Tanti i temi caldi che il nuovo governo dovrà trattare immediatamente, relativamente al settore radiotelevisivo e, in forma connessa ed estesa, al sistema mediatico.
Dalla sperequazione in essere da anni (e progressivamente accentuatasi) tra gli over the top del web (ancora sfuggenti verso le regole di sistema) e le emittenti radiotelevisive (attive in un ambito iperregolamentato), alle questioni sottese allo sviluppo ibrido del DTT (nella direzione del DVB-I attraverso LCN armonizzati). E ancora, dall’assegnazione delle frequenze DAB+ ai consorzi locali alla pianificazione FM passando per la questione del coordinamento interferfenziale internazionale.
Agenda ricca per il nuovo governo
Un’agenda piena, nella quale dovranno trovare spazio anche temi più generali: come la libertà dei media, la responsabilità degli OTT, il diritto d’autore, le quote di produzione di opere italiane ed europee e gli investimenti nell’industria creativa.
I temi decisivi di innovazione
“Fra le altre questioni che richiederanno interventi decisivi di innovazione da parte del nuovo governo ci sono la preminenza del telecomando numerico, il consolidamento dei sostegni delle radio e delle televisioni locali a tutela del pluralismo, una nuova considerazione delle attività di sistema, locale e nazionale, per iniziative a sostegno del lavoro professionale e qualificato, tenendo conto delle specificità dei rapporti di lavoro e di welfare in un settore dinamico e creativo maturo”, spiega una nota sul tema di Confindustria Radio Tv.
Serve energia
Ente che rimarca anche la “valutazione dei costi della crisi energetica, che ha impatti importanti sul settore e tali da richiedere l’estensione di eventuali provvedimenti di riparo“. (E.G. per NL)