E’ in corso una grande attività di lobbying a livello europeo (quando non mondiale) da parte dei broadcaster per favorire la cosiddetta prominence dei servizi di media audiovisivi di interesse generale (SMAV IG) rispetto ai contenuti OTT.
Ma cosa sono i SMAV IG? E siamo sicuri di aver compreso veramente cosa si intende per OTT? Meglio fare il punto.
SMAV IG, questi conosciuti
In definitiva, SMAV IG sono le attuali emittenti concessionarie e/o autorizzate alla fornitura di contenuti per il digitale via etere, che si contrappongono ai servizi di streaming audiovideo on demand (SVOD); ma, verrebbe da dire, anche lineari non tradizionali.
OTT vs SMAV IG
Come per OTT si intende (a seconda dei casi) un superplayer (over the top) oppure un servizio non intermediato (da un broadcaster), per SMAV IG si fa riferimento genericamente ad un’attività di informazione mediante servizio di media audiovisivo o radiofonico.
Stazione radiotv. Classica
Ciò, pertanto, può essere inteso come la classica emittente via etere che opera sulla base di una concessione o autorizzazione governativa, oppure come un fornitore di contenuti lineare che integri nella sua offerta contenuti relativi a notizie o nozioni ritenute utili o addirittura indispensabili per l’individuo o la società.
Risalto
Tali tipi di servizi, secondo legislatori e regolatori (soprattutto europei), non possono essere trattati alla stregua del mero entertainment e quindi devono godere di una prominence, cioè di un risalto che li separi e li ponga in evidenza davanti agli utenti.
Retaggio di rendita di posizione o argine allo strapotere degli OTT?
Secondo i player dello streaming audiovideo on demand (quindi Spotify, Netflix, PrimeVideo, Disney, ecc.), si tratta in realtà di un retaggio della rendita di posizione analogica; per i broadcaster, viceversa, è un argine allo strapotere dei giganti del web, la cui accezione di OTT è passata da non intermediato a oltre le regole.
Come si concreta la prominence?
“In definitiva, attraverso l’emersione dal mare magnum dell’indifferenziazione”, spiega Gianluca Busi di 22HBG, che sempre in tema di prominence ha siglato nei giorni scorsi un accordo con i consorzi Mediadab, Spacedab e Godab, per favorire l’integrazione di piattaforme via etere (DAB, per l’appunto) e IP, attraverso l’intelligenza artificiale Peperoni AI e l’aggregatore di flussi streaming radiofonici FM World.
Supremazia
“In questo caso il nostro accordo è volto a favorire se non la supremazia dei contenuti oggi offerti dai broadcaster su piattaforme smart tipiche degli OTT, come gli smartphone, le smart tv, gli smart speaker, almeno la loro semplicità di accesso”, continua Busi.
L’esperienza UK
“Ci fa piacere aver letto su NL come anche il regolatore UK si stia muovendo in tal senso, imponendo ai produttori di smart speaker (quindi Amazon e Google in testa, visto che controllano il mercato, ndr) la prominence dei broadcaster inglesi”, interviene Vincenzo Dolce, presidente di Mediadab.
Invocazioni inascoltate
“Intervento quanto mai necessario, vista la sempre maggiore difficoltà che hanno gli utenti radiofonici nel sottoporre invocazioni semplici per ottenere l’ascolto del flusso streaming di un’emittente radiofonica. E sappiamo che la complessità di fruizione è il maggior deterrente per l’ascolto”.
Prominence by Agcom
“In questa direzione vanno anche i suggerimenti forniti da MAVE (Media Audiovisivi Europei) ad Agcom in occasione proprio della consultazione pubblica sulla prominence dei SMAV IG”, interviene Stefano Cionini, avvocato di MCL Avvocati Associati e consigliere del sindacato di categoria.
Telebaluardo
“In tale occasione abbiamo chiesto che sia sui telecomandi che sui menù delle smart tv fosse riservata una posizione in evidenza per l’accesso ai SMAV IG, ovviamente sia nazionali che locali. Allo stesso modo abbiamo proposto che sul dashboard delle auto fossero riservate soluzioni One Click per la Radio in streaming“, precisa l’avvocato.
Prominence Ultima Thule
“Solo così i broadcaster potranno avere qualche chance di competere con le media company che offrono servizi e contenuti IP, bypassando sistemi di distribuzione tradizionali, come il digitale terrestre o il satellitare nel caso della TV.
Iper-regolamentazione vs anomia
Settori, quest’ultimi, iper-regolamentati, a differenza di quelli sul web. Faccio notare una cosa: over the top si traduce anche con “esagerato”. Termine che dovrebbe farci riflettere”, conclude Cionini. (M.R. per NL)