Ci sono personaggi che, come Gianfranco Civolani, morto domenica sera a Bologna a quasi 84 anni, ti sembra semplicemente che ci siano sempre stati. Per tutti era ‘il Civ’, un commentatore di fatti di calcio sulle Radio e Tv felsinee ma quasi sempre parlava solo del ‘suo Bologna’, che seguiva da circa sessant’anni, nientemeno. Era un giornalista vero, a tutto tondo, un maestro per tanti, era attivo dal lontano 1957, era nato nella carta stampata con ‘Tuttosport’ e poi con quello ‘Stadio’ che a Bologna si identifica con il calcio e con la squadra petroniana, con le sue alterne vicende.
Un vero personaggio
Ma la grande popolarità Civolani l’aveva raggiunta appunto con le Radio e le Tv locali (anche da pensionato), in particolare con È Tv, dove era una presenza assolutamente fissa da una vita ma anche con le sue seguitissime rubriche su Radio Nettuno e Radio International.
Del resto non poteva passare inosservato: il suo vocione si imponeva facilmente su quello di ogni altro commentatore, il suo aspetto fisico era inconfondibile, con i baffoni che erano un marchio di fabbrica, l’abbigliamento studiato e il sigaro; la sua personalità era fortissima e lui amava anche ‘sparigliare’, prendeva sempre posizione, a costo di litigare, anche quando magari era isolato e andava controcorrente, era comunque conosciuto come un ‘burbero dal cuore d’oro’.
Il calcio e tanto altro
La sua passione per il Bologna Calcio era totale, l’amore per il suo lavoro assoluto, la voglia di dire la sua inarrestabile. Ma non si pensi a un uomo con il pallone come unica dimensione, perché il Civ amava anche il baseball e tantissimo, poi, il basket, con la ‘sua’ Virtus ma anche con la squadra di pallacanestro femminile Libertas, di cui era stato presidente/proprietario per qualcosa come quarant’anni, per poi fare lo stesso in seguito con le ragazze del Progresso.
Civolani in realtà era onnivoro, amava la politica, lo spettacolo (il teatro), Bologna e il giornalismo in genere, anche se era pure un grande viaggiatore e uno scrittore. Aveva infatti scritto su Bologna e sul Bologna una ventina di libri e ogni anno, puntualmente, alla vigilia di Natale ne usciva uno (sarà così anche quest’anno).
Una grande perdita per È Tv
Aveva lavorato fino all’ultimo, anche se negli ultimi anni lo aveva colpito la malattia e da due settimane non riusciva più a muoversi dall’hospice Seragnoli. Sabrina Orlandi, che lo ospitava costantemente nelle sue molte rubriche calcistiche su È Tv (emittente locale dai buoni ascolti), lo aveva salutato sabato sera, dopo la sconfitta casalinga del Bologna contro l’Inter, dedicandogli un pensiero, che purtroppo è stato l’ultimo di una serie infinita.
Il Civ ma anche il Cev
Civolani, dicevamo, ma appunto per tutti a Bologna era ‘il Civ’, tanta era l’abitudine di seguirlo in Radio e Tv con questo soprannome. La sua scomparsa lascia un grande rimpianto e viene da ricordare, anche per ‘assonanza linguistica’, quel che accadde a Bologna quando, nel 2012, morì improvvisamente, suicida, Maurizio Cevenini, per tutti ‘il Cev’, uomo politico sì e probabile sindaco ‘per acclamazione’ (se non lo avesse fermato la malattia) ma anche personaggio amatissimo dalla gente, sempre presente dovunque e infaticabile celebratore di matrimoni.
Civ e Cev ora si ritroveranno ma per Bologna è un’altra giornata molto triste. (M.R. per NL)