Se ne parla da anni, ma ora la questione è diventata di estrema attualità: avere un’emittente (completamente) in cloud conviene? Quali sono i costi e, soprattutto, quali le controindicazioni?
NL ne ha parlato con Intecgroup, in persona del suo CEO Francesco Cirsone e del CTO Andrea Ippino.
L’intervista
(NL) – Quali sono i vantaggi della gestione di un playout radio o tv in cloud?
(Francesco Cirsone) – Molti editori sono ancora abituati a vedere la parte tecnica di bassa frequenza come una grossa e costosa struttura che ha necessità di tecnici specializzati per la sua manutenzione.
Sulle nuvole
Oggi, però, è possibile ricreare tutta la struttura di un’emittente, partendo dai playout ed aggiungendo storage, editing, news room e, da poco, anche regie video, integralmente su una piattaforma cloud.
Più perfomante ed affidabile
Un ambiente più performante, più affidabile e gestito da terzi specializzati nel mondo IT, con supervisioni h24/365.
I costi, oggi
(NL) – Quanto costa un playout in cloud e quali sono gli step di capienza?
(F.C.) – Il costo di un sistema cloud è variabile, in quanto va sempre analizzato il progetto nel suo insieme. Un complesso che implica il calcolo dello storage complessivo, delle virtual CPU ed eventuali virtual GPU utilizzate per creare le macchine virtuali.
Soluzioni da poco più di mille euro al mese
Ad ogni modo, per rispondere alla domanda, diciamo che si parte mediamente da un prezzo di poco superiore al migliaio di euro mensili, per poi salire in base alla complessità del servizio.
La metà del costo della struttura fisica
Attualmente abbiamo clienti che hanno ricostruito strutture composte da storage, tre playout, editing e disaster recovery, che hanno canoni importanti, ma comunque dimezzati se paragonati ai costi di gestione di una struttura fisica. Senza contare la maggior affidabilità di un sistema in cloud.
Tutto veloce
Per quanto riguarda l’implementazione della struttura essa è sempre abbastanza veloce.
Poche ore
Si consideri che per aumentare uno storage o la potenza di una macchina virtuale basta mediamente un riavvio, per la creazione di ulteriori virtual machine invece poche ore.
Quali playout in cloud
(NL) – Che tipi di playout possono essere gestiti in cloud?
(F.C.) – Supportiamo quasi tutti i software di playout, potendo ricreare ogni macchina windows based.
Vincoli
Unico limite è che i software devono poter prevedere ingressi e uscite IP o virtuali.
Made in Italy
(NL) – Nella vostra offerta quali sono suggeriti?
(F.C.) – Collaboriamo da diverso tempo con software house italiane. I nostri software di playout sono stati sviluppati direttamente sulle nostre piattaforme virtuali, per cui diciamo “ sono più a casa”.
Anche senza fibra
(NL) – Il caricamento di contenuti in cloud è legato alla banda dell’utilizzatore. Non dappertutto sono presenti connessioni in fibra…
(Andrea Ippino) – I nostri sistemi di upload, come poi tutte le nostre interconnessioni, sono dinamici, per cui si adattano alla banda dell’utilizzatore.
Senza particolari problemi
Certamente chi ha connessioni più veloci è più avvantaggiato, ma anche chi ha linee consumer non nota particolari problematiche.
Esigenze attuali
Proprio per la questione della velocalità di connessione, molti nostri clienti hanno scelto il cloud. Perché, ormai, qualsiasi FSMA deve consegnare il proprio segnale ad un operatore satellitare o DTT via IP.
Controindicazioni
(NL) – L’abbandono della gestione fisica della messa in onda ha qualche controindicazione?
(A.I.) – I sistemi fisici e quelli in cloud sono identici, le maggiori problematiche si hanno quando si scelgono utilizzi misti (cloud/fisico), in quanto il dialogo tra le piattaforme è rallentato rispetto all’utilizzo solo cloud.
Abitudini
A volte si sono riscontrati problemi causati dagli operatori non abituati a lavorare con piattaforme cloud. Comunque si tratta di disfunzioni sempre risolte molto velocemente, soprattutto attraverso l’apprendimento progressivo, con l’uso.
Assistenza
(NL) – Come funziona l’assistenza in cloud?
(A.I.) – Le piattaforme in cloud sono tutte in datacenter Tier IV presidiate h24/365. Il personale è formato, oltre che per l’assistenza generica sulle virtual machine, anche sulla gestione e sull’utilizzo dei software presenti sulle stesse. I sistemi vengono sempre monitorati in maniera proattiva ed i software mantenuti aggiornati in maniera automatica.
Upgrade notturni
Le manutenzioni più impattanti per la parte di uso dei sistemi vengono sempre programmate con largo anticipo e solitamente seguite in orari notturni 02-05 per creare eventuali disservizi nelle ore meno sfruttate.
Turn-over di contenuti
(NL) – Secondo una scuola di pensiero l’attività di clouding dovrebbe essere limitata alla gestione corrente della programmazione e non all’intero archivio. Quindi con un turn-over di contenuti (caricamenti e cancellazioni)…
(A.I.) – Il ragionamento ha senso, visti gli attuali costi elevati degli storage online, ma noi sistematicamente creiamo due storage diversi per ogni piattaforma, uno più veloce per la parte on-air e uno di utilizzo secondario per la parte di storage e backup.
Suggerimenti
I due storage sono sempre interconnessi per rendere più facile il travaso di informazioni. Il nostro consiglio è sempre quello di tenere online sullo storage di emissione unicamente i file dedicati all’emissione, mentre mantenere l’archivio e il materiale per gli editing sullo storage secondario. (M.R. per NL)