Riproposto stanziamento aggiuntivo di 80 milioni di euro rispetto ai fondi già previsti, per i contributi di cui al DPR n. 146/2017, a favore delle radio e tv locali, da erogare in base alle graduatorie per l’anno 2019. Chiesti anche 50 milioni di euro per un credito di imposta pari al 50 per cento dei costi sostenuti dalle imprese radiofoniche e televisive locali per i canoni di locazione di sedi e postazioni di trasmissione e per i costi di energia elettrica relativi ai mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020.
Rossignoli (Aeranti-Corallo): “A rischio la continuità aziendale delle imprese, stante la gravissima contrazione della raccolta pubblicitaria che si sta verificando”.
Dopo aver intervistato Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione TV Locali di Confindustria Radio Televisione, abbiamo ascoltato oggi le proposte avanzate dall’altro principale sindacato di settore, Aeranti-Corallo, per voce del suo presidente Marco Rossignoli.
I fondi smarriti nel DL 18/2020
(Newslinet) – Alla vigilia della pubblicazione del DL Cura Italia si dava per certa la presenza di una serie di misure di sostegno a favore delle emittenti radiotelevisive locali impegnate nel supportare la popolazione nell’emergenza Coronavirus. Cosa è successo?
(Marco Rossignoli) – Le bozze del decreto legge “Cura Italia” circolate nei giorni precedenti la relativa adozione, contenevano, come noto, un’importante misura di sostegno specifico per il settore radiofonico e televisivo locale. In sede di emanazione del provvedimento è stato, però, evidentemente sottovalutato l’importantissimo ruolo dell’emittenza locale nell’informazione sul territorio in questo delicatissimo momento di emergenza sanitaria. Non si è tenuto conto che è a rischio la continuità aziendale delle imprese radiotelevisive locali, stante la gravissima contrazione della raccolta pubblicitaria che si sta verificando.
La ricetta: misure di sostegno specifiche in sede di conversione in legge del DL 18/2020 e immediata liquidazione dei contributi pregressi ex DPR 146/2017 e dell’extragettito RAI
(NL) – Si era parlato poi di un nuovo DL specifico di natura economica a favore delle imprese. Ora però pare che l’occasione per recuperare gli aiuti alle società editrici sia quella della conversione in legge del DL 18/2020.
(MR) – Aeranti-Corallo ha predisposto una serie di proposte per interventi specifici a favore del comparto. Li stiamo presentando in queste ore al Governo e ai parlamentari delle forze politiche di maggioranza e di opposizione chiedendone l’inserimento nell’ambito della legge di conversione del decreto legge “cura Italia” attualmente all’esame del Parlamento, o, in alternativa, nel nuovo decreto legge che il Governo sta approntando.
E’, inoltre, molto importante che il Ministero dello Sviluppo Economico provveda al più presto ai pagamenti dei contributi ancora dovuti ai sensi del DPR n. 146/2017, compresa la quota finanziata dall’extragettito Rai.
80 mln di euro integrativi sulla base delle graduatorie 2019
(NL) – Quali sono le proposte di Aeranti-Corallo?
(MR) – Aeranti-Corallo chiede, tra l’altro, uno stanziamento aggiuntivo di 80 milioni di euro rispetto ai fondi già previsti, per i contributi di cui al DPR n. 146/2017, a favore delle radio e delle tv locali, da erogare in base alla graduatorie per l’anno 2019.
Crediti d’imposta del 50% su consumi elettrici e canoni di locazione
(NL) – Avete ipotizzato anche soluzioni più generali a favore anche delle emittenti pure impegnate nel fornire supporto alla popolazione colpita dal Covid-19 che però non hanno i requisiti stringenti del DPR 146/2017?
(MR) – Abbiamo chiesto inoltre, in sintonia con i provvedimenti assunti dal Governo, con riferimento ad altri settori economici, la previsione di uno stanziamento di 50 milioni di euro per un credito di imposta pari al 50 per cento dei costi sostenuti dalle emittenti locali per i canoni di locazione di sedi e di postazioni di trasmissione e per le spese di energia elettrica relativi ai mesi di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Tali canoni e tali spese sono tra i principali costi fissi delle emittenti e una tale misura potrebbe contenere la progressiva perdita di liquidità che si sta verificando nelle emittenti stesse.
Credito d’imposta su investimenti pubblicitari non pare efficace
(NL) – Per incentivare gli investitori pubblicitari non sarebbe opportuno aumentare anche il credito d’imposta secco del 30% previsto dal DL 18/2020?
(MR) – Il credito di imposta per gli investitori pubblicitari non si è rivelato sino ad oggi una misura efficace in quanto i fondi che sostengono tale misura sono troppo scarsi. Occorrerebbe un intervento più ampio, ma lo stesso non dovrebbe essere finanziato dal Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, perché, altrimenti, le emittenti perderebbero i contributi diretti che sono sicuramente una misura molto più efficace.
Nuove piattaforme diffusive rappresentano opportunità da non trascurare
(NL) – Una domanda scomoda, con una risposta sincera: il Coronavirus indurrà una ulteriore selezione delle emittenti? Sarà l’occasione per “svecchiare” il sistema proiettandolo verso le nuove tecnologie, visti anche i riscontri positivi registrati in queste settimane sulle piattaforme digitali (DTT, smart speaker, smartphone, ecc.)?
(MR) – E’ ancora presto per formulare ipotesi concrete su quelle che saranno le conseguenze del Coronavirus sugli scenari di settore. E’ certo, comunque, che le imprese devono avere la capacità di organizzarsi sin da ora per tali nuovi scenari. Le nuove piattaforme diffusive rappresentano delle opportunità che non devono essere trascurate. Chi si muoverà in questo senso sarà sicuramente favorito al momento della ripresa. (E.L. per NL)