Si parla poco da qualche tempo in Italia di San Marino Rtv, ma la situazione della Tv del vicino Stato del Titano presenta aspetti peculiari e decisamente interessanti, di cui vale la pena riferire. Ne ha parlato l’ormai storico direttore generale Carlo Romeo in una recente intervista al quotidiano di San Marino ‘La Serenissima’, in cui ha fatto il punto sull’attuale assetto e sulle ultime novità che riguardano l’emittente.
Una partita ancora aperta
Esaminati alcuni aspetti politici e legislativi (la legge sull’Informazione di San Marino) strettamente legati allo Stato del Titano, Romeo affronta poi il tema della difficile riassegnazione delle frequenze e della convenzione con l’Italia da ridefinire.
“Per la prima volta abbiamo richiesto a uno dei migliori esperti di fare una perizia sul valore dei nostri canali – spiega il DG sanmarinese – . Difficile trattare senza sapere quale è realmente il valore dei propri titoli. Un’altra novità di questa trattativa è quella di considerare capidelegazione i reciproci Esteri. In precedenza è sempre stato il ministero delle Telecomunicazioni italiano a correlazionarsi ma si tratta di un errore di prospettiva anche qui ultraventennale…”.
Le scadenze, d’altra parte, sono ormai vicine: “Basti pensare che il 20 maggio prossimo in Emilia Romagna va spento il canale 51 e che comunque entro il 2020 deve essere (appunto; N.d.R.) ridefinita la convenzione con l’Italia…”.
Anni complessi
In generale, la situazione dell’emittente di San Marino è complicata e non semplice da affrontare, come spiega sempre Romeo: “Il 2019 è stato un anno molto complesso… Non chiuderemo per tante ragioni in attivo questo primo anno del terzo triennio e del terzo piano industriale triennale, ma la situazione è sotto controllo, anche perché continuiamo nel trend della riduzione delle spese. Sono i ricavi che ci hanno traditi l’anno passato”.
Tuttavia non ci sono solo ombre, ma anche luci: “Il palinsesto 2019-2020 sta andando molto bene, nonostante i limiti di budget. Oltre a programmi storici come quello sulla salute di Luciano Onder, per il calcio quello con Italo Cucci ed Eraldo Pecci, la poesia in prima serata con Davide Rondoni, (è partito) il ciclo di film ‘Tempi Migliori’, dove si possono vedere per le nuove generazioni e rivedere per quelli come me i migliori film del cinema italiano degli anni ‘70 e ‘80, presentati da Giancarlo Dotto… E poi il nuovo programma di Alan Friedman, ‘Il colore dei soldi’, che racconta la finanza attraverso il cinema”.
Cambiamenti importanti
In più all’interno dell’emittente radio-tv del Titano sono avvenuti o sono in corso avvicendamenti di rilievo. Fra questi, le uscite dalla redazione prima di Sonia Tura e poi di Sergio Barducci, due professionisti che hanno accompagnato Rtv fin dalla sua nascita. Ha lasciato la sua carica anche Pino Cesetti, che aveva avuto la responsabilità della Radio (anzi delle Radio) del gruppo fin dall’inizio e che era considerato un vero esperto del mezzo radiofonico, con una specifica attenzione al mercato pubblicitario.
Ancora Romeo: “Per Sonia e Sergio abbiamo già da tempo ricostruito una linea del Tg che ha Silvia Pelliccioni caporedattore centrale, Anna Sirotti caporedattore (che ha anche il coordinamento palinsesto Tv) e Monica Fabbri vicecaporedattore… Per il commerciale ho la responsabilità io da un anno e andrà avanti così. Abbiamo fatto un contratto, peraltro in emergenza, visto che un’altra delle nostre colonne, Paolo Crescentini, da un giorno all’altro è stato cooptato per la sua esperienza al Turismo…”.
E poi c’è bisogno di una nuova sede e il problema sta anzi assumendo i caratteri di una vera e propria emergenza.
Non è la Rai a tagliare
Non ci sono invece problemi, contrariamente a quel che si può credere, con la Rai, dopo il taglio del contributo annuale a San Marino Rtv: “I rapporti al momento sono ottimi. C’è piena sintonia sulle frequenze, ci sono segnali di apprezzamento e stima per il nostro lavoro, da novembre siamo gli sperimentatori della nuova tecnologia 8K per la Rai…
I tagli non li ha fatti la Rai, visto che il finanziamento è del governo italiano, ma appunto Palazzo Chigi che ha effettuato tagli lineari che hanno colpito tutte le testate. Si tratta appunto di rivedere la convenzione anche in questo contesto”.
La posta in gioco a Capodistria
Esaurito questo capitolo, parliamo ora di Radio e Tv Capodistria, un altro gruppo estero che trasmette in italiano ed è storicamente molto legato al nostro Paese. Si è molto parlato di recente della infausta possibilità che Radio Capodistria perda la frequenza dei 103.100 MHz in Fm, che è molto importante per la diffusione in Istria e nelle regioni del Nord-Est italiano, con relativa mobilitazione e solidarietà all’emittente anche nel nostro Paese.
Ma come stanno davvero le cose? Anche qui conviene affidarsi a un testimone diretto che conosce bene da molti anni la situazione, cioè il vicedirettore della Rtv Slovenia Antonio Rocco.
“La questione è nata con lo spegnimento di una frequenza di Radio Slovenia International (si tratta dei 97.100 MHz; N.d.R.) – ha detto Rocco – , che è del servizio pubblico e che ha un contratto con il governo sloveno per la copertura dell’asse stradale con il servizio infotraffico in più lingue. Poiché questa frequenza non è stata coordinata con l’Italia, è stato spento un trasmettitore, lasciando scoperta una piccola fascia dell’autostrada (slovena) A1. Qualcuno ha così pensato di usare (per Radio SI; N.d.R.) i 103.1 MHz, che è una cosa assurda, perché coprire una piccola zona autostradale con una grande frequenza non sta in piedi”.
Contenziosi in aumento
C’è anche un nuovo contesto internazionale di cui tener conto: “Negli ultimi anni i contenziosi transfrontalieri sono aumentati, perché sono aumentati i ricorsi presso i tribunali italiani di stazioni disturbate da quelle slovene; speriamo in un accordo politico e sembra, dalle ultime informazioni che riceviamo anche a mezzo stampa, che il dialogo riprenda. Speriamo che si trovi una soluzione bilaterale”.
Un satellite non per l’Italia
Ma se la situazione della Radio è delicata e per certi versi anche preoccupante, per TeleCapodistria le cose non vanno molto meglio, dopo la chiusura delle trasmissioni satellitari dei mesi scorsi.
In realtà le ultime notizie sembrerebbero positive, visto che è stata annunciata la ripresa della diffusione sul satellite, con effettiva soddisfazione di un altro protagonista importante della questione, l’Unione Italiana d’oltreconfine. Quest’ultima in una sua nota spiega: “L’Unione Italiana, che anche in questi mesi ha operato in stretta sinergia con la Dirigenza del Centro Regionale Rtv Koper-Capodistria e con la Dirigenza dei Programmi Italiani di Radio e Tv Capodistria, …sarà in grado di finanziare integralmente il progetto, avvalendosi dei mezzi che lo Stato Italiano destina alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia”.
Il progetto prevede la trasmissione IPTV dei programmi radiofonici e televisivi di Capodistria via cavo in Croazia e da qui la loro ritrasmissione satellitare su Eutelsat 16° Est.
Una soluzione che non risolve
Ma proprio questo è il punto ‘nero’: in Italia, come noto, le parabole satellitari sono puntate su 13° Est, su cui in effetti fino ad alcune settimane fa operavano appunto Radio e Tv Capodistria, contrariamente alle altre emittenti di Rtv Slovenia.
I 16° Est sono visibili in Italia ma diciamo che pochi potranno o vorranno riceverli. Di qui l’amarezza per una soluzione che sembra davvero risolvere poco per la diffusione di Tv Capodistria in Italia. (M.R. per NL)