ad esempio, L-Banner che non interrompe il programma e permette all’utente di entrare su richiesta nel dettaglio della campagna pubblicitaria.
La piattaforma HbbTV permette di avere le analitiche di ascolto e permanenza sul canale, effettuare sondaggi in diretta con il pubblico, mostrare eventi live fuori dalla programmazione lineare, oltre alla possibilità di trasportare canali di terzi in streaming in alta qualità.
Con la funzione jump si può far commutare il televisore dal segnale ricevuto dalla tradizionale antenna (DVB), che spesso soffre di un basso bitrate, ad uno streaming HD o 4K distribuito ad esempio da una CDN.
L’ultima novità di Rubidia è CapTune, un sistema di riconoscimento del parlato che “ascolta” ciò che viene messo in onda e genera i sottotitoli per mezzo dell’intelligenza artificiale. Non si tratta di un trascrittore Speech-To-Text tradizionale: l’A.I. permette di fare un’interpretazione del parlato anche in base al contesto, che dà la possibilità di avere sottotitoli con lettere maiuscole sui nomi propri, il virgolettato sulle citazioni, traduzioni nel caso ci siano delle parti in lingua straniere, riconoscimento della musica e dei rumori.
Ibridazione
La tv è al centro di un incessante processo di ibridazione tra DTT e IP, che evolve in soluzioni sempre più complesse che precedono l’introduzione del DVB-I. Ne parliamo con Marco Ranieri di Rubidia s.r.l., player la cui mission è “affiancare gli editori in un percorso di evoluzione tecnica tra innovazione e problem-solving”.
L’intervista
(Newslinet) – Come e quando nasce Rubidia?
(Marco Ranieri) – Rubidia inizia a muovere i primi passi a fine 2019. Inizialmente come ditta individuale per poi passare a s.a.s. e poco dopo a s.r.l. Io e il mio socio (Emanuele Baroni, ndr) ci siamo incontrati presso un cliente comune dove operavamo come consulenti per la realizzazione di una radio-televisione nella nostra regione. Fin da subito abbiamo trovato un’intesa sia sul piano personale che su quello professionale.
Società di fatto
Senza accorgercene abbiamo iniziato a collezionare qualche cliente che ci ha dato fiducia nonostante ancora non fossimo strutturati e non avessimo uno show-case degno di nota. Credo che gli editori in un primo momento, abbiano creduto più nelle persone che nella società.
La spinta emotiva
Disponibilità e competenza erano il comune denominatore tra i feed-back che ci venivano riportati. Questo ci ha dato la spinta emotiva di andare avanti, di operare scelte (anche di vita) e di investire in quello che stavamo costruendo.
User-friendly
Quello che ci caratterizza è il fatto che prima di fondare Rubidia, sia io che il mio socio avevamo un trascorso nell’ambito della produzione televisiva e radiofonica. Questo ci permette oggi di avere un approccio all’analisi funzionale molto mirato; i clienti, gli utilizzatori dei nostri prodotti, trovano l’utilizzo di quest’ultimi molto semplice, “user-friendly” come direbbero i più dotti. Sappiamo che chi produce deve raggiungere l’obiettivo velocemente e senza imbattersi in migliaia di parametri.
Vocazione all’automazione dei processi
La nostra vocazione all’automazione dei processi ci induce a realizzare strumenti semplici che tendono ad eliminare i lavori ripetitivi che può fare una macchina in luogo ad una persona. E’ tramite l’ottimizzazione della produzione che un editore, usufruendo dei nostri prodotti, può riqualificare il personale ed aumentare la produzione in modo significativo.
Automazione, semplicità, velocità sono queste le parole d’ordine
In sintesi, automazione, semplicità, velocità sono le parole d’ordine quando viene pensato, realizzato e distribuito un qualsiasi nostro prodotto.
L’offerta di Rubidia
(Newslinet) – Quale è l’attuale offerta in termini di prodotti e servizi per radio e tv?
(Marco Ranieri) – La nostra produzione è caratterizzata dalla realizzazione e dallo sviluppo continuo dei prodotti che hanno permesso a Rubidia di crescere in questi anni.
News Archive
In primis ci piace segnalare il nostro gestore di produzione chiamato (ormai impropriamente) News Archive.
MAM + Planner + Publisher + Playout
Si tratta di un software Server/Client che aggrega un MAM (Media Asset Manager), una News Room, un Planner, un Publisher e un Playout di produzione con un alto livello di automazione delle periferiche di regia e studio, quali tra i tanti, Mixer Video, Mixer Audio, Matrici, Camere PTZ, Sistemi DMX, Sistemi CG e molto altro ancora.
Ecosistema
Si tratta di un ecosistema che permette a tecnici e giornalisti di snellire moltissimo la realizzazione di News e Programmi, condividendo testi, media, scalette e tanto altro. Le comunicazioni diventano rapide, il controllo del processo produttivo è immediato, si va in onda con una percentuale di errore molto bassa per non dire prossima allo zero.
La piattaforma HbbTV
L’altro nostro prodotto di rilievo è la piattaforma HbbTV. La televisione non viene più fruita come nel passato. Gli editori sentono l’esigenza di distribuire i propri contenuti anche on-demand.
La nuova frontiera pubblicitaria
E’ perciò possibile monetizzare e vendere la pubblicità in forme diverse da quelle finora utilizzate; come, ad esempio, L-Banner che non interrompe il programma e permette all’utente di entrare su richiesta nel dettaglio della campagna pubblicitaria; l’inserzionista ha la certezza che tutte le impression che ha acquisito arrivino a segno.
Feedback
Oltre a questo la piattaforma HbbTV permette di avere le analitiche di ascolto e permanenza sul canale, effettuare sondaggi in diretta con il pubblico (tele-voto interattivo), mostrare eventi live fuori dalla programmazione lineare (consigli comunali, regionali, eventi sportivi di lunga durata, ecc.) oltre alla possibilità di trasportare canali di terzi in streaming in alta qualità.
Jump
Spesso ci viene chiesta anche la funzione Jump: la possibilità di far commutare il televisore dal segnale ricevuto dalla tradizionale antenna (DVB), che spesso soffre di un basso bitrate, ad uno streaming HD o 4K distribuito ad esempio da una CDN.
Tanti altri prodotti caratterizzano il nostro catalogo, come ad esempio un pianificatore di palinsesto, il server EPG, i carosellatori di tabelle per DVB (AIT/EIT) e l’ultimo nato in casa Rubidia CapTune.
CapTune
(Newslinet) – Parliamo di CapTune: di cosa si tratta?
(Marco Ranieri) – CapTune è un sistema di riconoscimento del parlato che “ascolta” ciò che viene messo in onda e genera i sottotitoli per mezzo dell’intelligenza artificiale. Non si tratta di un trascrittore Speech-To-Text tradizionale: l’AI permette di fare un’interpretazione del parlato anche in base al contesto.
Sottotitoli
Questo dà la possibilità di avere sottotitoli con lettere maiuscole sui nomi propri, il virgolettato sulle citazioni, traduzioni nel caso ci siano delle parti in lingua straniere, riconoscimento della musica e dei rumori. Il risultato che si ottiene è incredibile e in continuo miglioramento grazie al lavoro che viene fatto sull’addestramento dei modelli linguistici che vengono utilizzati.
4 output
CapTune dispone attualmente di 4 output diversificati: SDI (con chiave interna o esterna), NDI (con alpha channel), DVB (PES Packet) quindi visualizzabili sul televisore solo se l’utente li attiva da telecomando e l’uscita EIA608 per il sistema Americano ATSC.
Esempi concreti
(Newslinet) – Facciamo degli esempi concreti di impiego…
(Marco Ranieri) – Non solo attraverso CapTune la televisione amplia la sua offerta anche al pubblico non udente, ma si crea la possibilità (molto usata all’estero) di fruire dei contenuti in posti pubblici, dove la diffusione audio del canale televisivo non è sempre possibile.
Locali pubblici
Immaginiamo un bar che sintonizza la televisione e permette agli avventori di “leggere” ciò che viene detto senza dover alzare il volume. Questo utilizzo è molto frequente nelle sale d’aspetto, nei Pub, ecc.
Presupposto tecnici
(Newslinet) – Quali caratteristiche deve avere l’hardware per ospitare il software CapTune?
(Marco Ranieri) – Nessun hardware troppo impegnativo.
Configurazione ideale
Un PC recente (I7 > 12 generazione, 16GB di RAM) può rappresentare la configurazione ideale. Il requisito necessario è avere a bordo una GPU nVidia (>= RTX 3050) che si acquista con poche centinaia di euro.
Hardware
Poi in base alla configurazione saranno necessarie delle schede della Black Magic Design se è previsto l’utilizzo della chiave o dell’uscita EIA608. L’audio può essere iniettato attraverso la scheda audio built-in del PC oppure CapTune provvede ad effettuare un de-embedding audio del segnale SDI in ingresso.
Compatibilità piena
(Newslinet) – E’ compatibile con ogni playout?
(Marco Ranieri) – Assolutamente sì, perché lavora in modo indipendente. E’ possibile però, con alcuni sistemi di Playout, controllare la posizione dei sottotitoli in base al contenuto trasmesso, fermare o ripristinare il riconoscimento audio.
Sottotitolazione
Se CapTune riconosce un flusso video con i sottotitoli embeddati (EIA608) effettua un pass-through privilegiando i sottotitoli, del film ad esempio, rispetto a quelli generati.
Personalizzazione
(Newslinet) – Esistono margini di personalizzazione?
(Marco Ranieri) – Certamente. Per quanto riguarda le uscite SDI-Key, NDI e DVB è possibile modificare font, colori, aree di posizionamento e molto altro. E’ possibile intervenire anche sui parametri dell’intelligenza artificiale in base al modello linguistico adottato.
Processo sul testo riconosciuto
Oltre a questo sono previste due funzioni di processo sul testo riconosciuto: esclusione di frasi e sostituzioni di parole: spesso impiegato per non trascrivere in modo chiaro un linguaggio un po’ più colorito.
Nessuna formazione necessaria
(Newslinet) – Dal punto di vista dell’utilizzo, è necessaria una particolare formazione del personale addetto?
(Marco Ranieri) – Mi sentirei di dire di no. Salvo un set-up iniziale di configurazione del multiplexer (per quanto concerne la parte DVB) per il resto ci possiamo dimenticare di avere in casa CapTune. In ogni caso Rubidia produce sempre il manuale utente in più lingue. Nel caso di CapTune è disponibile sia in versione italiana che inglese.
Il costo
(Newslinet) – Sotto il profilo economico, quale è il modello di vendita?
(Marco Ranieri) – L’impegno non è affatto esagerato. Essendo un applicativo di utilità pubblica spesso rientra tra le spese rimborsabili a cui le televisioni hanno possibilità di accedere ogni anno. La vendita è una-tantum. Nessun canone, nessuna fee annua richiesta.
Chi lo usa già
(Newslinet) – Chi lo ha già adottato tra i vostri clienti?
(Marco Ranieri) – In molti, specie emittenti a carattere religioso. Anzi mi sento di segnalare che Tele Dehon di Andria (la prima ad averlo acquistato) è stata anche la prima tv privata italiana regionale ad avere il servizio sottotitoli.
PID per i sottotitoli PES Packet
Sul panorama dei mux italiani prima di allora non era stato mai presente il PID per i sottotitoli PES Packet. Molte tra le nostre clienti hanno adottato questo sistema, sia quelle trasportate sui multiplexer regionali di RAI Way che di EI Towers. (E.G. per NL)