La patrimonializzazione è, sostanzialmente, la capacità che un imprenditore ha di fare esso stesso da banca per la propria azienda. Ben si comprende, pertanto, perché il valore del patrimonio netto (indiziario di tale capacità) assuma particolare rilievo in occasione della determinazione di vincitori in gare pubbliche in ambito radiotelevisivo per l’attribuzione di diritti d’uso di risorse scarse, come le frequenze (ma ovviamente non solo).
Graduatorie
Tra i criteri di valutazione dei partecipanti a procedure competitive per l’ottenimento di titoli amministrativi (specificamente per la determinazione del posizionamento in graduatoria), assume sempre più spesso importanza il patrimonio netto.
Tecnicamente, il patrimonio netto (detto anche capitale netto o mezzi propri) esprime la consistenza del patrimonio di proprietà di un’azienda.
Cos’è il Patrimonio netto
Il patrimonio netto inerisce alle cosiddette fonti di finanziamento interne, cioè quelle fonti provenienti direttamente o indirettamente dal soggetto o dai soggetti che costituiscono e promuovono l’azienda.
In sostanza, è l’insieme dei mezzi propri (rappresentano capitale di pieno rischio, poiché si tratta di capitali sottoposti integralmente alle sorti dell’azienda e operanti come garanzia nei confronti dei terzi) determinato dalla somma del capitale conferito dal proprietario (o dai soci) in sede di costituzione dell’azienda o durante la vita della stessa con apporti successivi e dall’autofinanziamento.
In concreto
In concreto, il patrimonio netto si scompone in più voci, dette parti ideali di patrimonio netto, per distinguere la parte derivante dall’apporto dei soci dalla parte derivante dall’autofinanziamento proprio. Tali parti ideali possono essere di segno positivo o negativo. Ovviamente ai fini di cui in apertura aiutano quelle positive, mentre affossano quelle negative.
Asset di rilievo per la patrimonializzazione radiotelevisiva
“E’ evidente che, nel caso delle radio e televisioni italiane, gli asset di rilievo, oltre a quelli infrastrutturali (tralicci, torri, postazione, ecc.), sono quasi sempre connessi ai titoli amministrativi: diritti d’uso per l’esercizio di frequenze, autorizzazioni per la fornitura di servizi di media audiovisivi con associati LCN, autorizzazioni per la fornitura di contenuti in tecnica digitale (DAB+), impianti FM, ecc.“, spiega l’avv. Stefano Cionini, rain maker di MCL Avvocati Associati, law firm che gestisce in esclusiva l’area Affari Legali di Consultmedia.
Mancato aggiornamento
“Accade molto spesso, tuttavia, che i valori di tali asset non siano aggiornati ai fini di una corretta patrimonializzazione. Quasi sempre perché sono stati acquistati a titolo originario, oppure perché, ove acquisiti a titolo derivativo, nel frattempo hanno acquisito un valore di mercato che non trova corrispondenza a livello di bilancio. Ovviamente, può anche capitare che il valore originario di iscrizione a bilancio dei beni immateriali (così come quelli materiali) possa rivelarsi inadeguato perché sovrastimato rispetto a quello reale“, prosegue Cionini.
Rivalutazioni
“In questi casi può essere opportuno procedere a una rivalutazione di tali beni, attraverso l’aumento (o la diminuzione) del valore di componenti attivi del patrimonio. Le rivalutazioni dei beni materiali possono essere obbligatorie (o economiche) oppure facoltative (o monetarie).
Rivalutazione obbligatoria
Il Codice Civile prescrive due casi di rivalutazione obbligatoria: quelle che riguardano immobilizzazioni materiali in precedenza svalutate laddove, nei successivi esercizi, siano venuti meno i motivi della rettifica di valore. E le rivalutazioni attuate al verificarsi di eventi eccezionali che incrementano il valore del bene. In questi casi l’impresa è obbligata a derogare al generale criterio di valutazione al costo in quanto la rivalutazione consente di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale dell’impresa stessa.
Rivalutazione facoltativa
Sono, invece, facoltative le rivalutazioni monetarie degli elementi patrimoniali il cui valore risulta inadeguato e che rende i valori storici lontani dai valori effettivi.
Come si è detto, le rivalutazioni facoltative (di carattere monetario) si fondano su appositi provvedimenti legislativi che, periodicamente, possono intervenire a disciplinare le oscillazioni nel potere di acquisto della moneta di conto.
Rivalutazioni monetarie
Le rivalutazioni monetarie intervengono sul patrimonio netto dell’impresa, modificandolo ed ottenendo bilanci più significativi, in quanto gli elementi del patrimonio (beni strumentali, merci, crediti, ecc) risultano misurati in modo omogeneo. Non solo, a seguito della rivalutazione è possibile calcolare quote di ammortamento più adeguate, in quanto rapportate ai nuovi valori. Esse potranno rispecchiare l’effettivo deprezzamento dei beni e far fronte all’effettivo reintegro economico del patrimonio.
Incidenza economica
Attraverso le quote di ammortamento le rivalutazioni monetarie incidono indirettamente sulla determinazione del risultato economico d’esercizio e consentono di calcolare minusvalenze e plusvalenze effettive, in quanto rapportate a nuovi valori, in caso di cessioni di beni rivalutati. Non solo: è così possibile evitare di distribuire utili apparenti e di pagare imposte su utili non effettivi (si evita pertanto il definanziamento aziendale) e si ottiene un migliore rapporto tra capitale proprio e capitale di debito. Dall’altro lato (cioè quello dell’Erario) le rivalutazioni facoltative a pagamento consentono allo Stato di incrementare il gettito tributario“, puntualizza l’avvocato.
Determinazione dei valori degli asset radiotelevisivi ai fini della patrimonializzazione
Ciò dal punto di vista economico-fiscale. Da quello sostanziale, il problema sono le modalità con cui si determina l’aggiornamento dei valori.
“Consultmedia da quasi 25 anni è esperta nella ricostruzione dei valori patrimoniali di asset specifici come quelli descritti, attraverso un metodo scientifico di determinazione che ha avuto l’avallo delle Commissioni tributarie provinciali e regionali ed è stato poi mutuato da numerose Agenzie delle entrate in occasione dell’adozione di atti di accertamento del maggior valore dei prezzi di compravendita di asset della natura in parola“, annota Cionini.
Intensificazione richieste di aggiornamento della patrimonializzazione
“Mediamente effettuiamo almeno 4 o 5 perizie di questo tipo al mese. Ma negli ultimi tempi, anche in considerazione dei bandi promossi dal Ministero dello Sviluppo Economico per l’attribuzione dei diritti d’uso per le frequenze del digitale terrestre, la necessità degli operatori di aggiornare la patrimonializzazione si è accentuata e quindi anche le richieste in tal senso si sono intensificate”, conclude il cofondatore di MCL Avvocati Associati (E.G. per NL)
foto antenne di Floriano Fornasiero