Dopo poche ore dalla sommossa scatenatasi sul web per la chiusura del canale YouTube della popolare Radio Radio Tv, stazione talk romana diffusa in molte aree italiane sul DTT, nel Lazio ed in Sardegna in FM e ovviamente su piattaforme eterogenee IP (tra i quali appunto YouTube), il contenuto è stato ripristinato.
Ignota al momento la ragione del ravvedimento
Non si conoscono ancora le ragioni della riattivazione e cioè se YouTube abbia sospeso il canale per errore o se il riesame favorevole derivi dalle manifestazioni di protesta diffusesi immediatamente su internet (cui hanno fatto da contraltare anche i detrattori di taluni temi affrontati, soprattutto negli ultimi mesi a riguardo della pandemia Covid-19).
Conseguenze
Sicuramente dalla vicenda discendono però due conseguenze: un’enorme pubblicità per Radio Radio Tv (che comunque dalla vicenda ha anche indiscutibilmente subito un danno) e la consapevolezza della necessità di trovare modelli di responsabilità applicabili agli OTT del web (YouTube, Facebook, ecc.). E ciò non già e non solo per le conseguenze verso l’esterno delle azioni dei loro utenti (cioè tutti noi nel momento in cui diventiamo fornitori di contenuti), ma per quelle verso l’interno (cioè la censura e l’inibizione all’accesso d’imperio).
Governance
Come scrivevamo in occasione dell’oscuramento del canale YouTube di Radio Radio Tv, corre l’obbligo di individuare adeguate forme di governance indipendenti, tanto per le azioni riconducibili agli OTT, quanto per le attività che tramite le loro piattaforme sono poste in essere dagli utenti.
Tribunale di sorveglianza dei social
Un qualcosa di simile all’Oversight Board istituito da Facebook, che inizierà a lavorare in estate e sarà di fatto il tribunale di sorveglianza sulla libertà di espressione sul social network, ma già considerato insufficiente allo scopo, perché non dotato dell’indispensabile terzietà ed indipendenza necessarie.
Centralità del sito web nell’ecosistema digitale
Ma soprattutto, anche da questa esperienza, gli editori devono acquisire consapevolezza dell’assoluta centralità del loro sito web rispetto alle piattaforme distributive, che devono rimanere satelliti, cioè vettori ausiliari e non domicili primari. (M.L. per NL)