Chi non pensa al proprio futuro non potrà averne uno. Questa la sintesi del rapporto di Ofcom su BBC, secondo il quale la preoccupante defezione di pubblico giovane è colpa dell’ubiquità delle nuove piattaforme che si contrappongono a quelle via etere, dell’incapacità di aggiornarsi al mutare dei gusti e delle abitudini e della rinuncia alla valorizzazione dei contenuti autoctoni a vantaggio di una scellerata alleanza nelle coproduzioni proprio con le piattaforme di streaming on demand che gli stanno sottraendo utenza.
L’Ofcom (l’equivalente in UK della nostra Agcom) lancia l’allarme: la BBC sta affrontando una crisi esistenziale senza precedenti a causa della sua incapacità di raggiungere un pubblico più giovane di fronte alla concorrenza dei rivali commerciali e delle offerte online di YouTube Music (lato radio) e Netflix (lato tv).
L’organo di regolamentazione, spiega il Guardian in un articolo odierno, ha scoperto che i giovani si allontanano sempre più dai servizi televisivi e radiofonici della società e che la BBC “non sta facendo abbastanza, abbastanza velocemente” per capovolgere la situazione e assicurare che abbia un pubblico futuro per la sua esistenza.
La ricerca dell’Ofcom ha rilevato che i giovani trascorrono circa un’ora e 20 minuti al giorno a consumare i contenuti della BBC; circa la metà della media per tutte le fasce d’età.
Più a fondo, un giovane inglese su otto non consuma attualmente alcun contenuto della BBC in una settimana; un dato preoccupante, dato l’attuale modello di finanziamento della società radiotelevisiva UK, che si basa sul convincere la stragrande maggioranza del pubblico a pagare 150,50 sterline l’anno di canone.
Secondo l’Ofcom se una parte delle defezioni può essere motivata dalla “ubiquità delle nuove tecnologie” (il riferimento è alla fruizione dei contenuti streaming on demand in mobilità attraverso smartphone e tablet, al contrario del vincolo della collocazione stabile di televisore e di ricevitore indoor o di autoradio per le trasmissioni via etere), dall’altra va detto che i concorrenti sui medesimi vettori (AM, FM, UHF, VHF), cioè le stazioni radio commerciali, hanno fatto comparativamente meglio della BBC per trattenere il pubblico più giovane.
“Il calo dell’utilizzo tra i giovani è una preoccupazione, non solo perché questo target è meno servito, ma anche perché i giovani sono fondamentali per il futuro della BBC”, si legge nel rapporto annuale sulle prestazioni della BBC di Ofcom.
Il regolatore ha anche sottolineato che BBC Three raggiunge solo l’8% delle persone in questa fascia di età ogni settimana, nonostante sia un canale online specificamente progettato per attrarre gli spettatori più giovani.
In sintesi, BBC è un’emittente per vecchi. “Secondo i giovani è troppo legata a formati convenzionali”, si legge nel rapporto che censura l’inerzia della società nonostante fosse “consapevole delle sfide che doveva affrontare”.
Sebbene l’autorevolezza informativa della BBC non sia in discussione e la società sia stata elogiata per aver “valorizzato la diversità delle persone che rappresenta in onda”, Ofcom ha stigmatizzato nella propria relazione la posizione degli utenti secondo i quali “le donne anziane erano spesso rappresentate in certi ruoli mentre gli individui della classe media erano sovra rappresentati nei programmi”.
Tirata d’orecchie da Ofcom al player radio-tv poi sulla necessità di diventare “più trasparente nello spiegare perché BBC ha preso certe decisioni strategiche ed abbia mancato di concentrarsi sui contenuti distintivi del Regno Unito” e forti timori riguardo “al crescente utilizzo da parte della BBC di accordi di coproduzione con società di streaming globali come Netflix per sovvenzionare la produzione di film di grande budget, come l’imminente adattamento di Good Omens di Terry Pratchett e Neil Gaiman”.
“Il finanziamento di terzi consente alla BBC di trasmettere – e al pubblico del Regno Unito di godere – contenuti che la BBC potrebbe altrimenti non essere stata in grado di produrre”, si legge nel rapporto. “Ma i finanziamenti sono tipicamente focalizzati su programmi con appeal globale, piuttosto che su contenuti che riflettono in modo specifico le vite e le problematiche del pubblico britannico. È anche incerto se la BBC possa continuare a fare affidamento su tali accordi, data la crescente attenzione dei player dello streaming online sulla produzione dei propri contenuti”, ha concluso Ofcom riferendosi chiaramente alle rinnovate politiche di Netflix. (E.G. per NL)